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di stato strisciante, che si attua modificando la Costituzione e impedendo
al popolo italiano di esprimersi.
minaccia con la massima urgenza. La nostra proposta, rivolta a tutti, è quella
di agire in modo concertato, con unità d”intenti, coinvolgendo tutte le forze
democratiche disponibili: unico modo per realizzare una spinta popolare
vincente è quello di giungere in tempi rapidi alla creazione di ciò che noi
chiamiamo un Comitato Nazionale in Difesa della Costituzione.
dove la cosa che conta sembra quella di voler apparire con le proprie bandiere.
Non è la nostra idea.
interessati a muoversi insieme a noi e ad altri, convinta che debba essere
costruito un manifesto di tutte le forze democratiche che lanci la sfida al
Governo e all”attuale maggioranza parlamentare eversiva.
muoveranno promuovendo la nostra proposta e, dove possibile, aderendo a tutte
le iniziative che siano con essa in sintonia.
C’è un
Rubicone da varcare. E’ in
corso un attacco ai principi della Repubblica democratica e della Costituzione, il più grave della nostra storia. Il presidente Giorgio Napolitano, fautore dell’accordo governativo neo-conservatore e anti-popolare Letta-Letta, sta avallando una fantasiosa procedura d’urgenza per la modifica della Costituzione, una “legge grimaldello†che aprirà la strada allo smantellamento, un pezzo alla volta, della Carta Costituzionale, il fondamento del nostro vivere comune. Benché,
in questi decenni, i principi e i dettami costituzionali siano rimasti in larga parte non attuati o addirittura palesemente traditi, ora si vuole anche cancellarli dalla lettera della Carta. Il carattere sociale e popolare di tali valori è d’intralcio alla definitiva affermazione dei padroni dell’universo della finanza, delle tecnocrazie europee, delle cricche parassite – economiche, criminali, politiche – di casa nostra. Accantonando
l”art. 138, il presidio che ha consentito di resistere a venti e maree per decenni, si scardinano le porte d”ingresso della revisione costituzionale ponendo la Carta alla mercé dell’attuale – truccata da una legge truffaldina – maggioranza e delle future, e di fatto impedendo opportune e coerenti riforme nel pieno rispetto delle regole e con l’approvazione popolare. C’è un
Rubicone da varcare. È
necessario dare battaglia per interrompere l”iter parlamentare di questo progetto perverso e golpista. La battaglia è qui ed ora, in questa estate e nel prossimo autunno. Poi sarà troppo tardi, saremo stati sconfitti in maniera irrimediabile. Dobbiamo dunque far cadere questa legge di riforma costituzionale, impedire quanto meno che venga approvata con i 2/3 dei voti parlamentari, ciò che bloccherebbe il ricorso al referendum popolare confermativo. La
battaglia per l’attuazione e difesa della Costituzione va necessariamente resa coerente con l’opposizione radicale all’attuale governo ed alle sue politiche in aperta continuità con quelle dei governi precedenti, Monti e Berlusconi. Non si può fingere di ignorare che la riforma costituzionale altro non è che un asse, fondamentale, delle politiche di austerity, dei diktat europei o delle deliberazioni dei “mercati†che annichiliscono la sovranità dei popoli europei. C’è un
Rubicone da varcare. Il
tempo è ora. Siamo in piena emergenza costituzionale. Le forze popolari e democratiche lancino, il più possibile unitariamente, una mobilitazione di massa, estesa e trasversale, che da ogni territorio della Nazione faccia ripercuotere il grido di protesta, un perentorio NO, all’interno delle aule parlamentari. Chiamiamo la società civile, in ogni sua componente, all’azione. Creiamo in ogni città , in ogni quartiere, in ogni comune, un comitato di lotta. Assediamo democraticamente ogni singolo parlamentare della maggioranza, facciamogli sentire il peso del suo tradimento se accetterà questa deriva oligarchica per una Costituzione che era nata da e per il Popolo. C’è un
Rubicone da varcare: ora si
deve decidere se si sta da una parte o dall’altra, con il Popolo o contro di esso. |
[GotoHome_Torna alla Home Page]L”Articolo 138 della Costituzione
Le leggi di revisione della
Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna
Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre
mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna
Camera nella seconda votazione.Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare
quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un
quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque
Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.
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