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Geoingegneria e dintorni

'Giulietto Chiesa risponde a un suo lettore sul tema controverso della Geoingegneria, del Solar Radiation Management e delle c.d. ''scie chimiche''.'

Geoingegneria e dintorni
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Redazione Modifica articolo

14 Maggio 2015 - 15.00


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Giulietto Chiesa risponde ad un suo lettore sul tema della geoingegneria e delle c.d. ”scie chimiche”.

Salve carissimo GIULIETTO CHIESA,

io la seguo da molto tempo con stima e piena condivisione di idee e lei
si dimostra sempre gentile ed attento rispondendo ai suoi molti
followers…ebbene è molto di tempo ormai che osservo il cielo e seguo
l”evolversi dell”informazione su quelle che vengono chiamate Chem Trails
(scie chimiche).

So bene che lei non è scevro della loro
conoscenza e l”ho sentita in alcuni video affermare apertamente che è in
atto sui nostri cieli una Guerra per il controllo climatico a scopo
geoingegneristico. Questa “guerra” è una guerra che è iniziata da anni
ormai e come al solito i promotori sono gli USA e la NATO. Le chiedo
allora, perché voi di Pandora TV non dedicate un servizio, un serio
reportage a questo doloroso argomento, come sapete fare?!!

E” importantissimo che le persone sappiano!!! E” importantissimo perché è
davvero questa un emergenza nell”emergenza che riguarda tutti, ma
proprio tutti, nessuno escluso. Infatti qui si parla dell”aria che
respiriamo, delle falde acquifere e dei terreni che divengo sede del
materiale di ricaduta (nanoparticolato di metalli), dunque del cibo che
mangiamo e della vita stessa di ognuno. I “padroni dell”universo” come
dice lei, sono davvero in preda alla più grande schizofrenia e psicosi
che la storia umana abbia conosciuto e solo la conoscenza può essere il
veicolo per una sollevazione almeno intellettuale e dell”essere, se non
rivoluzionaria. Ma in fondo quale rivoluzione è possibile, se prima non
vi è una rivoluzione intellettiva, esistenziale? Spero vivamente che
questo mio “appello” non cada nel vuoto…so bene che è un argomento
scomodo e che mette in chiara luce quanto la macchina propagandistica
dei media di massa sia potente. Io mi sto giocando la possibilità di
essere visto come un ridicolo mitomane visto il peso che si da a questa
faccenda. Ma in definitiva le persone non sanno più neanche osservare il
cielo, non hanno neanche più memoria, perché oltre l”informazione ed i
documenti, che sono abbondanti e referenziati in rete, basterebbe
ritrovare se stessi e ricordarsi come erano i cieli solo 10/12 anni fa.
Qualcuno delle persone adulte oggi ha memoria o fotografie di cieli come
quelli che ogni giorno vediamo? Lei ne ha?!
Ai “cerebrolesi” che ancora “a pappagallo” ripetono che sono scie di
condensazione, rispondo che ormai i nuovi motori dei jet sono fatti in
maniera tale che le camere di raffreddamento delle combustioni
impediscono quasi totalmente il formarsi di tali scie. Ma questo è quel
che i media dicono screditando chi fa divulgazione ed è questo quel che
una massa che preferisce non pensare interiorizza senza nessun senso
critico.
Spero come già detto, che la delicatezza dell”argomento, che si presta
ai più furiosi attacchi da parte di chi non sa e preferisce non sapere,
non sia un tabù inviolabile anche per lei e per Pandora TV. Conosco il
suo lavoro di vero ed indefesso cronista, che sta combattendo in prima
persona per una informazione degna di questo nome, e da paladino di una
vera informazione qual è, spero che voglia cogliere quest”occasione per
parlare di una delle cose peggiori e più scomode che questa umanità
dolente contemporanea sta subendo in maniera supina. Anche se è vero che
oggi nel breve periodo, la manipolata crisi Ucraina, il Nazismo
trionfante nelle istituzioni europee ed il prospettarsi di un conflitto
mondiale spinto dal capitalismo USA (cose che come sempre nessuno sa
nulla ed i media tacciono) sono materiale e materie che scottano sul
banco dell”equilibrio del pianeta, forse nel lungo periodo l”orrore
della sperimentazione geoingegneristica è destinata a fare più vittime
che tutte le guerre in atto…i “padroni dell”universo” stanno giocando a
dadi con la vita e come tutti sappiamo sono dei perdenti; solo dei
perdenti in questo gioco di cui sembra sinceramente che non conoscano le
regole.

