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Le donazioni e gli 'interessi' di Soros: come funziona il filantrocapitalismo

La 'beneficenza' dello speculatore finanziario nasconde una strategia per perpetuare i propri interessi, sensibilizzare i riceventi alle sue visioni iper-progressiste e dettare l'Agenda globale. [Enrica Perucchietti - Money.it]

Le donazioni e gli 'interessi' di Soros: come funziona il filantrocapitalismo
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8 Febbraio 2023 - 12.46


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di Enrica Perucchietti. –

Tratto da: Money.it.

«Piegare l’arco della storia nella giusta direzione».  
Questo l’obiettivo propugnato da George Soros per foraggiare partiti, ONG e lobby in tutto il mondo, anche nel nostro Paese. Per il suo programma progressista, lo speculatore finanziario ha già investito 32 miliardi di dollari in tutto il mondo.

Panorama ha raccolto, analizzato e compulsato l’archivio delle fondazioni Open Society e ha elencato le “donazioni” che riguardano l’Italia, tra il 2016 e il 2021. Donazioni che vengono effettuate per sensibilizzare i riceventi alle sue visioni iper-progressiste che toccano immigrazione, droga, gender, eutanasia e altri temi sensibili della società.

Il 19 gennaio scorso, in un’intervista al Corriere della sera, Benedetto Della Vedova aveva ammesso di aver ricevuto un “contributo ideale” di 312 mila euro.

Tra coloro che sono stati sovvenzionati dal magnate, Panorama elenca: Radicali (per favorire l’immigrazione); Luca Coscioni, tesoriere Marco Cappato (depenalizzazione della droga); No peace without justice (Bonino); Istituto affari internazionali (favorire immigrazione); Consiglio italiano per i rifugiati; Comunità di Sant’Egidio; Arci, Arcigay; Coalizione italiana libertà e diritti civili; Associazione Carta di Roma (fact checking); Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione; Altroconsumo; Dataninja («per l’alfabetizzazione dei dati per gli studenti italiani»); Fondazione Openpolis; The good lobby Italia; Irpi (giornalismo di inchiesta); Tele Radio City (cooperativa sociale editrice di sei testate d’area antagonista).

Quanto rivelato da Panorama non è una novità. Da anni sappiamo che Soros ha finanziato e finanzia non solo le sinistre di mezzo Occidente ma anche i movimenti LGBTQ+, quelli pro-immigrazione e soprattutto le Rivoluzioni colorate (la conferma arrivò dai DC Leaks). Proprio DC Leaks pubblicò 2.576 files rubati dai database della Open Society Foundation. Nel portale dedicato all’imprenditore troviamo nove categorie – Usa, Europa, Eurasia, Asia, America Latina, Africa, World Bank, President’s Office, Souk – e migliaia di documenti consultabili online o scaricabili in pdf.

Al di là delle sue influenze da “burattinaio” sulla politica internazionale, è da rilevare una metodologia comune al sistema adottato da Bill Gates che abbiamo analizzato in questo articolo e che è stato ribattezzato “filantrocapitalismo”.

Il settore della beneficenza è una delle industrie in più rapida crescita nell’economia globale: quasi la metà delle oltre 85.000 fondazioni private negli Stati Uniti è nata negli ultimi due decenni. Questo pullulare di organizzazioni filantropiche ha contribuito a creare un mondo in cui i miliardari esercitano più potere che mai sulla politica dell’istruzione, sull’agricoltura e sulla salute pubblica.

Una ristretta classe di miliardari si è così ritagliata una nuova immagine, ai limiti della santità, grazie alla “filosofia del dono”, in campo sanitario o di contrasto alla povertà. La filantropia – non certo le donazioni che avvengono in forma anonima e senza doppi fini – può essere intesa come una strategia volta a garantire ai potenti un’aura di apparente estraneità ai giochi di potere.

Ci troviamo di fronte a uno stratagemma portato avanti dalle élite per perseguire e legittimare i propri obiettivi materiali, spianando la strada a politiche per tutelare i propri interessi economici ed espanderli anche oltre i confini nazionali.
Attraverso le loro fondazioni, i protagonisti della filantropia contemporanea hanno iniziato a esercitare un’influenza sempre più determinante sull’Agenda globale (dalle Nazioni Unite all’OMS), ricavandone benefici e ritagliandosi una vera e propria egemonia su queste, divenendo più influenti degli stessi governi e arrivando a dettare politiche sociali, economiche e sanitarie.

Oggi, appare ancora più evidente come la beneficenza dei miliardari funga da paravento dietro cui perpetuare gli ingiusti privilegi di un manipolo di privati, delle multinazionali e aumentare ulteriormente il divario tra super ricchi e poveri.
O, come nel caso di Soros, piegare le politiche internazionali ai suoi interessi e alla sua visione di «società aperta».

Fonte: https://www.money.it/le-donazioni-e-gli-interessi-di-soros-come-funziona-il-filantrocapitalismo

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