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Grecia. La Caporetto dei sondaggi tutti falsi

Gli spin doctor dei sondaggi hanno fatto in Grecia una delle più gravi falsificazioni della storia, con sondaggi interpretati tutti per il Sì. Il No ha svelato i trucchi

Grecia. La Caporetto dei sondaggi tutti falsi
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8 Luglio 2015 - 21.45


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di
Enrico Santi
.

Del
referendum in Grecia di domenica 5 luglio sono passati quasi
inosservati – rispetto alla loro gravità – i clamorosi errori dei
sondaggi pubblicati con grande enfasi dai mezzi di comunicazione
nella settimana precedente al voto. I cittadini greci erano chiamati
ad esprimersi per approvare (“sì”) o respingere (“no”)
il piano proposto dai creditori. I risultati ufficiali parlano
chiaro: una netta vittoria del “no” (61,31%) rispetto al
“sì” (38,69%). Risultati che rappresentano una disfatta
per i sondaggisti che davano invece indicazioni nettamente opposte.

Domenica
28 giugno Kapa Research pronostica un larghissimo vantaggio del “sì”
di 14 punti percentuali.

Martedì
30 giugno molti quotidiani greci ed esteri danno grande enfasi ai
risultati del sondaggio che sarebbe stato condotto da GPO: “sì”
al 47,1% e “no” al 43,2% (il resto: indecisi). Tuttavia la
stessa GPO, in quelle stesse ore, ha minacciato azioni legali contro
la pubblicazione di questi dati, che sarebbero stati parziali e
incompleti. Ma intanto l”impronta della notizia veniva data, e le
smentite avevano posti meno privilegiati nei titoli e nelle
impaginazioni.

Altre
elaborazioni evidenziano un maggiore equilibrio, però sempre con una
prevalenza del “sì”:


sondaggio di Public Issue per Avgi Online: sì 45,5% – no 45,0% –
9,5% indecisi;


sondaggio di Alco per Ethnos: sì 44,8% – no 43,4% – 11,8% indecisi.
Ed è proprio quest”ultimo sondaggio di Alco pubblicato venerdì 3
luglio che attira l”attenzione di molti organi di informazione.
Reuters, Euronews, Wall Street Journal e Washington Post
mettono in grande evidenza che ormai, a 48 ore dal voto, il fronte
del “sì” si è posizionato avanti con decisione. Dunque, i
cittadini greci hanno scelto di appoggiare il piano dei creditori
dando uno schiaffo al governo Tsipras.

In
solitaria controdendenza rispetto agli altri sondaggi si pone quello
condotto
da Prorata per Efemerida ton Syntakton
: il 46% sarebbe
contro l”accettazione del piano e il 37% a favore. Dunque 9 punti
percentuali di differenza. Il dato passa quasi inosservato. I pochi
che ne accennano (come per esempio Fortune.com), forniscono una loro
ottimistica interpretazione: il “no” è in caduta libera,
avrebbe perso 9 punti percentuali in poche ore, soprattutto dopo la
chiusura delle banche. E considerando che le elaborazioni statistiche
contengono un margine di errore, si profilerebbe un testa a testa con
il “sì” proiettato verso il sorpasso: il totale
ribaltamento della realtà.

L”esito,
come noto, è stato completamente diverso: per i sondaggisti (e non
solo) una clamorosa sconfitta. Appuntamento al prossimo tentativo di
manipolazione delle masse.

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