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Poteva andare peggio? Sì.

Poteva andare peggio? Sì: potevano rimanere in sella i guardiani putrescenti della putrebonda Seconda Repubblica o potevano stravincere revanscisti iper-nazionalisti e xenofobi. [Piotr]

Poteva andare peggio? Sì.
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9 Marzo 2018 - 16.26


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di Piotr

1. Credo che i commenti a caldo e quelli a freddo dei risultati elettorali stavolta non saranno troppo dissimili. Anzi, quelli “a botta calda”, all’impronta, forse possono oggi essere quelli che scavano più a fondo.

Perché? Cosa ha detto l’elettorato? Ha detto che la famosa Seconda Repubblica, quella nata dal golpe extrapolitico di Mani Pulite, è morta e quindi deve essere seppellita.

I due partiti che hanno trainato quella oscenità da sponde ideologicamente opposte da esibire nei teatrini della politica, ma con finalità materiali non dissimili, PDS-PD e FI, sono stati battuti, castigati.

E cosa hanno trainato? Nulla, perché invece l’Italia è stata spinta sempre più violentemente verso un baratro materiale e ideale. Quello materiale è sotto gli occhi di tutti: disoccupazione ufficiale all’11%  che nasconde quella reale dietro una crescita esponenziale dei contratti a tempo determinato, e quella giovanile a un ufficiale 33% stima a cui applicare ancor più la tara precedente.

Gli Italiani lo sanno benissimo: il lavoro non c’è, il loro figli rimangono a casa, i risparmi accumulati dalla generazione del boom economico sono l’ultima barriera di “welfare domestico” prima di uno tsunami di povertà.

Un  terzo degli Italiani verso la soglia della povertà già si è avviato, la ricerca e l’istruzione (quindi il futuro) sono state massacrate, avvilite. La sicurezza sociale e il sistema sanitario nazionale sono in apnea, mentre la cultura è ridotta a uno straccio imbiancato come un sepolcro da proclami altisonanti e da un cosmopolitismo con le pezze al culo. I beni pubblici, dall’acqua alla Banca Depositi e Prestiti, sono sacrificati alle fauci di un capitalismo finanziario ipertrofico e mostruoso nel senso letterale della parola. Esso, con le sue banche inzeppate di titoli carta-straccia dovute a speculazioni finanziarie stratosferiche, unica via, fittizia, per proseguire un’accumulazione che non c’è più,  questo Moloch, questo dio Mammona, deve essere onorato con sacrifici sempre più cruenti, costi quel che costi e guai a pronunciare la parola “nazionalizzazione”, perché lo spettro di Ciampi, uno degli artefici della catastrofe, farebbe risuonare irritato le catene: i soldi devono rimanere – privatamente – ai banchieri e ai finanzieri. La manovra “ profitti ai privati e  perdite alla collettività” per la quale era famosa la FIAT di Agnelli e che – allora – scandalizzava la sinistra, oggi sarebbe un giochino letteralmente da quattro soldi.

Poteva non essere essere sanzionato questo disastro?

2. Come è stato sanzionato? Nell’unico modo possibile dal momento che la sinistra era parte del problema. Anzi la maggior causa del problema, perché la sinistra è stata l’artefice più convinta ed entusiasta del disastro. Inutilmente questo settore politico ha fatto leva sul vuoto pneumatico del politicamente corretto e sulla nostalgia identitaria. Per ultima ha cercato di salvarsi strillando all’antifascismo (coadiuvata dall’estrema sinistra che nemmeno si è suicidata perché non era più nemmeno viva), dimenticandosi ad esempio che la loro ministra della Difesa, Roberta Pinotti aveva proclamato di voler inviare i nostri soldati in Ucraina a combattere a fianco di gentaglia come il Battaglione Azov che marcia sotto insegne naziste o che aveva mentito al Parlamento Europeo, incalzata dal Movimento 5 Stelle, sostenendo che l’invio delle bombe all’Arabia Saudita era rispettoso delle leggi italiane. Un falso enorme come una casa  per giustificare un’operazione criminale in violazione della legge italiana 185 del 1990 e per giunta in violazione di tre precise risoluzioni del Parlamento Europeo indirizzate all’Alta rappresentante per gli Affari Esteri, Federica Mogherini, altro pezzo da novanta del PD, la quale ha fatto orecchie da mercante (letteralmente). Non contenta, la ministra Pinotti sostenne pure che l’aggressione saudita nello Yemen aveva l’avallo dell’ONU così, in combutta con ditte americane e tedesche, poteva continuare a inviare bombe dalla Sardegna ai principi di Riad per permettergli di massacrare donne e bambini yemeniti (cosa, questa sì, denunciata dall’ONU). Bugie sputtanate persino dal New York Times, il che è tutto dire. Come osano parlare di “antifascismo”?

E come dimenticarsi della molto di sinistra presidentessa della Camera che per dare soldi ai banchieri aveva applicato al dibattito, per prima, una norma liberticida inventata da Fini (quello di “Fascismo 2000” ma poi amato da tanta sinistra demente quando gli USA lo scagliarono contro Berlusconi)? Come dimenticarsi di questa esponente della sinistra-sinistra che santificava Greta e Vanessa, ausiliarie di una costola criminale di al-Qaida in Siria che poi le sequestrò per chiedere un riscatto, quella partigiana della libertà che ha iniziato la battaglia per mettere il bavaglio alla Rete e instaurare il Ministero della Verità?

