di Giulietto Chiesa.
Piero Grasso va via dal partito di Renzi. Meglio tardi che mai. Il PD affonda nella sua salsa color Rosatellum.
Le motivazioni sono ormai note e nobili: il presidente del Senato non riconosce più “né il merito né il metodo del PD”.
Bene.
Anche lo sdegno “per essere stato costretto” a far passare una legge elettorale approvata dalla camera dei lanzichenecchi “senza poter cambiare neanche una virgola”. Tutto al di fuori della Costituzione.
Ma c’è un’obiezione.
Dice: “l’ho fatto dopo e non prima del voto per rispetto delle istituzioni”.
Strana logica davvero! Per rispetto delle istituzioni avrebbe dovuto farlo prima, non dopo. In questo modo avrebbe forse contribuito a evitare che venissero ulteriormente infangate.
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