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Ho visto

'Ho visto servi diventare polvere e polvere diventare fango, e la merda diventare l''inarrivabile inchino dell''animo umano al Padrone di turno. Stomaco incredibile, gli italiani.'

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4 Aprile 2014 - 09.45


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di Marco Zurru.

La mia maestra era emiliana di nascita, di cuore e di
spirito. La mia classe, lì in Sardegna, era composta di almeno 40 alunni e pendevamo tutti dalle
sue labbra. Era in gamba la mia maestra, satura di valori e figlia della
Resistenza.

Ci raccontava spesso dei tedeschi, di come i crucchi
avessero fatto irruzione a casa sua, portato via i genitori, e ucciso i
fratelli. Mi è rimasta nell”animo la sua storia, come un marchio a fuoco. E la
ricordo ancora come fiamma viva, così come ricordo il mio odio verso quei crucchi,
covato a lungo grazie a lei, o per colpa sua. Non ho ancora capito.

Però ho capito cosa ha attraversato l”Italia. Cosa ha
visto l”Italia.

In parte grazie ai suoi ricordi, in parte grazie ai
miei, che sto per passare i cinquanta, e qualcosa l”ho vista, anche se non l”ho
capita tutta.

Ho visto i fascisti grazie ai ricordi suoi, di mio
padre e di quelli che albergavano nelle viscere di tanti anziani che il mio
lavoro mi ha consentito di conoscere.

Ho visto il Duce e insieme al Duce ho visto il
sempiterno carattere servile di un gran pezzo di Italia alla continua ricerca
del Capo, in un’incessante e supplice esplorazione dello sguardo compiaciuto
del Capo di fronte alla schiena prona, e con essa il cuore prono, lo spirito
sparito, dissolto, sciolto di fronte alla breve abbagliante luce di un secondo
di successo. Quello dei servi. Ma tant”è…

Però ho visto dal vivo la Democrazia Cristiana e i
suoi dolci orrori. Ho visto la Chiesa e i suoi angeli terrestri in mutande
cagate abbracciarsi al potente di turno. Ho visto gli Oppi e i tanti ras
democristiani di ogni latitudine, e la loro potenza di fronte alla miseria del
povero di risorse materiali e, soprattutto, di quelle immateriali. Niente può
l”ignoranza di fronte al potere. E gli Oppi, tutti gli Oppi del mondo, la
verità, questa verità la conoscono a fondo.

Ho visto i socialisti che muoiono e risorgono ladri.
Ho visto Craxi incarnato in mille Bettino locali, che nel mio paese avevano il
nome del Fuoco. E il sole che sorge trasformassi in fiore rosso, in garofano
puzzolente, che puzza di merda fresca, la peggiore. E anche qui erano tanti i coltivatori
di garofani, infiniti agricoltori dell”ultima ora alla serra dello sport più
antico, la servitù.

Ho visto le stragi di stato, con la esse minuscola,
che quella maiuscola non la meriterà mai. E ho visto le stragi del cosiddetto
popolo (con la pi minuscola) in reazione alla stragi del cosiddetto stato con
la esse minuscola. Ho visto le bierre e sulle bierre ci ho fatto anche la mia
tesi di laurea. Ho visto le bierre uccidere e insieme alle bierre anche Prima
Linea. E ricordo l”applauso dei miei compagni di classe e le urla di giubilo
quando entrò l”insegnante in classe, col viso zuppo di lacrime, ad urlare
“hanno rapito Moro”. Quasi tutti avevano il padre disoccupato dopo la
chiusura delle miniere ed erano incazzati, di quell”incazzo che deriva dal non
poter mangiare ogni giorno. Brutto quell”incazzo…

Feci quella tesi solo in seguito a quell”emozione, lo
so.

Ho visto i Tg annunciare le gambizzazioni e le
uccisioni come se fosse il Meteo: “Sereno variabile al Sud, due morti
nelle regioni centrali e una sparatoria al Centro; Moro ucciso”.

Ho goduto sentendo il tintinnio delle monete sulla
macchina del futuro latitante a Hammamet e lo sgomento nel vedere quanto è
larga e profonda l”eterna fogna scoperta dal pool di Mani Pulite.

Ho pianto insieme al mio amico Saverio che da Palermo
mi chiamò un”ora dopo l”uccisione di Falcone con le lacrime acidule che
sapevano di sconfitta dell”animo, sconfitta perenne. Ho dato un pugno al muro
alla sua seconda telefonata, quella che mi raccontava dell”uccisione di
Borsellino. E insieme, prima e dopo, ho pianto per la morte di chi, servendo lo
stato con la esse minuscola, sapeva di poter perdere la Vita con la vu
maiuscola per persone che nello Stato con la esse maiuscola ci credevano
davvero. Tipo Tommaso Campanella, però…

Ho visto Berlusconi scendere in campo e succhiare il
cervello a mezza Italia che cercava un altro LUI e sperava in un altro LUI.

Ho visto di peggio però..

Ho visto il parlamento votare mentendo e mentendo
spudoratamente dichiarare che davvero Ruby era nipote di famoso statista.

Ho visto servi diventare polvere e polvere diventare
fango, e merda diventare quello che il Dizionario non ha ancora raccolto per
spiegare l”inarrivabile inchino dell”animo umano al Padrone di turno.

Ho visto tante altre cose che sarebbero troppo pesanti
per essere raccontate in un post su feisbuc.

E poi ho visto Renzi, e non mi spavento. Non mi
spaventa Renzi, ma tutta la merda che siamo ancora in grado di digerire. Perché
la memoria in questo paese con la pi minuscola è solo un optional. Perché gli
italiani hanno uno stomaco incredibile, gli italiani. Non hanno lo stomaco ma
l”Enichem al posto dello stomaco.

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