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Geoingegneria applicata, la ragnatela dei droni

Attività di geoingegneria aerea clandestina, tre ipotesi su quanto sta accadendo.

Geoingegneria applicata, la ragnatela dei droni
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12 Novembre 2013 - 01.24


ATF

di Vincenzo Buonopane.

Era
una mattinata soleggiata e calda, dopo la cappa umida e piovosa dei
giorni scorsi.

Il
cielo di un blu intenso, silenzioso, maestoso. Il sole brillava con
uno scintillante chiarore, nulla lasciava pensare che…

Lavorando
vicino al tetto del garage, con il sole in direzione degli occhi, ma
protetto dalla falda del tetto, ecco che comincio a vedere, come per
incanto, dei riflessi argentei che rotolano dal cielo, trasportati
dal vento leggero a varie velocità. Sono dei filamenti che cadono
dal cielo. Ragnatele?

Quanto
sarà grande questo ragno? Poi volgo lo sguardo intorno, sentendo un
lieve rumore. E si vedono. Aerei, scie corte. Due in piena attività.

Avete
mai visto aerei che passano e ripassano infinite volte lasciando una
lunga scia bianca? Questa poi si dilegua e forma la cosiddetta cappa,
la copertura. Meglio non chiamarle “scie chimiche”, altrimenti
qualcuno può chiamarci “complottisti”.

Meglio
“attività di geoingegneria
aerea clandestina”
.

Si
arguisce che siano degli UAV
(Unmanned Aerial Vehicles, Velivoli senza pilota), dei droni, proprio
per l”andirivieni incessante, la precisione della griglia che
disegnano nel cielo, il ripercorrere a volte la stessa identica rotta
di qualche tempo prima. Si nota l”ombra della vecchia scia. Sarebbe
impensabile per una qualsiasi squadra di piloti mantenere questo
ritmo 24/24 ore. Forse inizialmente era così, ma ora è l”alta
tecnologia che lavora, senza più il pilota.

Strano
che pochissimi vedano queste attività. Posso capire questo tipo più
recente, le scie corte, che sembrano veramente delle scie di
condensazione. Ma quelle lunghe è praticamente impossibile non
vederle. Forse perché la maggioranza guarda la TV.

Nelle
ore di maggiore frequentazione si sforzano di far apparire come
naturali queste scie così persistenti. Anche a TG Leonardo qualche
mese fa dissero “sul web impazza il fenomeno delle scie chimiche
come un complotto, ma in realtà la scienza dice che sono le normali
scie provocate dai motori per la condensazione dei gas di scarico”.
Praticamente dovrebbero essere di vapore acqueo.

Mai
visto il vapore acqueo in cielo che rimane decine di minuti compatto
e poi ricadere come una spina di pesce……. Il figlio di Piero
Angela, il fondatore del CICAP (depistatori di stato), dice nella
trasmissione del 12 ottobre 2013 “le scie degli aerei sono come le
nuvole…!”.

Continuo
a vedere esterrefatto questo mare di filamenti che continua a cadere,
impalpabile al tocco ma luminosissimo, vorrei gridare a tutti,
telefonare ai carabinieri. Ma poi ricordo che già lo feci ad inizio
anno, quando mi resi conto del fenomeno. La prima volta fui contento,
sembravano aver fatto qualcosa. Dopo avermi chiesto la residenza mi
passarono varie sezioni di competenza territoriale. Anche se io mi
sforzavo di dire che la rotta che percorrevano era all”incirca lunga
80-100Km (visto che i passaggi che avevo misurato erano ogni 12
minuti….), e che quindi la mia telefonata non poteva essere
relazionata al solo comune dove risiedo. Comunque alla fine mi
dissero il rassicurante: “va bene, provvederemo”.

