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'Ecco come la Bulgaria ha fornito droga e armi ad Al-Qa''ida e Daesh'

'La mafia che governa la Bulgaria beccata a fornire, su richiesta CIA, droga e armi ad Al-Qa''ida e a Daesh, sia in Libia che in Siria. Una faccenda NATO [Thierry Meyssan]'

'Ecco come la Bulgaria ha fornito droga e armi ad Al-Qa''ida e Daesh'
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3 Gennaio 2016 - 22.09


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«Sotto i nostri
occhi» – Cronaca di politica internazionale n°161

di Thierry Meyssan.

I
migliori segreti hanno uno scopo. Il cartello mafioso che governa la Bulgaria
si è fatto beccare mentre forniva, su richiesta della CIA, droga e armi ad
Al-Qa”ida e a Daesh, sia in Libia che in Siria. Il caso è tanto più grave in
quanto la Bulgaria è un membro della NATO e dell”Unione Europea.

Nell”illustrazione: capo di uno dei
due cartelli mafiosi bulgari, la SIC, Boyko Borisov è diventato primo ministro.
Intanto che il suo Paese è membro della NATO e dell”Unione Europea, ha fornito
droga e armi ad Al-Qa”ida e a Daesh in Libia e in Siria.

Sembra che tutto sia iniziato per caso. Per trent”anni, la fenetillina
veniva utilizzata come sostanza dopante presso gli ambienti sportivi della
Germania Occidentale. Secondo l”allenatore Peter Neururer, più della metà degli
atleti ne faceva uso regolarmente [1].

Dei trafficanti bulgari videro in ciò un”opportunità. Dalla dissoluzione
dell”Unione Sovietica sino all”ingresso nell”Unione europea, cominciarono a
produrla e a esportarla illegalmente in Germania con il nome di Captagon.

Due gruppi mafiosi si fecero una forte concorrenza, Vasil Iliev Security
(VIS) e Security Insurance Company (SIC), da cui dipendeva il karateka Boyko
Borisov. Questo sportivo di alto livello, professore all”Accademia di polizia,
creò una società di protezione delle persone altolocate e divenne la guardia
del corpo di entrambi gli ex presidenti, sia il filosovietico Todor Zhivkov sia
il filo-USA Simeone II di Saxe -Cobourg-Gotha. Quando questi divenne Primo
ministro, Borisov fu nominato direttore centrale del ministero degli Interni, e
poi venne eletto sindaco di Sofia.

Nel 2006, l”ambasciatore degli Stati Uniti in Bulgaria (e futuro
ambasciatore in Russia), John Beyrle, ne fa un ritratto in un dispaccio
confidenziale rivelato da Wikileaks. Lo presenta come legato a due grandi boss
mafiosi, Mladen Mihalev (detto “Madzho”) e Rumen Nikolov (detto
“Il Pascià“) [2],
i fondatori della SIC.

Nel 2007, secondo un rapporto di una grande società svizzera, US Congressional Quarterly assicura che
egli aveva insabbiato parecchie indagini presso il Ministero degli Interni e si
trovava lui stesso coinvolto in 28 delitti di mafia. Sarebbe diventato un
partner di John E. McLaughlin, il vice direttore della CIA. Avrebbe installato
in Bulgaria una prigione segreta dell”Agenzia e avrebbe contribuito a fornire una
base militare nel quadro del progetto d”attacco contro l”Iran, ha aggiunto il
giornale [3].

Nel 2008, lo specialista tedesco di criminalità organizzata, Jürgen Roth,
descrive Boyko Borisov come «l”Al Capone bulgaro» [4].

Divenuto lui stesso Primo ministro, mentre il suo paese era già membro
della NATO e dell”UE, venne sollecitato dall”Agenzia affinché desse un aiuto
nella guerra segreta contro Muammar el-Gheddafi. Boyko Borisov fornì il
Captagon prodotto dalla SIC ai jihadisti di Al-Qa”ida in Libia. La CIA rese
questa droga sintetica più attraente e più efficiente mescolandola con una
droga naturale, l”hashish, consentendo così di manipolare più facilmente i
combattenti e di renderli più terrificanti, in linea con i lavori di Bernard
Lewis [5].

In seguito, Borisov ha esteso il suo mercato alla Siria.

Ma la cosa più importante si è avuta quando la CIA, utilizzando le
peculiarità di un ex Stato membro del Patto di Varsavia che aveva aderito alla
NATO, acquistò da esso armamenti di tipo sovietico per un valore di 500 milioni
di dollari e li trasportò in Siria. Si trattava principalmente di 18.800
lanciagranate anticarro portatili e di 700 sistemi di missili anti-carro
Konkurs.

