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Le conseguenze della risoluzione 2118

'La decisione ONU apre uno scenario inedito. L''applicazione potrebbe essere affidata alla OTSC (la "NATO russa") [Thierry Meyssan].'

Le conseguenze della risoluzione 2118
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6 Ottobre 2013 - 21.53


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«Sotto
i nostri occhi», cronaca di politica internazionale n°53.

di
Thierry Meyssan
.

Benché
il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, abbia elogiato a
voce alta il voto sulla risoluzione 2118 sulle armi chimiche in
Siria, questo testo segna sia la vittoria della Russia sia quella del
presidente Bashar al-Assad. Reca con sé due conseguenze che rovinano
definitivamente le pretese franco- britanniche sul paese.

Le
truppe dell”OTSC sono pronte a schierarsi in Siria se il Consiglio di
sicurezza lo richiede.

Una
volta passato lo stupore di fronte al testacoda degli Stati Uniti in
Siria
, una nuova situazione politica viene alla luce, e corrisponde
punto per punto ai piani sviluppati congiuntamente dalla Russia e
dalla Siria nel giugno 2012, ossia prima della Conferenza di Ginevra
1
. A quel tempo, il Cremlino prevedeva di negoziare un accordo con
Washington, sia per regolare la crisi siriana sia per consentire a
Obama di uscire dal suo soffocante testa a testa con Israele.
Tuttavia questo piano, che sarebbe diventato un progetto di
governance condivisa in Medio Oriente
, presupponeva la presenza di
truppe russe in Siria
. Il generale Hassan Tourekmani aveva allora
proposto che le truppe di interposizione con il mandato delle Nazioni
Unite fossero schierate dalla Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (la “NATO russa”), in quanto si trova
già in territorio siriano una forza delle Nazioni Unite incaricata
di monitorare il ritiro nel Golan.

L”idea
di questo dispiegamento si è fatta strada. L”OTSC ha firmato un
Protocollo con il dipartimento delle Operazioni di Peacekeeping
dell”ONU nel settembre 2012, che le permette, come la NATO, di avere
demandate in affidamento le azioni del Consiglio di Sicurezza. Nel
corso dell”ultimo anno, l’OTSC ha preparato 50mila uomini che
possono essere proiettati sul campo siriano in meno di due settimane.
Ma Mosca aveva paura di cadere in una trappola: fu per distruggere
l”Armata Rossa che la CIA aveva creato, nel 1979 con l”Arabia
Saudita, il movimento jihadista internazionale oggi chiamato
Al-Qa”ida. La Siria sarebbe il nuovo Afghanistan nell”esercito russo?

Data
la riluttanza degli Stati Uniti, il progetto è stato interrotto, ma
non abbandonato. Ora, la soluzione alla crisi delle armi chimiche
apre nuove possibilità.

In
primo luogo, la risoluzione 2118 non si limita a sostenere il piano
russo volto a distruggere i resti del programma chimico siriano degli
anni ottanta; essa richiede implicitamente il mantenimento del
presidente Bashar al-Assad al potere per almeno un anno in modo che
possa supervisionare questa distruzione. Di colpo, non solo le grandi
potenze occidentali non reclamano più la sua partenza, ma sarebbero
favorevoli a un prolungamento del suo mandato e a un rinvio delle
prossime elezioni presidenziali.

La
riunione dei capi di Stato della OTSC è stata preceduta da una
riunione dei ministri degli Esteri. Il russo Sergey Lavrov ha ivi
spiegato la situazione internazionale in merito alla Siria. Ha
sottolineato che se gli jihadisti presenti laggiù non fossero
neutralizzati sul posto, si sarebbero ben presto trasferiti in altri
paesi, in particolare in Asia centrale.

In
secondo luogo, la trasmissione da parte della Siria dell”elenco delle
sue scorte di armi chimiche all”Organizzazione per la Proibizione
delle Armi Chimiche (OPAC) le rende vulnerabili, dal momento che
questo elenco non mancherà di pervenire in mano all”
«opposizione
armata»
.

Nonostante
i suoi sforzi, l”Esercito arabo siriano non potrà contemporaneamente
combattere gli jihadisti internazionali lungo l”insieme del
territorio e difendere i propri arsenali. Prevedendo tale situazione,
i capi di stato de l’OTSC, raccolti attorno a Vladimir Putin

il
23 settembre a Soči (cioè quattro giorni prima del voto sulla
risoluzione 2118 del Consiglio di Sicurezza), hanno dato ordine di
tenersi pronti a mettere in sicurezza la distruzione delle armi
chimiche
, se il Consiglio di sicurezza lo avesse richiesto. Truppe
armene, bielorusse, kazake, kirghise, russe e tagiche
non verrebbero
più schierate in interposizione tra i due campi, come si prevedeva
un anno e mezzo fa, bensì per difendere gli arsenali dello Stato. La
loro missione sarebbe pertanto molto più semplice e più efficace.

In
questa prospettiva, i 2.500 uomini dell”OTSC che devono partecipare a
delle manovre in Kazakhstan dal 7 all”11 ottobre, procederanno a una
simulazione .

Thierry Meyssan, 6 ottobre 2013.

Traduzione
a cura di Matzu Yagi.

 Questa
“cronaca settimanale di politica estera” appare
simultaneamente in versione araba sul quotidiano “Al-Watan”
(Siria), in versione tedesca sulla “Neue Reinische Zeitung”,
in lingua russa sulla “Komsomolskaja Pravda”, in
inglese su “Information Clearing House”, in francese
sul “Réseau Voltaire”.

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