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Chi sono i bloggers italiani off mainstream che alimentano la cultura antagonista? [Glauco Benigni]

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19 Febbraio 2016 - 04.00


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di Glauco Benigni

Dalla prima comparsa dei No-Global a Seattle nel 1999, passando da Genova 2001 e risalendo dai primi Social Forum Mondiali di Porto Alegre (2002) e Mumbai (2004), fino a giungere alle recenti vicende No-Expo, la somma degli Occupy e No-“Qualcosa” è andata a confluire in un Movimento dei Movimenti. E” un corpus sociale molto dinamico che vive e si muove tra i Centri Sociali e le Università, tra le sacche dei “mai occupati” e dei “nuovi disoccupati”. Sappiamo che tale corpus è venato di anarchismo insurrezionalista ma anche di pacifismo. Vista la sua dichiarata avversione nei confronti dei media mainstream (giornali e tv di massa) sappiamo anche che trae la sua linfa culturale dal web. Ok. Ma nel grande mare magnum digitale quali sono (per lo meno in Italia) le fonti privilegiate alle quali si abbevera ? Cerchiamo di capirlo.

Da qualche anno sono comparsi e cresciuti nella Rete un certo numero di bloggers-opinionisti che costruiscono e sostengono, con argomentazioni diverse, una strenua opposizione al modello di sviluppo liberista. Questi Osservatori contestano le ipotesi di convivenza democratica fondate sul dopo Bretton Woods e sulla Globalizzazione. Anzi: detestano le Global Elitès. E affermano, e avversano, l”idea che alcune Istituzioni Internazionali costituiscano di fatto un vertice planetario di non eletti, con potere decisionale.

Alcuni di loro, con diverse gradazioni e ampiezza di dissenso, incitano gli italiani ad uscire dall”euro e/o dall”Europa e dalla Nato e incitano gli europei a non sottoscrivere il TTIP. Altri puntano il dito accusatore sulle “scie chimiche” e/o sullo stagnante dibattito riguardante il climate change, che puzza troppo ancora di petrolio e carbon fossile. Si ostinano a dimostrare che i “limiti dello sviluppo” sono stati ampiamente raggiunti. Qualcuno – senza farsi troppe illusioni – guarda favorevolmente ai Brics e in particolare a Vladimir Putin, inteso quale alfiere del contrasto al Governo dei Mercanti, delle Multinazionali, delle Banche e della Finanza. Ognuno evoca pensatori e personaggi del passato tenuti forzosamente nel cono d”ombra della Storia e della Geopolitica e di quando in quando ammazzati in circostanze rimaste misteriose.

Questi bloggers – che peraltro sono attivi anche in Youtube, Facebook e Twitter – non sono più collocabili nè a destra nè a sinistra e anzi, loro per primi, leggono queste definizioni quali segni di un gioco perverso che l”1% del Pianeta impone al restante 99%. La Destra e la Sinistra sono, a loro avviso, un balletto danzato sulle arie del “divide et impera” e imposto dai Grandi media alle masse dei terrestri inconsapevoli e/o impotenti. Ognuno proviene da diverse esperienze maturate nelle scuole politiche e di pensiero del passato e oggi non si schiera ideologicamente, nè tantomeno fa riferimento alle forze politiche in campo in Italia, salvo alcuni transiti nell”M5S. Una volta sarebbero stati definiti “extra parlamentari”, oggi si autodefiniscono off-matrix e off-mainstream, in relazione ai flussi di consenso/dissenso che sono presenti nel sistema mediatico generale. Considerano questo flusso – a loro avviso orchestrato – come l”espressione del deprecato “pensiero unico”.

Sono (quasi) tutti “one man blog”, nel senso che sulle loro pagine compaiono prevalentemente post e interpretazioni della realtà prodotte autonomamente. Alcuni di loro, pur essendo embedded nei blog di grandi quotidiani, mantengono una linea antagonista esasperata e difforme dalla linea editoriale della testata. Sono tutti opinionisti e saggisti di grande respiro e manifestano una straordinaria energia e capacità di scrittura. Scrivono infatti instancabilmente. Sono tendenzialmente tutti “No-War”, “dietrologi” e per qualche verso “complottisti”. Incarnano l”effetto dei dubbi sollevati negli anni sull”11.9 e le Twin Towers, rafforzati poi dalle rivelazioni di Assange-Wikileaks e Snowden e dalle polemiche sui Bilderberg, la Trilateral, l”Aspen & Co. Sostengono unanimi che i Governi locali, nei Paesi “mascherati” da Democrazie, sono comunque composti da maggiordomi al servizio di Poteri Altri. Non solo e non più i classici Poteri Forti all”italiana, ma Poteri che, se si tirano le fila, confluiscono verso grumi di lobbies, paramassonerie, mafie e servizi segreti di diverse nazioni.