La
seconda volta, il mattino dopo, mi svegliai alle 5.05, un cielo tutto
rigato e già erano al lavoro i porci con le ali e le scie….
ritelefonai, chiedendo se per caso ci fosse qualche esibizione delle
Frecce tricolori….. Mi agitai e alla fine mi passarono qualcuno che
doveva farmi trastullare, considerato che sentivo dei suoni di sirene
registrati e la telefonata cadeva sempre. Chissà perché poi alla
mia richiamata rispondeva sempre questo tizio “clownesco”.

Allora
mi misi a vedere il sito flightradar24.com,
che traccia tutti i voli di linea in tempo reale. Nessuno di quelli
che stavano sulla mia testa era segnato lì. Segno che questi aerei
non hanno il trasponder. Non vale la pena perdere tempo con i
carabinieri.

Negli
ultimi tempi ho potuto filmare con lo zoom sulla mia macchinetta,
sono riuscito con la forza di volontà a tenere la mano ferma. Ho
visto più da vicino. Allora ho capito. Sono aerei più piccoli del
normale, dimensionati opportunamente per far sembrare che stiano a
quote più alte mentre in realtà sono all”altezza delle nuvole.

Una
considerazione importante è l”effetto di scala: più l”aereo è
piccolo, più deve essere piccola la pista d”atteraggio/decollo.
Infatti è impensabile che il traffico di questi mini-aerei, che
devono continuamente rifornirsi, provenga dai normali aeroporti.
Esisterà una rete di aeroporti disseminati sul territorio italiano,
anch”essi clandestini, così come tutta l”attività, tanto nascosti
bene perché sono piccoli, fra due file di montagne basse, ad
esempio, vista l”esiguità della lunghezza della pista.

Tanto
ho osservato, sembra come un sogno, un incubo da non credere, ma da
considerarne l”esistenza.

Perché
lo fanno? Chi paga ? Perché l”aeronautica fa passare questa enorme e
ripetitiva attività aerea senza intervenire? Peggio ancora sapendo
che vivono delle persone nelle zone dove vengono rilasciate queste
sostanze. Gli animali, le piante, gli ortaggi, le falde acquifere.

Alla
e-mail del servizio relazioni col pubblico dell”aeronautica chiesi
dove si potevano avere dei chiarimenti o fare segnalazioni
riguardanti la sicurezza dei cieli. Mi rispose un tenente colonnello
invitandomi ad usare quello stesso indirizzo per qualunque
informazione che “sottenda” la mia richiesta.

Scrissi
allora chiedendo come mai in alcuni giorni c”era un traffico aereo
sostenutissimo, come se l”Italia stesse in guerra. Mai ho parlato di
scie. Mai ho ricevuto risposta.

Una
settimana fa ho aperto un canale nuovo su YouTube. Forse l”ho
chiamato un po” troppo esplicitamente: geoingegneria channel.
Ho allora uplodato un video dove spiegavo queste cose dette. Le tre
ipotesi che forse i tanti canali sulle scie chimiche e “complottisti”
vari non hanno mai scritto:

  • che
    sono droni militari;

  • che
    sfruttano l”effetto della ridotta dimensione per apparire più
    lontani di quanto siano;

  • che
    richiedono pochissimo spazio per atterrare/decollare.

Dopo
nemmeno una settimana provo a collegarmi per uplodare un ultimo
video sui filamenti, e alla login mi comunicano che erano state
rilevate attività “sospette” sull”account. Mi richiedono
gentilmente di inserire un numero di telefono per verificare, che io
non metto. Provo a visualizzare allora direttamente l”indirizzo del
canale. Esce fuori un perentorio: “account chiuso per continua
violazione delle norme”.

Forse
le tre ipotesi (da verificare) erano giuste?!? Il mainstream non può
consentire che qualcuno non ben identificato possa far aprire gli
occhi ad altri.

È
già successo che certe entità “fumose” nei cieli siano
diventate dapprima una questione politica e poi una presenza non grata.

In alto i cuori !! Chi vivrà,
vedrà.

Vincenzo Buonopane,

Italiano su territorio Italiano

11/11/2013

Liberamente …. “ispirato” al
libro: E
se domani … una farfalla
, di L. Reppucci e A. De Ninno.

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