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Due sfumature di Grillo

'Cari grillini, un po'' di consigli da un giornalista-antropologo. Dunque io c''ero, l''altroieri a Bruxelles all''evento di Grillo. Poi la metamorfosi [A. Cisilin]'

Due sfumature di Grillo
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14 Novembre 2014 - 14.59


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di Alessandro Cisilin.






Cari grillini, un po” di consigli da un
giornalista-antropologo.




Dunque io c”ero, l”altroieri a
Bruxelles all”evento di Grillo (la presentazione del referendum
sull”euro). Ho parlato con lui, e con qualcuno di voi, prima, nel
concitato relax dei corridoi. Trovandovi entrambi persone simpatiche
ed entusiaste. Vi ho fatto perfino qualche intervista, non essendo
certo tra quelli che vi emarginano a prescindere, come tanti fanno
con l”opposizione (storia antica, sappiatelo, non nasce col movimento
Cinquestelle).




Poi la brusca metamorfosi. Il Capo che
fa il suo consueto monologo e infine, dinanzi a un collega (l”ottimo
Lorenzo Consolo) che legittimanente protestava per l”impossibilità
di fare domande, affonda un “Cercatevi un lavoro!”. Ebbene, la
cosa più impressionante per me è stato vedere i vostri volti puliti
mutare all”improvviso, echeggiando con volumi isterici a me e
all”intera categoria il medesimo consiglio per allinearvi all”ordine
d’attacco lanciato dal Capo.




È questa metamorfosi che mi fa davvero
paura, non il resto. Per tutto quel che rivela, antropologicamente.




E allora stavolta davvero mi preme, da
cittadino e da osservatore, a volte assai indulgente nei vostri
confronti (anche su questo sito), ricambiare i consigli:




1. Non entro qui sul vostro pallino
dell”abolizione dei contributi all”editoria (già drammaticamente in
atto), ma in linea generale auspicare la perdita del lavoro altrui
non ha nulla di originale né di rivoluzionario o libertario. Si
parla così ai vertici della Moncler e negli ambienti di alcuni ceti
e potentati, ovvero generalmente gli stessi che dicevate di voler
combattere. Fate attenzione allora, perché il dramma è su larga
scala e i voti che vi giocate con quel tipo di auspicio, qualunque
sia il bersaglio, sono dunque tantissimi – oltre ad alienarvi in
tal modo definitivamente (stavolta con una giusta causa) l”attenzione
dei colleghi.




2. E’ peraltro una scelta
politico-mediatica più estesa, quella del Capo che ha deciso di
recitare la parte del cattivo (è una parte che piace a chi fa
spettacolo, ve lo dico per esperienza), facendo la faccia cattiva
anche verso le categorie più deboli, a iniziare dai migranti.
Questo, si sa, può funzionare a generare consenso in tempi di crisi,
ma per voi accadrà l”esatto opposto, per la banale ragione che non
vi si addice. Non sono generalmente cattivi i vostri elettori, non lo
siete neppure voi, e se tenterete di diventarlo ingaggiando la gara
dell”intolleranza coi fascistelli di Casapound o Lega, la perderete.
Pertanto la storia trionfale del movimento Cinquestelle è già
finita, a meno che riusciate a bloccare subito dall”interno quella
deriva impressa dall”alto. E” allora cruciale, per voi stessi oltre
che per il paese, che dimostriate, anche nelle parole, di meritare
quel che sempre chiedete: di essere trattati non come le avanguardie
del servizio d’ordine di un Capo, pronte a scattare all”offensiva
di ignoti lavoratori non appena scatta il comando, ma teste pensanti,
capaci anche di dissenso interno: rappresentanti di un elettorato ben
più robusto di un pur affollato blog e di un pur notevole carisma
del suo webmaster.




3. Conosco l”europarlamento, ci ho
lavorato. Siete in diciassette, non riuscirete a ottenere né a farvi
vedere mediaticamente granché, tanto più che avete scelto cattive e
marginali compagnie destrorse. Servirà assai poco lavorare con la
decantata alacrità su migliaia di documenti, risoluzioni ed
emendamenti. Usate quindi qualche ora dei vostri cinque anni di
mandato nella quale chiudere quei faldoni e perfino la dialettica
della rete. Prendetevi il tempo per respirare e leggere. Il tempo
potenzialmente ce l’avete, più di altri, anche più dei tanti
giornalisti che voi attaccate, costretti oramai spesso a smettere di
studiare per racimolare denari e arrivare alla fine del mese. Libri.
Un po” di storia, un po” di psicologia di massa e perché no, un po”
di narrativa. Cӏ un disperato bisogno di persone di livello
culturale ed etico, al governo ma anche all”opposizione. Persone
capaci di guardare oltre lo stretto orizzonte della rissa quotidiana.
Guardare avanti, certo, ma con lo spessore del senso della memoria,
con tutto quel che essa racconta. La distanza tra l’anima
rivoluzionaria di una massa e una massa senz’anima è enorme,
checché ne dicano e vi accusino gli altri. Però bisogna saperla,
sennò perderemo tutti, a iniziare da voi.


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