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La seconda profezia di Gufo Boschi

Dopo aver previsto con 11 mesi di anticipo il risultato del refeRenzum, ritornano le profezie di Gufo Boschi. Ecco il prossimo governo e quando si vota

La seconda profezia di Gufo Boschi
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8 Dicembre 2016 - 06.25


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di Gufo Boschi.

Non ci saranno elezioni a breve
termine, non prima dell”estate del 2017. Più probabilmente questa legislatura
giungerà alla sua normale conclusione nel 2018, al massimo con qualche mese di
anticipo.

La legge elettorale che sarà
predisposta sarà un proporzionale con sbarramento e premio di governabilità
(non di maggioranza) per la lista più votata, o, in ogni caso, una formula
elettorale simile a questa.

Dal punto di vista politico significa
che l”unica vera governabilità possibile, nel futuro Parlamento eletto, sarà
determinata da una maggioranza relativa del PD unita all”alleanza con una
componente liberal-conservatrice, come l”attuale Forza Italia.

Se la maggioranza relativa ed il
premio fossero ad appannaggio del M5S, questa forza politica non sarebbe
comunque in grado di raggiungere la maggioranza assoluta e allo stato attuale
non potrebbe esprimere nemmeno un governo di minoranza, che non sarebbe
appoggiato da nessuna altra forza politica. Con il conseguente periodo di
instabilità e la necessità di nuove elezioni anticipate, il M5S perderebbe la
maggioranza relativa.

Il centro-destra si dividerà tra la
sua componente liberal-conservatrice (FI) e la componente populista-identitaria
(Lega e Fratelli d”Italia) ed elettoralmente non potrà in ogni caso esprimere
una maggioranza relativa.

L”attuale crisi di governo sarà
risolta con la nomina di un esecutivo di tipo “istituzionale” o formula simile.
Il Presidente del Consiglio sarà, ragionevolmente, l”attuale Presidente del
Senato Pietro Grasso.

Grasso è forte dell”asse con il Capo
dello Stato Sergio Mattarella, a cui è legato da una lunga e consolidata
familiarità ed amicizia, addirittura temprata sul sangue del fratello di
Sergio, Piersanti, ucciso a Palermo dalla mafia quando Grasso era sostituto
procuratore, il primo ad occuparsi del caso.

Grasso risulta essere la personalità
più adatta per ricompattare l”attuale maggioranza, sia dentro al PD (non
dimentichiamo che Grasso fu candidato da Bersani) rimasto lacerato dalle
divisioni sul referendum e dalle rottamazioni, sia al suo esterno, essendo
comunque figura rassicurante, uomo prudentissimo, navigato e buono per ogni
stagione. Potrebbe non dispiacere affatto a Forza Italia, a cui l”attuale
maggioranza potrebbe addirittura allargarsi in caso di necessità, non sarebbe
disprezzato a sinistra del PD, sarebbe ben accolto dal variegato fronte
centrista al Senato e raccogliere la simpatia di diversi fuoriusciti grillini.

Come avrebbero detto i miei nonni
contadini, non se ne troverebbe uno migliore “nemmeno a farlo con le mani”.

Il Governo istituzionale dovrà
affrontare, nel breve periodo, una dura crisi determinata dallo sconquasso nel
mondo bancario che verrà innescato dal Monte dei Paschi di Siena e aggravato
dalla presenza di ulteriori bubboni: le quattro banche territoriali risolte dal
“salva-banche” ma non ancora in sicurezza e le due banche venete che sono
ancora zombie. Il rischio contagio potrebbe minacciare anche ulteriori istituti
come Unicredit o Carige o altri. 

Si renderà necessario un intervento
statale forte e risoluto sulle banche. Serviranno cioè almeno 10-15 miliardi di
euro (meglio ancora se 20-25) per tappare tutti i buchi più urgenti. Con una
legge di stabilità già sotto osservazione della UE, che anzi richiederà
maggiori sforzi, mancheranno i fondi.

L”unica soluzione sarà il ricorso al
MES (Meccanismo Europeo di Stabilità), il cosiddetto Salva-Stati (che piuttosto
gli Stati li affonda). Tale ipotesi comincia già a circolare in questi giorni
sui giornali mainstream con la tempestiva smentita dal MEF (Ministero
Economia e Finanze). In questi casi, come sosteneva Giulio Andreotti, la
smentita equivale a dare la notizia due volte.

Quali garanzie chiederà il MES per il
suo prestito? Saranno pesanti, fatte di lacrime e sangue, ma verranno accettate
come un “sacrificio necessario”, tanto più che la loro durezza sarà spalmata
sul futuro reiterando l”effetto “rana bollita”.

Quale sarà il destino di Renzi? Il
fanfarone fiorentino resterà segretario del suo partito e assumerà per alcuni
mesi un profilo più basso. Dalla primavera-estate comincerà una azione di
logoramento verso il governo che lui stesso sostiene per tentare una manovra
audace quanto spericolata: vincere il congresso del PD l”anno venturo e, sfruttando
una situazione socio-economica critica, rifarsi una fulminea verginità per
ripresentarsi alle elezioni come la fenice del rinnovamento.

Se, però, la situazione
socio-economica fosse almeno accettabile (e il governo in carica riuscisse a
far passare la “narrazione” di aver salvato l”Italia dalla bancarotta causata
da altri) allora potrebbero essere le baronie interne al suo stesso partito a
giubilare il segretario in carica decretandone la fine politica.

Per chi volesse leggere la prima profezia
di Gufo Boschi:

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