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di Paolo Bartolini.
Francesco De Gregori rilascia un’intervista al Corriere della Sera e incanta
i lettori con le sue considerazioni politiche.
Il cantautore romano ci fa sapere che non si riconosce più nell’attuale Sinistra alla quale, tuttavia, sente ancora di appartenere per via ideale. Fin qui la notizia ci
interessa davvero poco. Più interessante è la risposta che l’uomo cannone dà al
giornalista, che lo interpella chiedendogli “Ma secondo lei cos’è oggi la sinistra
italiana?â€. E l”artista risponde:
«È un arco cangiante che va dall”idolatria per le piste ciclabili a un sindacalismo vecchio stampo, novecentesco,
a tratti incompatibile con la modernità . Che agita in continuazione i feticci
del “politicamente corretto”, una moda americana di trent”anni fa, e
della “Costituzione più bella del mondo”. Che si commuove per lo slow
food e poi magari, “en passant”, strizza l”occhio ai No Tav per
provare a fare scouting con i grillini. Tutto questo non è facile da capire,
almeno per me» .
Quel che
stupisce di più – o forse non stupisce affatto – è che gli aspetti criticati
dal Francesco nazionale sono quei pochi che ancora ci emozionano e che, a dirla
tutta, trovano ascolto nella base della sinistra italiana ben più che nei suoi
miserrimi rappresentanti. L’interesse per nuovi stili di vita che ci aiutino a
fuoriuscire dalla civiltà dello stress, la lotta contro una distruzione dei
territori perpetrata in nome della
crescita a tutti i costi, l’attaccamento commosso e convinto alla nostra
Costituzione, l’apertura al dialogo con le forze politiche meno compromesse:
tutto ciò sembra a De Gregori un’insopportabile degenerazione della Sinistra.
E se invece
proprio questi fossero i vettori che indicano un superamento della vecchia
politica in direzione di qualcosa di nuovo e oggi più che mai necessario? Un
ringraziamento a De Gregori voglio farlo dal cuore, perché con le sue parole ci
illustra il cammino migliore per rigenerare la politica italiana. BasterÃ
infatti, ogni qual volta incontreremo le perle di saggezza di questo elettore
di Mario Monti e Pierluigi Bersani, volgerci altrove e andare “in direzione
ostinata e contrariaâ€.
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