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Berkoff e Lyra Teatro, la società contemporanea tra essere e apparire

KVETCH di Berkoff, al Teatro dell’Orologio di Roma per la rassegna teatrale “Inventaria”.

Berkoff e Lyra Teatro, la società contemporanea tra essere e apparire
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28 Maggio 2013 - 17.44


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di Matteo Brighenti

Non avere niente da dire e doverlo dire lo stesso. Sennò poi chissà cosa pensano gli altri, quelli che si aspettano da noi ciò che loro in realtà non riescono a essere: realizzati. Costa fatica fingere la normalità e porta a vivere due vite – quella che abbiamo e quella che vorremmo – che si incontrano solo quando ci piangiamo addosso. Questa fatica è il cuore di “Kvetch” la commedia di [url”Steven Berkoff”]http://en.wikipedia.org/wiki/Steven_Berkoff[/url], messa in scena da [url”Lyra Teatro”]http://www.recensito.net/www.lyrateatro.it[/url].

“Kvetch” in yiddish significa proprio “piagnisteo”. Frank, Donna, George, Hal, la suocera sono iene ridens sempre pronte a zampate sarcastiche. Basterebbe dicessero quello che pensano per demolire i loro legami e ricostruirli su basi più vere e più solide. Riescono però a farlo solo nella loro testa, dove nessuno li ascolta, mentre il mondo esterno è “in pausa”. Per tutto lo spettacolo, infatti, i dialoghi sono suddivisi in momenti di insieme e assoli, come nel jazz, con l’unica differenza che quando parla uno gli altri stanno zitti, congelati nelle pose che rispecchiano l’opinione che ha di loro chi sta parlando. Così, Frank invita a cena Hal sperando che dica di no e invece Hal dice di sì perché pensa di fare brutta figura se rifiuta l’invito. Frank e la moglie Donna quando si amano pensano a persone diverse. George compra stoffe da Frank solo per dargli una mano, mentre Frank lo giudica uno spilorcio che ce l’ha con lui.

Si ride, aiutati dalle parolacce colorite, ma ogni risata è una coltellata alla nostra illusione di essere diversi dai personaggi di “Kvetch”. Per un attimo crediamo che nevrosi e paranoie derivino da una sessualità repressa e che tutto possa risolversi se Norma lascia Frank e va con George e Frank vive con Hal la sua cripto-omosessualità. Frank però continua a lamentarsi, perché non conosce altro modo di vivere. Il piagnisteo è dunque il filo che tiene in piedi questi “comici spaventati burattini”, per parafrasare il [url”titolo”]http://it.wikipedia.org/wiki/Comici_spaventati_guerrieri[/url] di un libro di [url”Stefano Benni”]http://www.stefanobenni.it/[/url]. È il nostro modo di non essere giudicati colpevoli di essere felici.

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KVETCH Autore: Steven Berkoff; Regia: Laura Tanzi; Compagnia/Produzione: Lyra Teatro; Cast: Claudio Coco/George, Ana Gárate/La suocera, Yasmine Mamprin/Donna, Demetrio Triglia/Frank, Daniele Zighetti/Hal Roma, Teatro dell’Orologio – 23 maggio all’interno della rassegna teatrale “Inventaria”.

Fonte: http://www.recensito.net/pag.php?pag=12307

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