La saluto cordialmente e con sincero affetto,

Aldo Procida.

Caro Procida,

dico subito che non appena avremo le forze per farlo lo faremo. Al
momento pandoratv è una pulce rispetto a ciò che si dovrebbe fare e a
ciò che molti vorrebbero che facesse. E, come lei dimostra di avere
capito benissimo, questo è argomento estremamente insidioso. C”è un
esercito di gate keepers molto ben piazzati, e di squadre di
lobotomizzati, oltre agli agenti disinformatori (più d”uno) che mi
tallonano aspettando solo che io dica una parola sbagliata (può
succedere), o anche soltanto una parola che si presti a doppie
interpretazioni, per tentare di crocifiggermi. Dunque, come uso di
regola, mi pronuncio su cose che sono in grado di dimostrare e solo fino
al punto in cui so di potermi difendere da ogni attacco.

Condivido tutto quello che lei ha scritto – con maestria devo dire – e
dunque non mi soffermerò su tutti i passaggi che condivido. Il problema
(uno dei tanti) che abbiamo, io e lei, è la disparità delle forze.
Comunque si operi, al momento, è impossibile penetrare all”interno del
mainstream. La partita è troppo grossa, e importante, perché ci sia
consentito farlo. Se avessi – quando e se l”avrò – una televisione
nazionale, lo farei. Ed è probabilmente una delle ragioni per cui mi
verrà impedito di averla. Ciò non vuol dire che aspetterò quel momento,
che potrebbe non venire mai.
Non ho “aspettato sulla questione dell”11/9 2001 , che non è di minore
importanza. E ho corso il rischio di essere totalmente espulso
dall”informazione generale. Nei fatti non sono riusciti a tacitarmi, ma
sono riusciti ad accerchiarmi e a espellermi quasi totalmente dal
mainstream.
Ma cӏ anche un altro problema: quello dei disperati che subiscono senza
capire. Che, come lei scrive, non sono nemmeno più capaci di guardare
il cielo. E che, comunque, non sono in grado di connettere le cose che
vedono. Cioè le vedono ma non le capiscono. E sono l”immensa
maggioranza.

Irraggiungibile senza una televisione, con buona pace di Beppe Grillo,
che ha spacciato l”idea della Rete come luogo e sede della democrazia
diretta, quando non della “verità“. Una ingenuità (se si tratta solo di
questa) davvero madornale.

E cӏ un terzo problema: quello di coloro che, spesso vicini alla
paranoia, fanno di ogni erba un fascio. Si tratta di persone che hanno
compreso che “qualcosa” accade sopra le nostre teste. Ma poi finiscono
per prendere per buone le idee più strampalate, magari mescolandole
insieme, convincendosi vicendevolmente della loro verità, diffondendo
così, come vere, supposizioni senza fondamento, magari abilmente
introdotte nel dibattito da chi ha interesse a mescolare il vero con il
falso. Che è il modo più efficace per uccidere il vero.. Per cui, prima
di poter affrontare il problema, occorre ogni volta dissipare le nuvole
di leggende metropolitane, spesso fittissime.

Anzi, si può dire che il web è strapieno di leggende metropolitane. Non
starò qui a descrivere in dettaglio tutte queste leggende. Non
servirebbe comunque. Voglio solo dire che, se fossi un agente
disinformatore, le userei tutte con grande dovizia di mezzi.

