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Non fissate le mani del prestigiatore

'Tsipras ha giocato le sue carte (compreso il referendum da ''eroe'') per i suoi normali giochi di potere da suddito obbediente degli Usa... [Gianfranco La Grassa]'

Non fissate le mani del prestigiatore
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16 Luglio 2015 - 20.56


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Riceviamo e pubblichiamo.

di Gianfranco La Grassa.

Avendo indicato subito la scarsa rilevanza delle mosse di Tsipras e del referendum, non mi metterò adesso ad inveire contro quest’uomo. Si é barcamenato, ha fatto il furbo nei limiti (stretti) delle sue possibilità. Ha all’apparenza fallito al 100%. Questo però il giudizio dei superficiali che hanno esaltato il suo inesistente “coraggio”.

Ancora una volta non avete capito nulla di nulla. Ha ottenuto invece. Si è prestato al gioco degli Usa di spingere la Germania a posizioni “impopolari” per altri paesi europei; ha incrinato l’ancora solo apparentemente esistente asse Parigi-Berlino.

Alla fine, dopo un sapiente gioco delle parti, il Fmi ha mostrato a chi è in mano e ha ammorbidito le sue posizioni, di fatto allineandosi agli Usa e indebolendo ulteriormente la posizione tedesca. Lo stesso Putin, in una situazione molto complicata per la Russia soprattutto per l’Ucraina (e, in sottordine, per la Siria, dove si dice abbia accettato a breve/medio termine la sostituzione di Assad), ha favorito le mosse di Tsipras (prese, ne sono certo, in pieno accordo con Obama). Contatti, sorrisi, ma nessun vero aiuto per eventualmente uscire dalla UE. E lo stesso da parte della Cina.

Non capite proprio che l’uscita della Grecia dalla UE avrebbe condotto ad un traballamento di questa e ad un rafforzamento (quanto meno “oggettivo”) delle posizioni tedesche? Ma siete proprio così ciechi?

Gli Usa escono relativamente vincitori. Il “popolo” greco esce come tutti i popoli: strumento per i giochi delle varie potenze (e subpotenze) che si agitano in vista di un possibile – e a mio avviso sicuro – multipolarismo, ma forse con qualche tempo in più per arrivare ad un reale policentrismo. E’ tutto come deve essere, salvo che per gli sciocchi che guardano solo le mani del prestigiatore, si fissano su quelle, credono che lì si trovi il fulcro dei suoi giochi. No, sta proprio nella sua capacità di attrarre la vostra attenzione su quel punto del suo corpo; l’inganno è altrove, ma mai in un posto fisso, talvolta sta nel suo “collaboratore” che pure sembra lì immobile con il sorriso per voi e magari qualche bel mostrare gambe e tette di una certa attrazione.

Quanto ridicoli siete, mamma mia!

Gli Usa hanno dimostrato che perfino si fanno credere fallimentari nel momento del loro sostanziale successo. E così indeboliscono il fronte avversario o almeno la considerazione della inconsistente “opinione pubblica”, che sembra sempre in preda all’ubriachezza o alle “canne”.

La Germania esce al momento in parte sconfitta, ma non proprio del tutto; comunque, in una posizione di maggiore difficoltà. Sembra che infine la UE non abbia fatto grandi sconti al governo greco; e che quindi abbia seguito più la Germania che non gli Usa. State attenti ancora una volta agli illusionismi. Aspettate a giudicare.

Non si poteva mettere in piena crisi la UE con nette divisioni interne.

Figuriamoci: è anche quello che gli Usa non vogliono. Vincere la partita, sì, indebolire la posizione tedesca, benissimo; ma non certo disfare questo insieme di apparati collegati alla Nato e al predominio statunitense! E appare in piena luce il negativo circolo vizioso oggi in atto. Per opporsi alla predominanza statunitense sarebbe necessario l’asse Parigi-Berlino-Mosca. Ne esce per il momento a pezzi. Francia (sempre più succube degli Usa, come dimostrato pure dalla vicenda libica del 2011) e Germania – che, nel tentativo di indebolire questa UE, organismo degli Usa, ha dovuto seguire una politica tale da farle inimicare gran parte della popolazione europea – giocano ancora a fare insieme le prime in Europa, ma sono sempre meno seguite e ormai senza unità di intenti.

La Russia, che doveva giocare da sponda per queste due maggiori (sub)potenze europee, ha dovuto pensare ai fattacci suoi per attendere i tempi del suo rafforzamento effettivo. Siamo in panne, è un momento di “sospensione”; siamo sospesi nel vuoto dove si può cadere e mandare tutto in frantumi.

E se sento ancora qualcuno parlare di Eurasia, lo mando al diavolo.

Non abbiamo la stessa cultura, la stessa politica, la stessa economia, la stessa struttura sociale della Russia. Siamo molto più affini agli Usa, dopo 70 anni di loro predominio nella nostra area. E, del resto, prima cos’erano per noi? Negli anni ’20 e ’30 eravamo invasi dal cinema o anche dalla letteratura russa o da quella Usa? Perfino durante il fascismo, c’erano fior di film e romanzi americani, bevuti dalla nostra gioventù. Leggetevi “Il giardino dei Finzi Contini”. Credete che fosse solo quell’ambiente di ebrei?

