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Le galline dalle Uova Soros

Oltre 300mila euro del filantropo-licantropo al leader degli euroinomani, che anni fa puntava il dito contro finanziamenti stranieri inesistenti. A chi risponde chi prende il denaro dei guerrafondai?

Le galline dalle Uova Soros
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21 Gennaio 2023 - 20.14


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di Pino Cabras.

La notizia dei 312mila euro bonificati da un noto filantropo-licantropo statunitense sul conto di un segretario di partito italiano mi ha fatto pensare a un proverbio contadino, che ci dice che “la prima gallina che canta ha fatto l’uovo”. Ricordo infatti cosa twittava Benedetto Della Vedova il 15 giugno 2020, quando la stampa italiana, la peggiore dell’Occidente, batteva la grancassa su una notizia totalmente infondata, su finanziamenti del 2010 del defunto presidente venezuelano Chavez presuntamente dati al defunto fondatore del M5S Casaleggio. Diceva infatti Della Vedova: «L’accusa di finanziamento non dichiarato al M5S dal Venezuela è gravissima. Il governo sospenda gli Stati generali» [un’iniziativa pubblica sull’economia di quel periodo, ndr] «per consentire a Conte, Di Maio e ai ministri del M5S di chiarire la situazione e smentire che l’amicizia con Caracas abbia mai comportato alcun tipo di finanziamento direttamente o tramite Casaleggio». Mai sentita una gallina con altrettanti decibel. Quindi il suo doveva per forza essere un uovo davvero grosso.

Non importava che il documento “venezuelano” fosse un clamoroso e grossolano falso, fabbricato in modo pedestre: timbri che nel 2010 non potevano esistere, ministeri che nella loro carta intestata mettevano un nome che non avevano e altri anacronismi che gettavano un immenso discredito su chi si faceva travolgere dall’era di Photoshop. Un giornalista scrupoloso e un politico intellettualmente onesto ci mettevano due minuti: se il ministero venezuelano aveva un nome ufficiale diverso, quel documento non aveva nemmeno il grado zero dell’attendibilità. Fine della discussione. E invece, coccodè.

Oggi scopriamo che l’uovo della prima gallina canterina era tempestato di tutti i buoni propositi che – tra una speculazione da sicario economico e un pluridecennale appoggio a una classe dirigente bellicista in Ucraina – accompagnano da sempre il grande elemosiniere Soros. Il quale trova ovunque nel mondo gente come Della Vedova, disposta a farsi il bidet alla coscienza in tema di immigrazione, antiproibizionismo, democrazia, diritti umani, salvo far bere l’acqua a noi quando appoggiano guerre che distruggono i nostri interessi e apparecchiano il banchetto dei finanzieri che ci portano all’impoverimento da più di trent’anni.

Faccio un appello a quei giornalisti che ieri non avevano trovato il modo di verificare che i finanziamenti venezuelani fossero una patacca e oggi non trovano il tempo per verificare che la bidella che si fa ogni giorno un Napoli-Milano A/R sia una grossa fesseria. Avete risparmiato tempo, ora potete usarlo. Ad esempio: per approfondire in che misura le scelte belliche delle nostre classi dirigenti possono connettersi agli assegni staccati da chi promuove la guerra. Ci sono illustri precedenti nell’interventismo italiano di oltre un secolo fa, quando i Soros di allora rimpinguavano il portafoglio del giovane e dinamico Mussolini per farlo duce di chi voleva portarci a un conflitto europeo. La storia è sempre storia contemporanea. A chi rispondono i beneficiari di assegni stranieri che diventano europarlamentari, sottosegretari agli Esteri o altro ancora?

Il tempo ora l’avete.

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