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Il terremoto è sempre atteso

Per essere più sicuri in questa catena di catastrofi idrogeologiche la priorità numero uno è un cambio di mentalità.

Il terremoto è sempre atteso
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30 Ottobre 2016 - 19.09


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Nell”ora del nuovo fortissimo terremoto con epicentro fra Norcia e Preci, non ci sentiamo sorpresi.

Due mesi fa, dopo il sisma di Amatrice, pubblicammo questa straordinaria intervista al geologo Emanuele Tondi:

E il geologo disse: ”Sapevamo già dal 2009 che il sisma avrebbe colpito lì”


Colpisce molto questo passaggio: 

“Si possono verificare due possibili evoluzioni della sequenza sismica in atto, la prima, quella auspicabile, è che gli “aftershocks” vadano via via scemando. Però, poiché quando una faglia si attiva genera una instabilità in una vasta area, c”è anche la possibilità che si riattivino altre faglie, con la capacità di generare terremoti anche simili al “mainshock” della notte del 23 agosto. Da una personale valutazione, se si verificasse questa seconda evenienza, la zona che ha la probabilità maggiore di generare un terremoto è quella a nord di Norcia, nell”area di Preci”.

L”articolo spiega bene che non si può prevedere il momento del sisma, ma si può decidere – cosa importantissima – dove investire per mettere in sicurezza. 

Emerge con grande evidenza che la priorità numero uno della Repubblica Italiana è la vera Grande Opera: un piano idrogeologico di vaste dimensioni, che potrebbe dare lavoro e renderci più sicuri. Ma serve un cambiamento di mentalità: non si può insistere nella scriteriata e testarda rimozione della reale natura del nostro suolo.



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