Quando Hezbollah inviò una squadra in Bulgaria per informarsi su questo
traffico, un bus di  turisti israeliani
fu oggetto di un attentato a Burgas, che causò 32 feriti. Immediatamente,
Benjamin Netanyahu e Boyko Borisov accusarono la Resistenza libanese, mentre i
media atlantisti diffusero numerose accuse contro il presunto attentatore suicida
di Hezbollah. In ultima analisi, il medico legale, la dottoressa Galina Mileva,
si accorse che la sua salma non corrispondeva alle descrizioni dei testimoni;
un responsabile del controspionaggio, il colonnello Lubomir Dimitrov, notò che
non si trattava di un attentatore suicida, ma di un semplice corriere, e che la
bomba era stata attivata a distanza, probabilmente a sua insaputa; mentre la
stampa accusava due arabi che avevano cittadinanza canadese e australiana, la Sofia News Agency citò un complice
statunitense conosciuto con lo pseudonimo di David Jefferson. Così, quando
l”Unione europea approfittò del caso per classificare Hezbollah come
“organizzazione terroristica”, il Ministro degli Esteri in carica
durante il breve periodo in cui Borisov è stato escluso dal potere esecutivo,
Kristian Vigenine, ha sottolineato che, in realtà, non ci sono prove per
collegare l”attacco alla resistenza libanese [6].

A partire dalla fine del 2014, la CIA cessò di dare ordini e fu sostituita
dall”Arabia Saudita, che ha così potuto comprare armi non più di armi di tipo
sovietico, bensì materiale della NATO, come i missili anticarro filoguidati
BGM-71 TOW. Ben presto, Riad fu sostenuta dagli Emirati Arabi Uniti [7].

I due Stati del Golfo assicurarono essi stessi la consegna ad Al-Qa”ida e a
Daesh tramite la Saudi Arabian Cargo e la Etihad Cargo, sia presso Tabuk lungo
la frontiera saudita-giordana, sia presso la base comune degli Emirati, della
Francia e degli USA che si trova a Dhafra.

Nel giugno 2014, la CIA aggiunge un ulteriore strato a tutto ciò. Si tratta
stavolta di proibire alla Bulgaria di lasciar passare sul suo territorio il
gasdotto russo South Stream che avrebbe potuto rifornire l”Europa occidentale [8].

Questa decisione, che ha privato la Bulgaria di ricavi importantissimi,
permette da un lato di rallentare la crescita dell”Unione europea,
conformemente al piano Wolfowitz [9];
dall”altro lato, consente di applicare sanzioni europee a danno della Russia, comminate
con il pretesto della crisi in Ucraina; poi di sviluppare il gas di scisto in
Europa orientale [10], e, infine,
di mantenere l”interesse a rovesciare la Repubblica araba siriana, possibile
grande esportatore di gas [11].

Secondo le ultime voci, la Bulgaria — Stato membro
della NATO e dell”Unione europea
— persiste nel
fornire illegalmente droga e armi ad Al-Qa”ida e a Daesh, nonostante la recente
risoluzione 2253 adottata all”unanimità dal Consiglio di sicurezza dell”ONU.

NOTE

[1]Doping war im Fußball gang und gäbe“, Frankfürter Allgemeine Zeitung, 13 giugno
2007.

[2] “Bulgaria’s
most popular politician: great hopes, murky ties”, John Beyrle, May 5, 2006.

[3] “Bush’s
Bulgarian Partner in the Terror War Has Mob History, Investigators Say”, Jeff
Stein, U.S. Congressional Quarterly, May 2007.

[4] Die neuen
Dämonen
, Jürgen Roth, 2008.

[5] The Assassins:
A Radical Sect in Islam
, Bernard Lewis, Weidenfeld & Nicolson, 1967.

[7] «Mise à jour d’une nouvelle filière de trafic d’armes pour les jihadistes», par Valentin Vasilescu, Traduction Avic, Réseau
Voltaire
, 24 décembre 2015.

[8] «Chi ha sabotato il gasdotto South Stream», di Manlio
Dinucci, Tommaso di Francesco, Il Manifesto, Rete Voltaire, 10 giugno
2014.

[9] «US Strategy Plan Calls For Insuring No Rivals Develop» and «Excerpts from Pentagon’s Plan: “Prevent the Re-Emergence of a New Rival”» Patrick E.
Tyler, New York Times, March 8, 1992. «
Keeping the US First, Pentagon Would preclude a Rival Superpower» Barton
Gellman, The Washington Post, March 11, 1992.

[10] «Blocco del South Stream, lo ”schiaffo” degli Usa all’Europa», di Manlio Dinucci, Il Manifesto, Rete Voltaire, 5 dicembre
2014.

[11] «La Siria al centro della guerra del gas nel Medio Oriente», di Imad Fawzi Shueibi, Rete Voltaire, 10 maggio 2012.

Thierry Meyssan, 1° gennaio 2016.

Traduzione a cura di Matzu Yagi

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