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Clima e follie troposferiche

Gli effetti della Geoingegneria/Ingegneria del Clima a bassa quota (Troposfera: 1500 – 4000mt.) [Paolo Broggia - Skyguards]

Clima e follie troposferiche
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18 Novembre 2014 - 12.25


ATF

di Paolo Broggia – SkyGuards.

1)
L”ultimo rapporto IPCC (Organizzazione ONU intergovernativa che cerca di
fronteggiare i cambiamenti climatici) del 2014 ipotizza come possibile
soluzione al riscaldamento globale il rilascio in Stratosfera, sopra i 15.000mt
di quota, di nanoparticelle riflettenti (la tecnica si chiama SRM – Solar Radiation Management) in
forma di gas di scarico di aeroplani [ I ].
Molti esperti valutano come “inadatta” questa soluzione per motivi soprattutto
etici [ii]. Invece recentemente
stiamo assistendo a rilasci di questi materiali a quote sempre più basse, nella
Troposfera ben al di sotto dei 15.000mt. La deposizione delle sostanze
(presumibilmente nanoparticelle di metalli pesanti come alluminio, bario,
piombo, etc.) ha una efficacia maggiore a queste basse altezze;

2)
Gli agenti chimici e/o biologici rilasciati modificano la Biosfera in maniera
rapida e radicale – se non irreversibile – causando:

       Stress fisiologico
delle piante a causa delle repentine variazioni di umidità giorno-notte (V.
Figg. 1 – 3);

      
Contaminazione
di falde acquifere;

      
Modifica
del PH del terreno coltivabile;

      
Inaridimento
o dilavamento del suolo;

       Depauperamento
delle risorse alimentari, sia umane che animali.

3)
Impiegando i modelli climatici in combinazione con le tecniche di
Geoingegneria, si possono ottenere desiderate alterazioni del clima:

       su scala locale,
attraverso regolazione dell’umidità [iii];

      
su
scala generale, attraverso la creazione di “corridoi” di correnti d”aria
causati dalla regolazione di cui sopra;

       piogge del tipo
“bombe di acqua” e grandine a temperature elevate.

4) A
causa della penetrazione negli alveoli polmonari di nanoparticelle dei metalli
pesanti, possono insorgere malattie neuro-degenerative e/o tumori [iv];

5) Si
è rilevata una acidificazione degli oceani e innalzamento della temperatura dei
mari;

6)
L”osservazione forzata del “cielo a strisce” e/o biancastro con una “visuale”
come in Figg. 4 – 5  comporta un declino
della qualità della Vita, non essendo l”attività preannunciata da opportune
informative e/o consensi popolari. Viene inoltre sradicata la nostra sovranità
sul cielo e l”aria che respiriamo [v].

Possibili risorse e modalità operative
della Geoingegneria a bassa quota

1)
Impiego di droni (velivoli senza pilota) a guida completamente automatica, per
minimizzare l”intervento umano così come eventuali richieste di consensi/decisioni.
Possono quindi essere in pochi a decidere;

2. Il
90% delle operazioni vengono svolte da velivoli realizzati “in scala più
piccola” di aerei noti, 737, 767, aerei di linea, executives, così da apparire
dimensionalmente come aerei ad alta quota, mentre in realtà sono a soli 2000mt.
I quadrimotori jet a reazione, infatti, non possono volare sui centri abitati a
queste altezze se non in prossimità degli aeroporti, come dice la normativa.
Quindi, se si interpellano i centri radar, questi rileverebbero non un aereo
normale ma uno piccolo, che probabilmente è anche al di sotto della soglia di
rilevabilità per le sue piccole dimensioni [vi].

3.
Impiego approssimativamente di soli 60 droni per “condizionare” l”intero
territorio Italiano [vii];

4.
Impiego di un significativo apparato mediatico e social-media di
copertura/depistaggio, con organizzazione di convegni, dibattiti, scenografie
elettroniche in TV, riviste, siti internet, spot pubblicitari, manipolazione di
vecchi film per sovraimporre “cieli sbiancati”, videogiochi, libri di scuola
per bambini…;

5.
Possibili sponsor:

       multinazionali come
ad es. industrie farmaceutiche;

       produttori di
sementi OGM resistenti all”alluminio;

       proprietari di
imperi economici che credono di preservare le ultime risorse del pianeta;

       business
assicurativo legato ai disastri ambientali;

       coloro che
beneficiano di una riduzione della efficacia delle fonti energetiche alternative;

       produttori/utilizzatori
sistemi wireless per migliorare l”efficacia del trasporto dei campi
elettromagnetici in aria;

      
etc.

