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Lo shock tecno-digitale da cui la Sinistra non si è mai ripresa

'Come fu per la TV commerciale, le Sinistre sono assolutamente impotenti a intervenire anche nella vorticosa escalation dell''Era Digitale [Glauco Benigni]'

Lo shock tecno-digitale da cui la Sinistra non si è mai ripresa
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5 Novembre 2014 - 12.32


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di Glauco Benigni.

Con
la caduta del Muro di Berlino, l”Arbitro invisibile del Tempo registrava sulla
lavagna della Storia: “fine della partita Guerra Fredda Classica
– vittoria ai punti dell”Impero USA e dei suoi Alleati”. A seguito
dell”evento la Sinistra mondiale classica, quella che aveva letto
con impegno Marx e Lenin e che aveva utilizzato La Pravda (talvolta) quale bussola del sogno evolutivo, si ritrovò a
navigare a vista. Erano i primi anni 90 e la Silicon Valley stava decisamente
assumendo il ruolo di Luogo dove fiorivano le Botteghe del Rinascimento
Digitale. Sì, certo! Qualcuno in quell”occasione disse: “Peccato, la sinistra
ha perso perchè Marx non poteva immaginare l”avvento del microchip”. Pensava di
scherzare, ai limiti della battuta di spirito … in realtà stava affermando
una certa dose di verità che si sarebbe conclamata in progress.

I
Sindacalisti, gli Accademici, i Politici, gli Economisti, etc… che avevano
fondato le loro carriere e le loro aspettative sul postulato per il quale,
nell”estenuante braccio di ferro tra Lavoro e Capitale, il primo avrebbe
inevitabilmente avuto soddisfazione e riconoscimento, osservavano la debuttante
Era Digitale come un fenomeno “sovrastrutturale” , uno dei tanti
possibili tsunami di nuove conoscenze e pratiche che comunque, dopo la sua
manifestazione acuta, avrebbe confermato, nel tempo, un solo grande verdetto: El Pueblo Unido Jamas Serà Vencido. Il
Lavoro Vincerà. I Partiti della Sinistra Classica e i sindacati che difendono
il Lavoro avevano nel loro DNA la certezza della Vittoria finale … il
Capitale-Demonio non prevalebunt
sulle Forze Vitali incarnate in miliardi di lavoratori. Dipendenti sì, ma
indispensabili alla produzione di ricchezza. Indispensabili al progresso.

Era
così che pensava la Sinistra Classica, quella che aveva – senza dubbio –
contribuito alla evoluzione/emancipazione della Classe Operaia e in gran parte
anche della Classe Media. Si considerava una Forza planetaria organizzata,
incardinata con il fior fiore degli intellettuali a sua disposizione che
sparavano in continuazione parole e immagini roventi contro i Ricchi, i
Padroni, i Capitalisti e che riuscivano, grazie alle loro critiche, ad ottenere
anche premi Nobel e Pulitzer.

Certo
qualche dubbio cominciava ad insinuarsi tra i meno integralisti, vista la
performance di storici comunismi quali quello russo e quello cinese.
“Ma” – diceva la Sinistra Classica: “Dove vuoi che vada il
Capitalista ? Si agita, cerca nuovi mercati, si inventa la World Trade
Organization, ma DEVE produrre merci e DEVE trasportarle, quindi torna sempre
al tavolo delle trattative … Eppoi ci ha la Crisi Ciclica, ci ha la Caduta
Tendenziale del Saggio di Profitto … l”ha scritto Carletto nel Capitale”!”

Le
cose però, nel quarto di secolo successivo, non sarebbero andate proprio così.
Intanto la Rivoluzione Digitale, di per sé a-ideologica, si sarebbe manifestata
nelle case, dentro gli schermi e nelle teste di miliardi di lavoratori e aspiranti
lavoratori ai quali la parola “Comunismo” metteva pure un po” paura e
lì giunta avrebbe ridisegnato la loro la visione del futuro. La stessa
Rivoluzione Tecnologica e Digitale si sarebbe autofinanziata, non grazie al
plusvalore classico generato dal modello fordista, ma al plusvalore generato
nelle Borse e specialmente a causa delle Società “dot.com” quotate al
Nasdaq; il piccolo plusvalore individuale invece si sarebbe generato da mouse e
tastiera, fino a giungere a quella perversione dell”economia rappresentata dai prosumers: un esercito di anonimi
lavoratori in Rete che, semplicemente in cambio di visibilità, producono
contenuti nei quali gli Over The Top digitali inseriscono pubblicità a costi
infimi attivando sistemi di distribuzione imperialistici.

