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Dietro il debito greco

'La trappola per la Grecia è dal contesto geopolitico internazionale, non dalla sua situazione economica. Lo spiega la vera storia dell''euro [Thierry Meyssan]
'

Dietro il debito greco
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6 Luglio 2015 - 22.28


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Sotto
i nostri occhi» – Cronaca di politica internazionale n°13
5

di
Thierry Meyssan
.

L”attuale
dibattito sul debito greco ha dato luogo a ogni sorta di minacce,
prima contro il governo Tsipras e poi contro gli elettori greci. Pur
astenendosi dall’entrare in una discussione sulla parte odiosa di
questo debito, Thierry Meyssan osserva la campagna internazionale
contro l”uscita della Grecia dalla zona euro. Evidenzia il progetto
storico dell”Unione e dell”euro, così come formulato nel 1946 da
Churchill e Truman, per concludere che la Grecia è ora intrappolata
dal contesto geopolitico internazionale e non dalla sua situazione
economica .

Joseph
Rettinger, ex fascista polacco divenuto un agente britannico. Su
richiesta dell’MI6, fondò la
European
League for Economic Cooperation

e ne divenne il segretario generale. In questa veste, è il padre
dell”euro. In seguito, ha animato il Movimento europeo e ha creato il
Club di Bilderberg.

Il referendum greco ha
dato adito ad accesi dibattiti in seno all”Unione europea che
illustrano la generale ignoranza sulle regole del gioco. I
partecipanti si sono lacerati per sapere se i greci fossero o no
responsabili del loro debito, stando sempre attenti nel contempo a
non accusare mai di usura i loro creditori. Ma lo hanno fatto
ignorando la storia dell”euro e le ragioni della sua creazione.

L”euro:
un progetto anglosassone della Guerra Fredda

Dal trattato di Roma,
64 anni fa, le istanze amministrative successive del “progetto
europeo” (CECA, CEE, UE) hanno speso somme enormi e senza
equivalenti per finanziare la loro propaganda nei media. Ogni giorno
centinaia di articoli, di trasmissioni radio e televisive, sono
pagati da Bruxelles per raccontare una falsa versione della storia e
farci credere che l”attuale “progetto europeo” sia quello degli
europei risalente al periodo fra le due guerre mondiali.

Gli archivi sono
tuttavia accessibili a tutti. Essi mostrano che nel 1946 Winston
Churchill e Harry Truman decisero di dividere il continente europeo
in due: da una parte, i loro vassalli, dall’altra l”URSS e con i
suoi. Per assicurarsi che nessuno Stato si emancipasse dalla loro
sovranità dominante, decisero di manipolare gli ideali dell’epoca.

Quel che allora veniva
definito il “progetto europeo” non consisteva nel difendere
presunti valori comuni, ma nel fondere lo sfruttamento delle materie
prime e delle industrie della difesa di Francia e Germania per essere
certi che questi paesi non potessero più farsi la guerra (teoria di
Louis Loucheur e del conte Richard Coudenhove-Kalergi [1]).

Non si trattava di
negare profonde differenze ideologiche, ma di assicurarsi che esse
non si confrontassero più con l’uso della forza.

Il britannico MI6e la
statunitense CIA furono poi incaricati di organizzare il primo
“Congresso dell’Europa” all”Aia nel maggio 1948, al quale
parteciparono 750 personalità (tra cui François Mitterrand)
provenienti da 16 paesi. Si trattava, né più né meno, di
rilanciare il “progetto di Europa federale” (redatto da Walter
Hallstein – il futuro Presidente della Commissione-europea – per il
Cancelliere Adolf Hitler) in base alla retorica di Coudenhove
-Kalergi.

Diverse idee sbagliate
devono essere corrette in merito a questo Congresso.

РIn primo luogo, ̬
necessario ricollocarlo nel suo contesto. Gli Stati Uniti e il Regno
Unito avevano appena dichiarato la Guerra fredda all”URSS.
Quest”ultima replicò sostenendo i comunisti cechi che riuscirono
legalmente a prendere il potere durante il “Colpo di Praga”
(“Febbraio vittorioso”, secondo la storiografia sovietica).
Washington e Londra organizzarono allora il Trattato di Bruxelles,
che prefigurava la creazione della NATO. Tutti i partecipanti al
Congresso d”Europa erano pro-anglosassoni e anti-sovietici.

– In secondo luogo,
quando Winston Churchill pronunciò il suo discorso, utilizzò il
termine “Europei” per designare gli abitanti del continente
europeo (non quelli del Regno Unito, che, secondo lui, non sono
europei) che si dicevano anti-comunisti. Non era in questione a quel
tempo per Churchill, che Londra entrasse a far parte dell”Unione
europea, ma solo che la sovrintendesse.

– In terzo luogo, due
tendenze vennero alla luce in seno al Congresso: gli “unionisti”
per i quali si trattava unicamente di mettere in comune i mezzi per
resistere all”espansione del comunismo, e i “federalisti” che
auspicavano che si realizzasse il progetto nazista di Stato federale
sottoposto all”autorità di un’amministrazione non eletta.

