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di Ettore Macchieraldo*
Sarà che faccio il falegname, ma dopo questo agosto di posizionamenti in vista delle più o meno ravvicinate elezioni politiche mi sono convinto che servano dei tavoli di discussione per definire aggregazioni e strategie. Intanto pare che si diffonda la consapevolezza del tranello dell”anti berlusconismo. Le forze variamente alternative hanno per vent”anni rinunciato a una propria strategia. Non è solo questa la causa storica di un pratica politica che ha portato a uno stato pressoché patologico l”opposizione in questo paese, ma è una specificità .
In nome di un anti berlusconismo che richiamava appelli e unità di altri tempi i nostri supposti oppositori hanno fatto patti e alleanze che li hanno oggettivamente portati a essere compromessi con le scelte neo liberali imposte a qualunque governo venisse eletto.
È questo il senso profondo del né di destra né di sinistra proclamato dal MoVimento 5 stelle.
Questo è al momento la voce più forte di opposizione che c”è in questo paese. Qualunque ragionamento sulla loro inadeguatezza o insufficienza democratica non può che partire dal riconoscimento della saggezza nella scelta dei tempi, del campo e delle tematiche che queste persone di buona volontà hanno scelto. Beppe Grillo compreso.
Il momento più alto in cui si è espressa l”opposizione in questo paese è certamente stato la campagna e la vittoria referendaria dello scorso anno. In nome non solo della difesa dei beni comuni, ma anche di una loro ridefinizione, si è composto un variegato fronte che ha mobilitato persone e gruppi su tutti i territori. In questo caso figure come Ugo Mattei hanno svolto un ruolo e dimostrato una capacità strategica nell”individuare gli obiettivi e i metodi.
Se vogliamo ragionare in termini sensati di aggregazioni fuori dalle alleanze di centro destra e centro sinistra, dobbiamo per forza ritornare a quella esperienza. Non sarà probabilmente possibile costruire un”unica aggregazione, ne sono consapevole. Però il confronto deve partire senza pregiudiziali. Ci si dividerà poi sul metodo e sugli obiettivi.
Certo ha ragione chi dice che dovremmo aspettare di capire quale sarà la legge elettorale. Ma già ora sappiamo che ci sarà un forte sbarramento e un rilevante premio di maggioranza al primo partito. Insomma tutto ciò che è possibile fare per tenere fuori il paese reale dal parlamento.
Essendo questo parecchio pericoloso, specie in una situazione come quella attuale di scarsa coesione dei molti movimenti e comitati che si muovono nei vari territori, ritengo importante che vi sia una risposta univoca e ancora improntata alla difesa dei beni comuni da parte delle varie soggettività politiche formate o in formazione.
C”è bisogno di costruire in tempi brevi un momento di aggregazione politica. Un tavolo di confronto, in cui MoVimento 5 stelle, Alba, Ecologisti e liste civiche si parlino e dichiarino le proprie intenzioni e le proprie disponibilità . Un evento pubblico che sappia chiarire le idee e indicare prospettive, guardando al prossimo appuntamento elettorale.
Siamo disposti a impegnarci tutti in questo delicato tentativo? Chi fosse interessato batta un colpo.
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(5 settembre 2012)
* Ufficio Centrale di Alternativa – Alternativa Piemonte
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