Inoltre
l”automazione digitale avrebbe condotto, in un estenuante progress, alla
proliferazione di merci e servizi – molto più scadenti ovviamente – prodotte
con forza lavoro di gran lunga inferiore.

Insomma:
invece della caduta del Saggio di Profitto ci sarebbe stata la Caduta del Costo
dell”Ora Lavoro. Il tutto – e anche qualcosa di più sul piano del controllo
militare – dovuto alla cosiddetta Tecnologia, all”Era o Rivoluzione Digitale e
alla sottovalutazione dei suoi effetti da parte della Sinistra classica.

Del
resto le élites della Sinistra avevano già sottovalutato, dall”inizio degli
anni 80 in poi, gli effetti della Televisione Commerciale, o comunque li
avevano subiti, limitandosi al borbottio cupo, in quanto quel prepotente
riordino reazionario delle coscienze, prodotto dalla pubblicità di massa, si
generava grazie a cause e volontà rispetto alle quali non avevano strumenti per
intervenire.

Come
in quella stagione, anche oggi le Sinistre sono assolutamente impotenti ad
intervenire nella vorticosa escalation dell”Era Digitale (a meno che non si
considerino alcuni Democratici USA, quali Clinton e Gore e Obama, “di
sinistra” … ma qui c”è ampio dibattito e basta studiare il Digital
Millenium Copyright Act
da loro proposto e approvato per rendersi conto che i
Democratici USA hanno favorito l”egemonia delle attività digitali a discapito
del confronto tra Lavoro e Capitale.)

Cӏ
comunque da registrare anche un altro aspetto: l”Inglese e i suoi derivati (il
Globish e il Webbish), intesi come Linguaggio di convergenza e dominante, sono
uno strumento che la Sinistra Classica ha sempre gestito male e parzialmente.
L”antagonismo politico alle classi dominanti raramente si è espresso in inglese
(le sue lingue preferite erano piuttosto il tedesco, il francese, lo spagnolo,
il russo). Anche ciò ha contribuito a favorire le Elites Digitali a discapito
dei difensori delle Masse Digitalizzate. Immaginate un Google, uno Youtube, un
Facebook, un Amazon, un PayPal che, al loro debutto non avessero avuto quale
bacino di riferimento linguistico il ricco territorio transcontinentale dei
paesi anglofoni… avrebbero stentato molto di più ad affermarsi.

Qui
in Italia l”ex PCI, PdS, DS, Ulivo e succedanei … seppelliti Gramsci,
Togliatti, Longo e Berlinguer, misero in piedi una Cosa “indicibile”
e cominciò la lunga marcia verso una socialdemocrazia apparentemente
consapevole ed equidistante tra Lavoro (locale) e Capitale (locale), in realtà
sempre più lontana da quelle classi che erano state il suo humus più fertile e
sempre più impotente rispetto alla Globalizzazione passiva imposta dalle Elites
Internazionali.

Fra
l”altro la stessa definizione mitologica di Capitale mostrava, al suo interno,
una serie infinita di nervature che distorcevano il concetto mirabilmente
vivisezionato dai teorici nel secolo scorso.

Il
Capitale diventava transfrontaliero, circolava liberamente e velocemente nei
paradisi fiscali e nelle Borse, trasmutava nel Liberismo Integralista e
Anarchico, autogiustificava e riaffermava se stesso nei Media mainstream e nella Rete Web, pur
lasciando, nella nuova dimensione digitale ampi spazi al dissenso, ma di fatto
impadronendosi del timone dell”organizzazione del Consenso di massa.