Walter
Hallstein, alto funzionario tedesco, redasse il progetto hitleriano
di Europa federale. Si t
rattava
di distruggere gli Stati europei e di federare le popolazioni per
etnie attorno al Reich ariano. L”insieme sarebbe stato sottoposta
alla dittatura di una burocrazia non eletta, controllata da Berlino.
Dopo la Liberazione, mise in opera il suo progetto con l”aiuto degli
anglosassoni e divenne, nel 1958, il primo presidente della
Commissione europea.

Il Congresso precisò
tutto ciò che è stato realizzato in seguito sotto i nomi di CECA,
CEE e UE.

Il Congresso adottò
il principio di una moneta comune. Ma l’MI6 e la CIA avevano già
fondato la
l’Independent
League for European Cooperation (ILEC)
[2],
successivamente rinominata
European
League for Economic Cooperation

(ELEC) -. Il suo scopo era, una volta create le istituzioni
dell”Unione, passare dalla moneta comune (la futura European Currency
Unit – ECU) a una moneta unica (l”euro), in modo che i paesi che
aderivano all”Unione non potessero più lasciarla. [3]

È questo progetto che
François Mitterrand ha realizzato nel 1992. Alla luce della Storia e
della partecipazione di François Mitterrand al Congresso dell”Aja
nel 1948, è assurdo affermare oggi che l”euro avesse avuto un altro
scopo. Questo è il motivo per cui, logicamente, i trattati attuali
non prevedono l”uscita dall”euro, costringendo la Grecia, se lo
desidera, a uscire prima dall”Unione per poter uscire dall”euro.

Lo
spostamento del “progetto europeo” nel sistema statunitense

L”Unione ha vissuto
due punti di svolta importanti:

– Alla fine degli anni
”60, il Regno Unito rifiutò di partecipare alla guerra del Vietnam e
ritirò le sue truppe dal Golfo Persico e dall”Asia. I britannici
smisero allora di pensarsi come il 51° stato degli Stati Uniti e di
invocare la loro
«special
relationship»

con Washington. Decisero dunque di aderire all”Unione (1973).

– Dopo la dissoluzione
dell”URSS, gli Stati Uniti rimasero i soli padroni del gioco, il
Regno Unito li assistette, e gli altri stati obbedirono loro. Di
conseguenza, l”Unione non ha mai deliberato il proprio allargamento a
Est, ma ha solamente convalidato una decisione assunta da Washington
e annunciata dal suo segretario di Stato James Baker. Allo stesso
modo, ha adottato sia la strategia militare degli Stati Uniti [4],
sia il loro modello economico e sociale caratterizzato da enormi
disuguaglianze.

Il referendum greco ha
mostrato una divisione che da una parte vede delle élite europee che
trovano la vita sempre più facile e sostengono senza riserve il
“progetto europeo” e, dall’altra parte, le classi
lavoratrici che soffrono di questo sistema e lo rifiutano; un
fenomeno che si è già espresso, ma solo a livello nazionale, con la
ratifica del Trattato di Maastricht in Danimarca e in Francia, nel
1992.

In un primo momento, i
leader europei hanno messo in dubbio la validità del referendum
democratico. Il Segretario Generale del Consiglio d”Europa, Thorbjørn
Jagland (l”uomo che è stato licenziato per corruzione dalla giuria
del Nobel [5]) ha dichiarato

– che la durata della
campagna era troppo breve (10 giorni anziché 14);

– che non poteva
essere controllato dalle organizzazioni internazionali (soggette a
tempi troppo lunghi per organizzarsi)

– E che la questione
posta non era né chiara né comprensibile (mentre la proposta
dell”UE pubblicata nella Gazzetta ufficiale è molto più breve e più
semplice rispetto ai Trattati europei che furono sottoposti a
referendum).

Tuttavia, la polemica
si è spenta dopo che il Consiglio di Stato greco, chiamato in causa
su particolari relativi a questi tre punti, ha convalidato la
legittimità di questa consultazione.

La stampa dominante ha
allora affermato che votando “no”, l”economia greca avrebbe fatto
un salto nel buio.

Eppure il fatto di
appartenere alla zona euro non è una garanzia di performance
economica. Se ci si riferisce alla lista del FMI del prodotto interno
lordo (PIL) a parità di potere d”acquisto (PPA), un solo Stato
membro dell”Unione europea è tra i primi 10 al mondo: il paradiso
fiscale del Lussemburgo. La Francia è solo al 25° posto su 193.

La crescita
dell”Unione europea è stata dell”1,2% nel 2014, il che va a
classificarla al 173° posto nel mondo, ossia uno dei peggiori
risultati del pianeta (la media mondiale è del 2,2%).

Mario
Draghi, presidente della Banca centrale europea, è l”ex vice
presidente per l’Europa della banca Goldman Sachs. Ha celato al
Parlamento europeo il ruolo da lui avuto rispetto alle malversazioni
perpetrate dalla banca per conto del governo greco, sebbene risulti a
chiare lettere dai documenti della banca.