__________________

NOTE


[ I ] In
inglese Geoengineering / Climate Engineering.
E” inesatto definire questi fenomeni “scie chimiche”. Il
gas di scarico di un aereo e” SEMPRE qualcosa di chimico anche se non si vede,
quindi il termine in questione non rende giustizia di quello che si osserva:
delle deliberate irrorazioni da aeromobili di materiale sconosciuto per motivi
sconosciuti. Ciò perché ufficialmente la Geoingegneria non viene praticata.
Esistono innumerevoli brevetti e articoli scientifici sull”uso di sostanze per
provocare piogge, controllare le dimensioni della grandine e seccare l”aria,
anche mediante l”impiego di campi elettromagnetici.


[ii] “Stratospheric folly” (follie
stratosferiche), Tim Kruger, NATURE, 24.4,2014, Vol 508, parlando del testo di
Mike Hulme, “Can
Science Fix Climate Change?”: A Case Against Climate Engineering
(Può la
scienza rimediare ai cambiamenti climatici ? Un caso contro l”ingegneria del
clima, NdT), ISBN 9780745682051, prima edizione Aprile 2014. L”autore sostiene
che agire solo sulla temperatura del Pianeta non garantisce il rimedio del
problema, sarebbe come se un dottore sopprimesse i sintomi a un paziente, senza
guarire le cause. Senza contare le implicazioni tecniche/strategiche che
comporterebbe la scelta di usare lo SRM.


[iii] Dagli autori sono state osservate
frequentemente situazioni di cielo nuvoloso con umidità relativa bassissima:
due condizioni che dovrebbero essere una esclusiva dell”altra.


[iv] Le nanoparticelle si vedono!
Filamenti delle dimensioni come ragnatele dei ragni cadono continuamente dal
cielo, soprattutto dopo i passaggi della Geoingegneria. Al mattino presto e al
tramonto, quando il sole è basso all”orizzonte, è molto facile osservarli
contro-sole vicino alle recinzioni metalliche, o in posti dove un ragno
difficilmente farebbe la ragnatela, ad es. un campo appena arato, fra gli
alberi, sui vetri delle finestre. Inoltre a volte la rugiada si attacca a
questi fili (V. Fig. 6) , rendendoli di conseguenza visibili. I filamenti
aeronautici si riconoscono dalle ragnatele perché avvicinandosi con una
calamita molto potente, ne risulta una attrazione o repulsione, scorrendo sul
filo parallelamente. Cosa conterranno?


[v] È impossibile ottenere informazioni
su questi fenomeni da Enti ufficiali: le operazioni di G. sono sotto copertura
strategica e probabilmente gestite da organismi “sovranazionali”.


[vi] L”ipotesi proposta di “aerei di
piccoli dimensioni” è suffragata dal fatto che il rumore che si sente al loro
passaggio sembra essere quello di piccoli turbo-elica. I jet hanno un suono
decisamente diverso.


[vii] Un articolo su un esperimento
condotto nel 2011 dall”Università di San Diego, California, dove si studia la
distribuzione di particelle di aerosol rilasciate da un aereo pilotato in
remoto (http://aerosols.ucsd.edu/E_PEACE.html),
dà infatti una idea (realmente osservata) delle risorse aeree necessarie:
considerando l”intero territorio italiano formato da tanti quadrati di 100Km di
lato (come nell”articolo), in totale abbiamo solo 30 quadrati (V. Fig. 7).
Ipotizzando 2 droni che lavorano per ogni quadrato, con soli 60 (!) droni si
può tenere sotto scacco una nazione, con tutti i suoi abitanti, piante, falde
acquifere, eco-sistemi.
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