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Mobilitiamoci per il clima. Chi gioca al ribasso?

Mobilitiamoci per il clima. Chi gioca al ribasso?
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13 Ottobre 2012 - 15.59


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Chigiocaalribasso 20121013

di Giovanna TinèDailyStorm

La scorsa settimana Brave New World ha riaperto con l”invito ad “alzare la temperatura” del dibattito sul clima. Ed esortava a farlo, da un lato nella consapevolezza del fatto che quando parliamo di crisi climatica parliamo anche di crisi sociale ed economica, dall”altro facendo in modo che l”argomento -  spesso riservato ai tecnici – diventi accessibile a tutti e possa quindi portare ad una mobilitazione.

Come contributo in quest”ottica, apriamo una serie di capitoli tematici, cominciando con quello che nell”articolo della settimana scorsa abbiamo chiamato il “gioco al ribasso” dei negoziati climatici.

GLI OBIETTIVI AUSPICABILI – Perché si riesca entro il 2020 a raggiungere una stabilizzazione intorno ai 2°C dell”aumento della temperatura media terrestre rispetto all”era pre-industriale – ovvero la soglia di “salvezza” – la concentrazione atmosferica di CO2 non deve superare 350-400 ppm (parti per milione), e quella dei gas serra equivalenti non deve superare 445-490 ppm. Per realizzare tale obiettivo nei tempi indicati è necessario che i Paesi industrializzati riducano le loro emissioni del 25-40%, non meno. Per quanto riguarda i Paesi in via di sviluppo, tenendo conto della responsabilità storica (ovvero delle diverse responsabilità che i Paesi hanno accumulato nel corso degli ultimi secoli in materia di utilizzo di combustibili fossili e quindi di emissioni), è necessario che anch”essi operino una riduzione, seppure con obiettivi più bassi (fonte IPCC).

VOI SIETE QUI – Oggi la concentrazione di CO2 è di 395 ppm e la tendenza è all”aumento di 2 ppm l”anno. Il che vuol dire essere già su quella che abbiamo chiamato soglia di “salvezza” del pianeta (e nostra). E dover invertire, subito, la rotta. Tanto più che molti esperti del clima indicano come soglia massima 350 ppm, non oltre.

CHI GIOCA AL RIBASSO – In tale scenario, i governi giocano al ribasso. Praticamente tutti. Seppur apparentemente in disaccordo, specialmente sul concetto di “applicabilità” del futuro regime di riduzioni, date le diverse responsabilità storiche in materia di emissioni, tutti premono per obiettivi “miti”. L”Unione Europea, ad esempio, nel recente meeting informale di Bangkok, ha definito l”obiettivo necessario del 25% di riduzione “wishful thinking“, un”illusione, insistendo sulla cifra del 20%. Peccato, invece, che il riscaldamento sia reale, ci verrebbe da aggiungere, e che quel 25% sia soltanto la cifra minima di riduzione necessaria. Certo è che, se da un lato i Paesi industrializzati non intendono modificare il proprio insostenibile modello di consumo e dall”altro i Paesi in via di sviluppo riproducono lo stesso modello, gli obiettivi auspicabili di cui sopra non verranno mai nemmeno avvicinati, con tutte le conseguenze del caso a livello ambientale e sociale.

SOLUZIONI FALSE E  VERE – Tra le false soluzioni che i governi continuano a proporre all”interno dei negoziati come strategie per combattere il riscaldamento climatico ci sono quelle del Cap & Trade, ovvero del mercato delle emissioni di gas serra, e del meccanismo REDD+ (di entrambi tratteremo prossimamente). Oppure la favola del carbone pulito. Tutto fumo negli occhi, letteralmente. La vera soluzione ha come obiettivo non il guadagno di pochi, bensì la salvaguardia del pianeta e delle specie viventi che lo abitano. La soluzione, infatti, è la transizione verso un modello non dipendente dai combustibili fossili: è perfettamente realizzabile e lo è soprattutto al di fuori della logica dominante di iperproduzione e profitto, che sta alla base sia del modello attuale, sia di ogni forma di green economy. Quest”ultima, infatti, non è altro se non una trasformazione “verde” di quello stesso modello, a seguito della quale le dinamiche economiche e sociali non cambiano affatto.

 

(10 ottobre 2012)

Fonte: http://dailystorm.it/2012/10/08/mobilitiamoci-per-il-clima-i-chi-gioca-al-ribasso/

 

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