Sono internazionalisti nel senso più ampio. Contestano la Globalizzazione passiva imposta in diversi territori. Riflettono sulla perdita di Sovranità e chiedono una massiccia revisione dei Trattati Internazionali. I loro post si alimentano quasi sempre a fonti non italiane rinvenibili nella rete in diverse lingue. Fonti che sono a loro volta riconducibili ad altri bloggers, tra cui: giornalisti, economisti dissidenti, ex Premi Nobel o accademici di Università liberal, e altri ancora, tra cui “ex agenti segreti pentiti” pronti a svuotare il sacco e a rivelare verità mai dette.

Attaccano con grande disinvoltura il sistema delle Banche centrali e il signoraggio, auspicano che il default del dollaro sia riconosciuto dal Governo USA, non concordano sull”interpretazione che i grandi media danno della vicenda Ucraina, dell”attacco alla Libia di Gheddafi, del modo di gestire le crisi in Siria e in medio oriente. Non credono che l”ISIS sia un fenomeno spontaneo. Quasi tutti concordano nell”affermare che la III Guerra Mondiale è già in corso e che si possa conclamare da un momento all”altro senza che i TG se ne accorgano.

Ricostruiscono in continuazione un mosaico di connessioni, che – a loro dire – non vengono colte dai media mainstream e la descrizione che danno della realtà si colloca inevitabilmente a cavallo di quella cerniera “vero-falso”, tipica del web, tinta di paradossi e apparenti assurdi. Difficilmente però, anzi quasi mai, vengono smentiti o chiamati in giudizio per diffamazione, eppure usano verbi e aggettivi che coprono di vergogna molti dei Potenti, sia locali che globali. Alcuni di loro, di quando in quando vengono raccontati, a loro volta, come al servizio di Poteri Occulti, di Intelligence e lobbies nazionali e internazionali.

Un”altra delle loro caratteristiche rilevanti è quella che, non ostante affermino verità o paraverità tra loro assimilabili, non stabiliscono rapporti di solidarietà ufficiale tra di loro. Non pensano di costituire una Associazione o una Syndication. Sono Lupi Solitari che si muovono instancabili nella steppa Internet. Ognuno coltiva il proprio orticello digitale e, anzi, quando se ne dà l”occasione attacca l”altro blogger catastrofista e antagonista, come se fosse il suo primo nemico da battere.
Le classifiche di blogs, peraltro redatte dai nuovi alchimisti dell”algoritmo mercantile ossequiosi solo del parere di Google, non li citano quasi mai, nè li riportano mai tra le posizioni importanti. Eppure l”effetto alone di tali bloggers è strategicamente molto alto per quella vastissima porzione di popolazione che fa del web la sua dieta mediatica principale.

Il Page Ranking di Google non li interessa e anzi lo snobbano alla grande. La misurazione dei link che si rinvengono nel web ai loro blog non viene effettuata in modo appropriato. Per contro, quasi sempre i loro testi vengono ripresi all”interno di vasti arcipelaghi di altri siti e blog, parimenti antagonisti, fino ad apparire testi virali. A spanne, incrociando i pochi dati che si raccolgono , ognuno di loro può vantare un parco di lettori di diverse decine di migliaia e si può affermare che la visione del futuro dominante che muove i Cortei nelle piazze è innervata dalle loro riflessioni. Nessuno comunque li censura. Le Autorità non sembrano preoccuparsi dei loro messaggi e delle loro incitazioni talvolta ai limiti dell”insurrezionalismo.

Quando vengono invitati nei talk show tv sono trattati come “gli indiani delle riserve”, fenomeni da web-park da scatenare contro i politici e gli opinionisti di regime. Spesso giungono alla zuffa in quanto incapaci di sottomettersi alle regole della diretta-differita tv. Hanno infatti con gli altri media, e con la tv in particolare, un rapporto assolutamente bivalente: da un lato vorrebbero essere riconosciuti, dall”altro temono di sedersi al banchetto del Potere e di restare impantanati nel labirinto dei privilegi illegittimi.