Infine c”è una quasi totale mancanza di maturità politica anche tra
coloro che hanno ormai capito che ci troviamo di fronte a una operazione
militare segreta. Persone in totale buona fede, ma prive di idee su
come far penetrare le loro scoperte e farle diventare patrimonio comune.
Quasi tutti sono convinti che sia sufficiente spiegare una cosa perché
sia accettata. Invece non è così, come sappiamo. Occorre una
organizzazione di ricerca e raccolta dati che rimane per il momento solo
episodica, cioè insufficiente a smuovere l”opinione pubblica. Inoltre
ci sono cose per capire le quali occorre non solo ampiezza di vedute, ma
anche coraggio intimo. Cose che, se ti lasci tentare a esaminarle, ti
possono far perdere sicurezza e equilibrio; cose che, se accettate, ti
modificheranno la vita. Molti non se la sentono, ne hanno paura. Dunque
siamo di fronte a un compito molto complesso. Io ho espresso il mio
livello di comprensione del “fenomeno” in un articolo, di cui metto qui
il link.
http://giuliettochiesa.globalist.it/Detail_News_Display?ID=94260

In questo articolo, scritto insieme al professor Paolo De Santis, è
riassunta la mia posizione attuale, quella che mi pare abbia a suo
sostegno la maggior parte di argomenti.

Ho tentato più volte di impostare un lavoro di lunga lena, collettivo,
armato di strumenti tecnici e legali. Ma mi sono sempre trovato di
fronte a amici che sono convinti di avere già le prove. Anche se queste
conducono ciascuna a una conclusione diversa. E, dunque, quasi nessuno
cerca convergenze tra le diverse versioni (o leggende) del fenomeno.
Cioè non basta prendere atto che le “scie chimiche” sono una realtà, per
poter cominciare una battaglia politica vera e propria per ottenere
risposte. Non è solo la politica che tace e finge di non sapere. E”
l”intera comunità accademica, la grande massa degli “scienziati
sciocchi”, che rifiuta di aiutare e preferisce chiudere gli occhi. La
mia interpretazione è che siamo di fronte a un progetto che si propone
di rallentare il riscaldamento climatico”. Ci sono molti “scienziati
sciocchi” che, alcuni in buona fede, pensano che “qualcosa si deve pur
fare”. Vanno in coppia con i politici che, avendo subodorato la
questione, si rifiutano di esaminare le conseguenze. Per questi ultimi
esiste il dogma dello sviluppo economico, oltre il quale non sanno
andare. E, poiché ritengono che lo sviluppo economico quantitativo non
sia possibile, né auspicabile, fermarlo (cioè non sia possibile impedire
l”aumento della produzione di gas a effetto serra) si rifugiano nella
soluzione tecnica che appare più semplice e immediata: aumentare
“l”effetto albedo” mediante le tecniche del SRM (solar radiation
management) . E, così facendo, mostrano una totale incapacità di
comprendere la “complessità” del sistema del quale siamo parte. Il
principio di precauzione viene gettato alle ortiche. Si avviano
correzioni parziali, senza rendersi conto, senza neppure tentare di
prevedere i molteplici feed-back che esse producono. Così ci si avvia
al disastro. E poi ci sono non gli sciocchi, ma i pazzi, che fanno i
loro calcoli sui vantaggi – in primo luogo militari – che se ne possono
ricavare. Quindi il problema è evidentemente politico: ha a che fare
con la crisi globale della politica e del pianeta, con la fine di tutte
le certezze su cui è costruita questa macchina infernale dello sviluppo,
mentre diventa sempre più evidente la sua fragilità.

Dunque bisogna allargare lo sguardo, e non solo alzare gli occhi al
cielo. Bisogna capire e spiegare la crisi irreversibile dell”attuale
sistema economico e sociale e la sua inevitabile, irrevocabile
contraddizione con la limitatezza delle risorse. Così io vedo il
problema.

Cordiali saluti

Fonte: [url”http://giuliettochiesa.globalist.it/Detail_News_Display?ID=119576&typeb=0&Una-risposta-sulle-Scie-chimiche-“]http://giuliettochiesa.globalist.it/Detail_News_Display?ID=119576&typeb=0&Una-risposta-sulle-Scie-chimiche-[/url]

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