Come
hanno fatto la Digital Power Elite e i suoi alleati a rendere rauca e
traballante la Sinistra classica?

Intanto
recuperando nei supermercati e alle pompe di benzina, grazie alla creazione di
stili di vita forsennati, tutto il valore che avevano ceduto con i contratti
nazionali di lavoro. Poi agendo sulla contrapposizione generazionale alla
confluenza tra Sex, Drugs e Rock and Roll grazie ai testimonial patinati e seducenti, riducendo a coriandoli la
solidarietà e innescando la competitività dei consumi superflui e dello sciupio
vistoso.

Seducendo,
seducendo andò così fino al 2008 … a quel punto il mondo del lavoro e le
famiglie e i partiti e le associazioni di difesa dei consumatori, furono tutti
chiamati al duro confronto con sua Maestà la Crisi. I diversi Governi
occidentali, ormai retti da maggiordomi fedeli alle Elites Planetarie, timorosi
di essere travolti dal Washington Consensus orchestrato al Fondo Monetario
Internazionale, cominciarono a muoversi alla luce di una nuova parola d”ordine:
fiscalizzare. Le esili Sovranità (ma anche alcune robuste Costituzioni) vennero
aggredite e sopraffatte dai commi inseriti nei Trattati Internazionali. E la
Sinistra ossessivamente ligia all”idea ottocentesca di Stato, contraria per
dogma ai proventi in nero, cominciò a condurre lavoratori dipendenti, prestatori
d”opera occasionali e partite IVA, tutti ormai definiti tax payers, al confronto agghiacciante con il Fiscal Compact.

Oggi
cosa resta di quella Sinistra che appare sotto shock tecno-digitale? Quella
stessa forza che aveva in gran parte ispirato l”emancipazione dal mondo del
bisogno al mondo delle libertà? Resta la sequenza ibrida dei governi del
Presidente della Repubblica? Resta un PD fatto di uno strano vertice ossequioso
della NATO e della salvezza delle banche, che invoca sacrifici per tutti, che
garantisce il debito pubblico con i risparmi delle famiglie. Resta un PD che
governa con un Ministro degli Interni che certo non è di Sinistra.

Si
può intravedere in tutto ciò un effetto perverso della Tecnologia e della
Rivoluzione Digitale? Sì certo, ma l”effetto è esaltato anche dalla crisi del
dollaro, dalle guerre imperiali del dopo 11/9, dalla sterzata liberale di Putin
e dall”espansionismo commerciale della Cina.

Quale
Sinistra potrebbe esserci in un mondo in cui vale la legge “Chi prende il piatto ha ragione“? E quale Sinistra
potrebbe oggi dire la sua nella partita tra TTIP, BRICS e il grande mosaico
dell”Islam?

Ancora
a proposito di Rivoluzione Digitale Globale e Sinistra, cӏ comunque da dire
che, secondo gli analisti maggiormente dentro a queste questioni: gente delle
Nazioni Unite, rappresentati di Governi e Accademie, lobbisti squisiti delle
Grandi Imprese della Rete e nuovi eroi digitali della Società Civile, tra cui
Mr. Assange e Mr. Snowden: il confronto tra Potere tout court e Base planetaria
degli Utenti РElettori РConsumatori si ̬ ormai spostato in gran parte
all”interno del dibattito sulla governance
di Internet. È qui infatti che si discute di Lavoro e remunerazione del Lavoro
in rete, di e-commerce e di e-trading, di libertà di espressione, distribuzione
e accesso, di Net Neutrality intesa quale uguaglianza di Diritti , di Controllo
occulto e accumulazione di Big Data che creano uno Stato di Polizia Digitale,
etc…

È
a questo tavolo che si vedranno la nobiltà di intenti e la capacità di difesa
degli oppressi, al di là delle definizioni di appartenenza politica.

Tra
breve i rappresentanti del Ministero dello Sviluppo italiano partiranno alla
volta di Washington per far valere la nostra tradizione democratica e il nostro
peso nella globalizzazione. Speriamo bene.

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