E, infine, ci si poteva dimenticare di Napolitano, il peggior Presidente che la nostra Repubblica abbia mai avuto, che dava incarichi di governo incurante della prassi democratica (basti pensare a Monti) e che dava ordini ai governi, persino quello di fare la guerra alla Libia a 100 anni di distanza da “Tripoli bel suol d’amore”? Un fanatico delle invasioni, da quella nazista all’URSS, a quella dell’URSS all’Ungheria, a tutte quelle degli USA dopo la caduta del muro di Berlino.

E mentre noi tiravamo bombe e missili “per la democrazia”, mentre i soldi fluivano a maggior gloria della finanza “perché se no lo spread”, mentre gli investimenti collassavano “perché se no l’Euro”, l’Italia veniva sospinta verso il baratro.

Posso fermarmi, perché basta anche solo questo per capire sotto che mare di merda si è autoseppellita la sinistra con la colpa, che non gli sarà mai più perdonata, di aver coperto di merda anche tutti gli ideali in cui noi ci riconoscevamo. Un disastro epocale!

Se non altro ha fatto capire che gli ideali senza una politica ad essi coerente sono peggio che parole al vento: sono la loro condanna a morte.

3. Con i migliori ideali sputtanati, usati per coprire affari sempre più loschi e con politiche interne pesantemente antipopolari corredate da politiche estere parafasciste, con questo disastro davanti, con la prospettiva di rivedersi proposto questo immondezzaio sotto forma magari di Grosse Koalition, come potevano reagire gli Italiani alle urne?

Qualche amico ha riciclato per il dopo elezioni una vecchia battuta di Altan “Poteva andare peggio, dice uno. No, gli risponde l’altro”.

E’ un commento che viene oggi fatto proprio da quella massa di miei coetanei, ormai in via di irrilevanza e di estinzione, che ha un difetto gravissimo: non pensa mai a ciò che succede oggi, ma a ciò che succedeva ieri, quando eravamo la “meglio gioventù”. Persone che non votano una politica ma solo parole, anche se si danno l’aria di essere informate. Che se corresse voce che credere che gli asini volano è di sinistra lo ripeterebbero a squarciagola, così come hanno pappagallescamente ripetuto che Obama era un bravo presidente di sinistra quando invece è stato un recordman assoluto – anche più di Bush jr – di bombe gettate sulla testa di Paesi poveri e di fatto senza difese e, paradossalmente, anche un recordman di neri fucilati nelle strade americane da una polizia militarizzata.  Già, dimenticavo: gli asini volano.

Persone che quando votano, non votano per un programma, un candidato o un partito, ma per la loro foto al liceo o all’università.

4. Non è vero, quindi: poteva andare molto peggio. Poteva stravincere l’estrema destra. In circostanze simili negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso successe. Poteva stravincere la Lega. Ma ha stravinto, invece – e sottolineo “invece” – il Movimento 5 Stelle, che per altro ha già preparato una squadra di governo non male. E’ ancora presto per dare un giudizio politico su Di Maio candidato premier. Ma alcune cose dovrebbero essere evidenti, se non si ha la mente offuscata dai pregiudizi: Di Maio non è Salvini (anzi, l’unica legge a favore degli immigrati dell’ultimo decennio l’ha fatta il Movimento 5 Stelle); Di Maio non è la Meloni, non ha il culto delle croci celtiche.

Di Maio non ha appoggiato tagli alla sicurezza sociale, soldi ai banchieri, missioni di guerra.

La sua richiesta di interlocuzione al PD ha un senso squisitamente politico di responsabilità nei confronti del Paese. Senso al quale la Direzione del PD ha risposto compatta col suo controsenso di irresponsabilità: per giochi di potere interni, per l’arroganza di potere che ormai si è incrostata al loro fondoschiena la risposta è stata “No!” senza nemmeno voler discutere nessun punto programmatico!

5. Staremo quindi a vedere. Staremo a vedere che farà Mattarella. Staremo a vedere gli incarichi e, soprattutto, non dobbiamo dimenticarci che dietro a tutto ciò che succede c’è un enorme potere, transnazionale nelle diramazioni ma con sede principale a Washington e New York, un potere che ha già imposto al recalcitrante Martin Schulz di suicidarsi gettando il suo partito, l’SPD, di nuovo nelle mani della Merkel. Un grandissimo potere che però è in grandissima crisi e quindi ha una grande paura ed è disposto alle mosse più oscene (e le più atroci sono le guerre e a seguire i tentativi di regime change – che diventano spesso guerre sanguinose – che questo potere provoca a ritmo sempre più forsennato).

Un potere disposto a tutto pur di perpetuarsi. E il grande guaio è, paradossalmente, che non ce la può fare. Un guaio, enorme, infatti perché questo potere lo vuole comunque fare, non vuole adeguarsi alla realtà, così che i disastri sono matematicamente certi. Lo stesso atteggiamento tenuto dall’Impero Britannico all’inizio del Novecento e disperatamente denunciato dall’economista John Hobson che in quell’atteggiamento vide il germe di una sanguinosa guerra  mondiale. Ed ebbe purtroppo più che ragione: scoppiò una guerra in due fasi che si protrasse dal 1914 al 1945 con cento milioni di morti. E non c’erano ancora le bombe atomiche.

Poteva andare peggio? Sì: potevano rimanere in sella i guardiani putrescenti della putrebonda Seconda Repubblica o potevano stravincere revanscisti iper-nazionalisti e xenofobi.

I prossimi anni non saranno per nulla di relax, anzi, ma qualcosa si è messo in movimento, si aprono delle possibilità, la pietra tombale è stata in parte scostata. Possiamo piangerci addosso guardando come eravamo carini al liceo o all’università coi nostri eskimo o le nostre gonne a fiori, oppure pensare al futuro (per lo meno dei nostri figli) e cercare di capire dove incanalare questo movimento, come sfruttare questo spiraglio.

 

 

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