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di Giulietto Chiesa.
Attentato a Parigi contro il settimanale satirico Charlie Hebdo: 12 morti, dieci giornalisti, due poliziotti, quattro feriti gravissimi.
Operazione in grande stile: per colpire la Francia. Per colpire l”Europa.
Guardarsi dalla spiegazione più semplice, che è quella di scatenare l”odio contro “i musulmani”. Chi organizza queste operazioni lo fa a ragion veduta e, appunto, per suggerire l”interpretazione che sia comprensibile “all”uomo della strada”. Non è quasi mai così. Certo, la strage è l’ultimo anello di una catena insanguinata che accompagna da dieci anni una storia di vignette anti-islamiche. Chi alimentava lo “Scontro di Civiltà †ogni volta poteva gioire: aumentavano le divisioni, si rompeva ogni equilibrio delicato e provvisorio fra libertà di espressione e sentimenti religiosi. Aumentava l’odio, cioè la benzina della guerra.
Sopra questo panorama livido, c’è il futuro della Francia e dell’Europa: Parigi, Berlino e Bruxelles sono alla vigilia di scelte che possono cambiare il destino del continente. Il presidente François Hollande in questi giorni aveva perfino ipotizzato la revoca delle sanzioni alla Russia. Ovunque si discute di un cambiamento della disciplina monetaria e finanziaria dell’Europa, per prevenire la bomba greca. I nervi sono tesi, perché siamo in cima a uno spartiacque della storia europea e mondiale e le decisioni politiche contano davvero. Se i politici sono ricattabili, tutto può essere visto come un ricatto. Figuriamoci le stragi.
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