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Quando è troppo è troppo?

«Sono scaltri, organizzati, cattivi e senza scrupoli. Criminali fino al midollo. Ma il vento sta girando.» [Andrea Baranes]

Quando è troppo è troppo?
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10 Dicembre 2014 - 14.40


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di Andrea Baranes

Non siamo razzisti, ma quando è troppo è troppo. Gli paghiamo tutto, e in cambio ci derubano pure. Rimandiamoli a casa loro, una volta per tutte. Sono criminali della peggior specie, ogni singola volta che ne senti parlare è per qualche furto, truffa, raggiro. E’ tutto quello che sanno fare, oltre a portarci via il lavoro. Vivono in un mondo tutto loro, al di fuori della società. Non rispettano le nostre regole e le nostre leggi. Vanno avanti unicamente commettendo crimini, e siamo sempre noi cittadini onesti a rimetterci. E non è tutto, il colmo è che questi campano pure sulle nostre spalle. Si prendono miliardi in aiuti di ogni tipo. Soldi delle nostre tasse, per continuare a delinquere. Sono anni che va avanti così.

Basterebbe mettere in fila qualcuna delle notizie uscite nelle ultime settimane per capire che razza di criminali sono. Un cartello è stato beccato a manipolare il Libor, un tasso di riferimento a cui sono legati milioni di mutui un tutto il mondo. Pizzicati sul Libor, si è scoperto che continuavano a manipolare anche l’Euribor. Un pugno di criminali che si mette d’accordo per fregarci miliardi.

E sono più o meno gli stessi nomi usciti in queste ultime settimane per una bruttissima storia di truffa sui tassi di cambio. Il che vuol dire che ogni volta che importavamo o esportavamo qualcosa il gioco era truccato, sempre perché pochi criminali dovevano accumulare più miliardi.

Più o meno gli stessi nomi venuti fuori perché per anni hanno aiutato i loro clienti più ricchi a non pagare le tasse. Gli stessi personaggi dietro i peggiori casi di evasione ed elusione fiscale, miliardi che svaniscono nei paradisi fiscali mentre noi vediamo le tasse che aumentano e gli Stati che tagliano i servizi essenziali.

Più o meno gli stessi che sembra truccassero anche il mercato dei metalli, pratiche scorrette e per l’ennesima volta noi a pagare il conto e a rimanere con il cerino in mano quando scoppia il bubbone. La stessa cricca dei mutui subprime. La stessa coinvolta in storie di riciclaggio e di rapporti con i peggiori cartelli della droga. La stessa che prova a rifilare porcherie e titoli tossici ai più inesperti per guadagnare sulle commissioni.

L’elenco potrebbe continuare quasi all’infinito. Questi sembrano non essere capaci di fare una cosa onesta che sia una. Non hanno nessuna utilità sociale. Si arricchiscono sulle nostre spalle. E sono gli stessi che hanno provocato la crisi, e che ora ci vengono a dire che dobbiamo stringere la cinghia mentre loro continuano impuniti i loro sporchi giochetti.

Ci rubano sulle pensioni, sulla sanità, sull’istruzione. Ci rubano sulle case e sulle rate del mutuo truccando i tassi. Ci vogliamo comprare un’automobile statunitense o un motorino giapponese? Ci rubano sui tassi di cambio, e ci rubano sul prezzo del metallo con cui sono costruiti. E poi, non contenti, ci rubano pure sul prezzo della benzina, speculando sul petrolio. E ci rubano sul cibo che mangiamo, giocando con il prezzo del grano e del mais come fossero fiches del loro casinò personale. Un casinò in cui giocano con i nostri soldi e possono solo vincere, perché quando perdono dobbiamo tappare noi i buchi che fanno.

Sono scaltri, organizzati, cattivi e senza scrupoli. Criminali fino al midollo. Ma il vento sta girando. La nostra astuta classe politica ha inquadrato perfettamente le priorità. Abbiamo capito cosa c’è in ballo e dove sono i responsabili dei nostri problemi. Oggi a nessuno potrebbe venire in mente di tirare fuori argomenti tanto vuoti quanto demagogici e prendersela – giusto per fare un esempio assurdo – con i migranti, pur di accalappiare qualche voto in più. Per fortuna, ogni tanto, una buona notizia.

(1 dicembre 2014)

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