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Astensione: milioni di voti in meno, ma chi se ne importa

'Meno gente va a votare meglio è. L''astensione porta infatti con sé l''indubitabile benefit di dover sistemare molta meno gente, di dover mantenere molte meno promesse.'

Astensione: milioni di voti in meno, ma chi se ne importa

Redazione Modifica articolo

29 Maggio 2013 - 09.37


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di Debora Billi.

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UN QUARTO DI MILIONE DI VOTI. Una cifra impressionante. Un quarto di milione di voti in una sola città: Roma.
Ancora più impressionante, direi sconvolgente. E” quanto ha perso il
Partito Democratico rispetto alle scorse amministrative. Il PDL ne perde
addirittura oltre 360 mila.

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Anch”io ero tra i sostenitori dell”astensione:
nessuno mi rappresenta, nessuno merita il mio voto. E poi, dovrei votare
qualcuno che mi disgusta solo per non far vincere qualcuno che mi
disgusta un filino di più? Sono stata a casa tante volte anch”io,
nell”illusione che il partito dell”astensione si gonfiasse al punto da
non poter più passare inosservato, e da mettere con le spalle al muro un sistema finalmente costretto a riformarsi.

Ha ha, che risate. Beata ingenuità, la mia e quella di tanti
propugnatori del cosiddetto “segnale forte”. Talmente forte, che quando
si è finalmente verificato non l”ha sentito nessuno. I politici in TV
vaneggiano “Abbiamo preso il 40%, il 32%…” senza precisare di cosa, e
celebrando centinaia di migliaia di voti persi. Perché, semplicemente, il numero di votanti non ha alcun peso, in un regime oligarchico.

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Anzi, dico di più. Meno gente va a votare meglio è.
L”astensione porta infatti con sé l”indubitabile benefit di dover
sistemare molta meno gente, di dover mantenere molte meno promesse: meno
posti di lavoro a raccomandati, meno file di elettori e finanziatori
che si presentano a riscuotere quanto anticipato in campagna elettorale.
Parentopoli e amicopoli più snelle, campagne elettorali più
economiche. Meno scarpe destre e scarpe sinistre insomma, un bel risparmio.

Non illudetevi più, quindi, che astenersi porti a qualcosa. C”è chi
brinda e festeggia proprio per gli elettori in calo. Se paradossalmente
votassero in 10, potrebbero vantare “Il 30%” (3 voti) potendo comunque
rivendicare poltrone e dovendo sistemare in cambio solo 3 gatti. In un
Paese dove il voto è una farsa che serve solo a dare una vernice di
credibilità a posti già spartiti da un pezzo, se ci andiamo in pochi rendiamo solo tutto più facile. Addio democrazia, benvenuta oligarchia.

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Fonte:  http://crisis.blogosfere.it/2013/05/astensione-milioni-di-voti-in-meno-ma-chi-se-ne-importa.html.

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