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Visto? Non era solo la Russia a dopare.

Altri 11 Paesi sotto accusa. Ma è ancora una volta spin anti-russo. Attraverso l’uso selettivo delle fonti, una mezza verità diventava l’unica, devastante verità. [Marcello Foa]

Visto? Non era solo la Russia a dopare.
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23 Novembre 2015 - 05.36


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di Marcello Foa.


Ricordate lo scandalo del doping? Sembra appartenere a un’altra
epoca. La notte di sangue di Parigi ha modificato la nostra memoria e di
fatto cancellato qualunque altra notizia, come avviene sempre in queste
circostanze. E’ una delle regole del giornalismo e non c’è da
stupirsene.

Ora che, almeno in parte, l’emozione per il dramma del 13 novembre
inizia ad affievolirsi, è buona cosa verificare se ci siamo persi
qualche notizia importante negli ultimi dieci giorni. E la risposta è
sì. Lo avete indovinato: una di queste riguarda proprio il doping.


Forse ricorderete che il sottoscritto è stato uno dei pochissimi giornalisti a evidenziare come
– stando ai resoconti di fonti autorevoli – l’inchiesta sul doping non
riguardava solo la Russia ma anche altri Paesi, di cui tuttavia nulla si
sapeva perché la parte del rapporto che li riguardava era stata
secretata dall’agenzia anti-doping WADA. E questo rendeva molto
plausibile il sospetto che lo scandalo fosse stato gestito per
screditare la Russia e Putin, anteponendo ragioni politiche al desiderio
di ripulire in maniera oggettiva e senza altri fini il mondo
dell’atletica. Così attraverso l’uso selettivo delle fonti, una mezza
verità diventava l’unica, devastante verità.


La mia tesi era così originale e controcorrente che è stata ripresa
da alcune agenzie internazionali e due televisioni russe mi hanno
intervistato. Poi la strage al Bataclan ha spazzato via tutto.


Ora scopriamo che quella vicenda non è affatto finita. Lo scorso 19 novembre la WADA ha pubblicato la
parte secretata del rapporto e – lo avreste mai detto? – scopriamo che
altri cinque Paesi sono risultati non conformi: Andorra, Israele,
Argentina, Bolivia e Ucraina. E altri sei sono sotto osservazione. Mica
Paesi qualunque. Trattasi di Francia, Spagna, Belgio, Grecia, Brasile e
Messico.


Scopriamo voi, cari lettori, il sottoscritto e pochi altri. Non il
grande pubblico, perché nessuno dei grandi media il 19 novembre ha
pubblicato la notizia, che è scivolata via. La WADA in fondo ha
compiuto il proprio dovere, le opinioni pubbliche di questi 11 Paesi non
hanno saputo che anche le loro federazioni molto probabilmente dopavano
gli atleti o comunque truccavano le carte.


Ma nella memoria collettiva la Russia resta l’unico, grande cattivo.
Il timing di questa operazione di spin è risultato ancora una volta
perfetto.


Capito come va il mondo, se sai gestire l’informazione? 

 
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Giulietto Chiesa: “Doping, il nuovo caso di propaganda anti-russa” from ptv on Vimeo.

Fonte: [url”http://www.pandoratv.it/?p=4629″]http://www.pandoratv.it/?p=4629[/url] (10 novembre 2015)

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