È inevitabile
constatare che appartenere all”Unione e utilizzare l”euro non sono
garanzie di successo. Ma se le élite europee sostengono questo
“progetto”, accade perché risulta loro profittevole. In effetti,
nel creare un mercato unico e una moneta unica, gli Unionisti hanno
imbrogliato le carte. Ormai, le differenze non sono tra gli Stati
membri, ma tra classi sociali che si sono rese uniformi su scala
europea. Ecco perché i più ricchi difendono l”Unione, mentre i più
poveri aspirano al ritorno degli Stati membri.

Interpretazioni
errate dell’Unione e dell”euro

Da anni il dibattito è
distorto dal vocabolario ufficiale: gli europei non sarebbero i
portatori della cultura europea, bensì soltanto i membri
dell”Unione. Dalla Guerra fredda, si afferma che i Russi non
sarebbero europei, e ora nel lasciare l”Unione europea, la Grecia
lascerebbe la cultura europea di cui essa è la culla.

Tuttavia, “tale
il padre, tale il figlio” L”Unione è stata concepita da
anglosassoni, con ex nazisti, contro l”URSS. Ora sostiene il governo
ucraino, inclusi i nazisti, e ha dichiarato la guerra economica alla
Russia nascondendola dietro il nome di “sanzioni”.

Come il suo nome non
lo indica, l”Unione non è stata creata per unire il continente
europeo, ma per dividerlo, scartando definitivamente la Russia.
Questo è ciò che Charles De Gaulle aveva denunciato mentre
perorava, un”Europa «da Brest a Vladivostok».

Gli unionisti
assicurano che il “progetto europeo” ha consentito la pace
in Europa per 65 anni. Ma parlano dell’appartenenza all”Unione o
del loro vassallaggio nei confronti degli Stati Uniti? In realtà è
questo che ha garantito la pace tra gli Stati dell”Europa
Occidentale, pur mantenendo la loro rivalità al di fuori dell”area
NATO. Dovremmo ricordare, ad esempio, che i membri dell”Unione
europea hanno sostenuto parti diverse nella ex Jugoslavia prima di
unificarsi dietro la NATO? E dobbiamo considerare che se dovessero
ridiventare sovrani, i membri dell”Unione ricomincerebbero
necessariamente a litigare?

Jean-Claude
Juncker, si è indignato per il referendum greco che ha definito un
“tradimento”. Juncker è stato costretto a dimettersi dal
suo incarico di primo ministro del Lussemburgo, dopo che era stata
stabilita la sua appartenenza alla rete di spionaggio Gladio
dell”Alleanza Atlantica. Un anno più tardi, è diventato presidente
della Commissione europea.

Per tornare al caso
greco, gli esperti hanno ampiamente dimostrato che questo debito è
dovuto a problemi nazionali non risolti dalla fine dell”Impero
ottomano così come a una truffa di grandi banche private e dirigenti
politici. Inoltre, questo debito è insolvente similmente a come lo
sono i debiti dei principali Stati sviluppati [6]. Ad ogni modo,
Atene potrebbe facilmente cavarsela rifiutandosi di pagare la parte
odiosa del debito [7], lasciando l”Unione, e facendo alleanza con la
Russia, che per lei è un partner storico e culturale di gran lunga
più serio della burocrazia di Bruxelles. La volontà di Mosca e di
Pechino di investire in Grecia e di crearvi nuove istituzioni
internazionali è un segreto di Pulcinella. Tuttavia, la situazione
in Grecia è più complessa visto che è anche un membro della NATO e
che l”Alleanza vi aveva organizzato un colpo di stato militare nel
1967 per impedirle di avvicinarsi all’URSS [8].

NOTE

[1]
«Histoire secrète de l’Union européenne»,
par Thierry Meyssan
, Réseau
Voltaire, 28 giugno 2004.

[2]
La sezione francese è stata ribattezzata
Ligue
européenne de coopération économique (LECE)
.
È presieduta da Edmond Giscard d”Estaing, padre del futuro
presidente della Repubblica e creatore dell’ECU.

[3]
MI6:
Inside the Covert World of Her Majesty’s Secret Intelligence
Service
,
Stephen Dorril, The Free Press,
2000.

[6]
«
Secondo la BRI, il debito dei paesi sviluppati è insolvibile»,
Rete Voltaire, 18 aprile 2010.

[7]
Cfr.
la teoria economica di Alexander Sack.

[8]
«La guerre secrète en Grèce»,
par Daniele Ganser; «
Grecia, il fattore N(ato)»
di Manlio Dinucci,
Il
Manifesto

(Italia), Rete Voltaire, 24 agosto 2013 e 7 Aprile 2015.

Questa
“cronaca settimanale di politica estera” appare
simultaneamente in versione araba sul quotidiano“Al-Watan”(Siria),
in versione tedesca sulla “Neue Reinische Zeitung”,
in lingua russa sulla “Komsomolskaja Pravda”, in
inglese su“Information Clearing House”, in francese
sul“Réseau Voltaire”.

Thierry
Meyssan, 7 luglio 2015.

Traduzione
a cura di Matzu Yagi.

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