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di Salvo Catalano – CTzen.
con una nota di Giulietto Chiesa, presidente di Alternativa, in coda all”articolo.
La questura di Caltanissetta ha notificato l”informazione di garanzia ai militanti No Muos riuniti, nella notte tra il 7 e l”8 settembre, in un rumoroso presidio davanti alla base americana. Tre i reati contestati: radunata sediziosa, manifestazione non autorizzata e danneggiamento di strutture militari. «Abbiamo solo battuto pentole e padelle sui cancelli come fanno in Val di Susa», si difendono gli attivisti che denunciano il tentativo di fermare la protesta in vista della manifestazione del 6 ottobre.
Radunata sediziosa, manifestazione non autorizzata e danneggiamento aggravato in concorso di strutture militari. Sono questi i tre reati contestati ai 17 attivisti del movimento No Muos che in questi giorni hanno ricevuto gli avvisi di garanzia notificati dalla questura di Caltanissetta. I fatti risalgono alla notte tra il 7 e l”8 settembre, quando, contestualmente a tre giorni di manifestazioni, un gruppo di militanti si è spinto in presidio fino all”ingresso della base statunitense in contrada Ulmo dove dovrebbe sorgere il sistema di antenne militari. Qui, armati di pentole, padelle e mestoli, hanno dato vita a un cacerolazo, battendo rumorosamente sui cancelli.
«Una forma di protesta pacifica nata in Argentina e molto usata dai manifestanti in val di Susa», spiega Federico Galletta, uno degli attivisti finito sotto indagine. Insieme a lui anche il giornalista Antonio Mazzeo e il sindacalista Alfonso Di Stefano. I militanti no Muos non ci stanno e respingono le accuse. Parlano di una «passeggiata notturna», che non può essere paragonata a «una manifestazione per cui sarebbero servite le autorizzazioni». «La radunata sediziosa è un reato ottocentesco che non viene applicato da secoli», denuncia Mazzeo. Mentre l”ultima accusa riguarda il danneggiamento di alcuni cartelli con la scritta «zona militare». «Magari fossi riuscito a distruggere la base – replica Mazzeo – se avessi potuto farlo ne sarei stato onorato, perché il Muos rappresenta un pericolo per i siciliani». Secondo il giornalista «questi avvisi di garanzia rappresentano un fatto grave, di terrorismo politico, uno strumento deterrente in vista della grande manifestazione convocata per giorno 6 ottobre. Un modo per tagliare le gambe alla protesta, anche perché a essere colpiti sono stati soprattutto ragazzi ventenni». Mazzeo ricostruisce i fatti della notte tra il 7 e l”8 settembre. «Le forze dell”ordine italiane sono state avvisate dai militari americani – racconta – ma non sono intervenute all”ingresso della base; siamo stati identificati solo quando abbiamo fatto ritorno al campo, quindi a circa tre chilometri e mezzo dai cancelli del Muos».
Lo scorso 11 settembre una delegazione dei comitati No Muos, guidata proprio da Mazzeo, era stata ascoltata in Parlamento. In particolare, partecipando all”audizione della Commissione d”inchiesta sull”uranio impoverito al Senato, i militanti avevano ottenuto l”impegno a convocare il presidente della Regione Sicilia e il ministro della Difesa per chiedere la moratoria del progetto di installazione del Muos. «È incredibile e paradossale – sottolinea Mazzeo – che nonostante l”ammissione della commissione, nonostante la documentazione che abbiamo portato in merito al coinvolgimento di un”azienda in odor di mafia nella costruzione del sistema di antenne, nonostante tutto siamo noi a ricevere le denunce». Solidarietà ai 17 attivisti è giunta da Rifondazione Comunista e dal coordinamento regionale dei comitati No Muos. Questi ultimi in una nota rivendicano la «legittimità di quell”azione che esprime semplicemente la volontà della popolazione siciliana di non morire per l”inquinamento elettromagnetico causato dal Muos».
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Fonte: http://ctzen.it/2012/09/24/muos-avvisi-di-garanzia-per-17-attivisti-mazzeo-vogliono-fermare-la-protesta/
AGGIORNAMENTO del 26 settembre 2012
Dal comunicato del Coordinamento Regionale dei Comitati No Muos:
Noi membri dei comitati siciliani contro il Muos rivendichiamo la legittimità di quell”azione che esprime semplicemente la volontà della popolazione siciliana di non morire per l”inquinamento elettromagnetico causato dal Muos e di non vivere con la pistola puntata alla tempia di una mega installazione militare che fa diventare la nostra terra obiettivo primario in un eventuale futuro conflitto nucleare globale. Noi esprimiamo solidarietà e siamo al fianco dei denunciati i quali subiscono, in nome di tutto il movimento, la repressione e la falsa legalità e falsa giustizia di uno stato che criminalizza, con numerosi capi di imputazione, dei cittadini che si oppongono pacificamente al Muos e non attiva nessun procedimento giudiziario contro gli omicidi da inquinamento elettromagnetico di cui già adesso la base U.S.A. Nrtf (installata dal ”91) è responsabile e che aumenteranno a dismisura dopo l”installazione del Muos. Queste denunce non sono altro che una intimidazione nei confronti del movimento tutto, ma abbiamo una brutta notizia per chi ci vorrebbe vedere rassegnati alla costruzione del MUOS: NOI NON CI FAREMO INTIMORIRE! Anzi, rispediamo le accuse al destinatario e invitiamo tutti i cittadini siciliani ed italiani ed i sinceri pacifisti, ovunque si trovino, a sostenere la mobilitazione NO MUOS partecipando alla settimana per la smilitarizzazione della sicilia nei giorni che vanno dal 29 al 6 Ottobre e invitiamo tutti alla grande manifestazione che si svolgerà giorno 6 Ottobre a Niscemi. Saremo ancora di più, più giocosi, più colorati, più rumorosi. Insomma, più sediziosi!
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NOTA di Giulietto Chiesa, presidente di Alternativa.
Esprimiamo piena solidarietà nei confronti dei 17 attivisti del No Muos recentemente raggiunti da avvisi di garanzia notificati dalla Questura di Caltanissetta. Essi non solo hanno manifestato pacificamente, ma hanno esercitato il diritto-dovere di ogni cittadino di difendere il proprio territorio. Nel caso specifico dalla grave minaccia per la sicurezza e la salute della popolazione siciliana. Alternativa non sta a guardare ed è direttamente impegnata per la chiusura della base militare, le cui funzioni aggressive sono già state rese note dal lavoro di d”indagine dei comitati No MUOS. Saremo presenti a tutte le prossime manifestazioni pacifiche.
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