Non tutti lo erano, e c’era anche quello già comunista nascosto. E quand’ero bambino, ma con sorelle signorinette, anche a casa mia c’erano feste (in tono minore rispetto a quelle del romanzo, ma del genere), con le stesse musiche (jazz, Gershwin, Kern, ecc.) gli stessi film amati (Ginger e Fred e i noir o i gangster film), la stessa letteratura (Hemingway, Fitzgerald, ecc.).

E io stesso, se mi dite di abbandonare quella cultura, non lo potrei né vorrei. La russa? Sì, quella del periodo zarista e i primi poeti (finiti male) o appena l’inizio del cinema sovietico, poi tutto morto subito. Quando ho visto il cinema del “disgelo” (“La ballata di un soldato”, “Quando volano le cicogne”, ecc.), mamma mia che pena; un veltronismo ante litteram. E da quest’altra parte, la nuova stagione (della “crisi”) iniziata negli anni ’70 e poi ulteriore svolta (meno bella, ma rispecchiante il cupo dell’epoca che ormai avanzava e che è la nostra) dagli anni ’90; e sempre peggio. Ma dov’è un cinema o una letteratura russa che rispecchi veramente l’epoca in cui stiamo vivendo? Mi dispiace, siamo “occidentali”, siamo europei e, in parte (per quella migliore di quella popolazione), siamo perfino americani.

Credete che anch’io non senta in continuazione la nostalgia per epoche passate, di ben altro gusto e finezza? Che non ami perfino la “tradizione”? Questi sono però sentimenti, la predisposizione d’animo. Poi dobbiamo capire che ormai, in specie dopo la seconda guerra mondiale, hanno preso il sopravvento gruppi dominanti americani prepotenti (e assassini) e a questi ci dobbiamo opporre. Sapendo tuttavia di che cultura sono intrise le popolazioni europee, non pensando a chissà quale cultura d’antan. Siamo in quest’epoca – di m….? Certo, ma questa è – e dobbiamo opporci adesso ai gruppi dominanti statunitensi; o comunque al più presto e con queste popolazioni, con questa mentalità!

Siamo nella più imperfetta impasse. Lo ripeto per i sordi. Tsipras ha giocato le sue carte (compreso il referendum da “eroe”) per i suoi normali giochi di potere da suddito obbediente degli Usa, che sfruttano in questo modo i loro sicari, facendo apparire che giocano da “indipendenti” (e voi sciocchi che ci cascate come allocchi!). Ma adesso si è dovuto accorciare il gioco. Il Fmi si è schierato con gli Usa per il suo suddito. La Germania – anche se la Merkel ha cercato di rendere meno rigido il gioco del suo “falco” alle finanze – ha dovuto indurire la posizione, accentuando così una sua impopolarità. Non ha ancora perso tutto, poiché in definitiva la UE non ha preso posizioni troppo benevole con Tsipras. Ho però già invitato sopra a non cadere nella fantasmagoria di quanto ci fanno vedere gli illusionisti. E con la Francia (ma di Hollande e vedremo se la Le Pen capirà un po’ meglio la pantomima in corso) i rapporti tedeschi si sono certo allentati. Meglio comunque, finché resta al governo l’immonda “sinistra”, l’infezione terribile d’Europa.

Il popolo greco, poveretto, chiamato alle urne si agita, è incazzato. Facciamo scommessa che dovrà piegarsi? L’unica forza greca che capisca qualcosa è “Alba dorata” (e adesso, dai, cretini patentati, datemi del rosso-bruno).

Ma anch’essa capirà bene, agirà appropriatamente? In Italia, Lega e Fdi capiscono qualcosa, ma non sanno andare fino in fondo; almeno non mi sembra. La “sinistra” (ma perché chiamare ancora così questo immondezzaio?) meriterebbe una lezione storica, definitiva. Bisogna arrivare a distruggerla, disperderla. Rappresenta ormai la fine della nostra storia di nazione, è portatrice di una immane, mai vista prima, devastazione morale e politica. O muore lei o moriamo noi!

E come si fa se vedo “amici”, che credevo un po’ sensati, non avere capito nulla di quanto avveniva in Grecia e della funzione svolta dal suo Governo? Adesso, quest’ultimo sembra sfaldarsi (ma fino ad un certo punto). E proprio adesso servirà a rimettere in piedi la situazione! Ma cosa avete in testa? Segatura? Io mi trovo in una situazione personale molto difficile, una specie di “amputazione” (metaforica). Credo però di saper mantenere il cervello a posto. Il gioco degli Usa con Tsipras e via dicendo – e quello comprimario di Putin ecc., che non può fare altrimenti, sia chiaro – era evidente fin dall’inizio, perfino con la Lagarde che sembrava appoggiare la UE.

In ogni modo, la situazione sta evolvendo rapidamente. Speriamo che qualcosa la “gente” (ma soprattutto chi pensavo avesse il cervello abbastanza lucido) arrivi a capirlo. E per il momento altro non si può dire.

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