Il loro problema dovrebbe essere, come per gli altri, “monetize il blog”, cioè riuscire a raccogliere risorse economiche per continuare il loro lavoro. In realtà, anche perchè molti di loro traggono proventi da altre attività, questi bloggers evitano di rivolgersi al sostegno della pubblicità per ovvi motivi di antagonismo. Tentano pertanto la via della donazione e del fund raising, ma non raggiungono un successo soddisfacente. Ognuno di loro si considera ed è comunque leader riconosciuto, maitre a penser, da parte dei loro lettori. L”unica misurazione possibile del loro successo è determinata dalla condivisione dei loro post, dalla stragrande quantità di commenti e soprattutto dalla qualità di tali commenti.

Scusandoci preventivamente con quanti – pur appartenendo a questo drappello – non riusciremo a citare ci addentriamo in questa parte della nuvola digitale e cerchiamo di individuare alcuni tra i profili più evidenti utilizzando in gran parte, laddove possibile, le definizioni che questi bloggers danno di se stessi.

Giulietto Chiesa

Vedi: il sito, Wikipedia, Facebook (piace a 58.915 persone), Pandora Tv, Megachip, il blog/Fatto Quotidiano, Twitter (7266 followers), Youtube channel.

Così si presenta ai suoi lettori: Giulietto Chiesa, giornalista, corrispondente dall’Urss e poi dalla Russia (1980-2000). Direttore di “Cometa” (Comunicazione, Etica, Ambiente), trimestrale. Fondatore di “Alternativa”. “In questo blog, tra molte altre cose, vorrei parlare, con chi mi leggerà, di “radici”, cioè del passato che non ci viene più insegnato; delle cose da non dimenticare. Della necessità di imparare ad ascoltare. Del cambio d’epoca che ci tocca di attraversare – a noi, di questa e della generazione che verrà – e di una transizione inevitabile verso una società radicalmente diversa rispetto a quella in cui viviamo.” (800 commenti di media al suo blog che compare all”interno di “ilfattoquotidiano.it”).

Claudio Messora

Vedi: il videoblog Byoblu, Facebook (piace a 70.058 persone) Twitter (43.800 followers), Youtube, Dailymotion.

Così si presenta ai suoi lettori: Claudio Messora è nato ad Alessandria d’Egitto da genitori italiani. Prima musicista, poi Project Manager e Amministratore Delegato in start-up di innovazione tecnologica. Nel 2007 apre un videoblog, con lo pseudonimo di Byoblu, un videoblog che diventa nel tempo uno dei più seguiti in Italia. Per tutto il 2009 segue sul campo le vicende del terremoto aquilano. Dal novembre 2011, le sue posizioni critiche sulle relazioni tra le grandi banche d’affari, la speculazione internazionale e i governi, che hanno inciso profondamente sulle politiche nazionali ed internazionali, hanno suscitato un acceso dibattito che ha travalicato i limiti della rete ed è approdato nel mondo mainstream. Dalla fine di marzo 2013 ha accettato di ricoprire il ruolo di responsabile della Comunicazione del Gruppo Parlamentare del Movimento 5 Stelle al Senato della Repubblica, e poi quello di coordinatore della Comunicazione della delegazione italiana M5S al Parlamento Europeo.Dalla fine del 2014 torna sul suo blog, byoblu.com, a svolgere il suo ruolo di giornalista libero e indipendente.

Paolo Barnard

Vedi: il sito, Wikipedia, Facebook pagina ufficiale (piace a 14.189 persone), Twitter fanpage (830 followers).

Così si presenta ai suoi lettori: Paolo Barnard. Sono un giornalista, o forse lo sono stato, e come tale ho lavorato per innumerevoli testate nazionali fra quotidiani e periodici. Mi sono occupato soprattutto di politica estera. Mai assunto, mai contrattualizzato. Ho scritto libri su terrorismo internazionale, Palestina e Israele, e sull’umanizzazione della Medicina. Ho tenuto conferenze per anni in giro per l’Italia sui temi delle mie inchieste (quelle di Report, RAI) e sul mio impegno come attivista per un ‘mondo migliore’. Ho vissuto in Gran Bretagna e in parte negli USA.
Mai iscritto a un partito, mai appartenuto a gruppi d’interesse legati al potere, mai raccomandato ovviamente. Dopo la mia rottura con RAI e Gabanelli per la vicenda di Censura Legale (leggi nel sito), mi sono auto-sospeso dalla RAI e ho rifiutato due diverse proposte di lavoro in quell”Azienda (da Giovanni Minoli e da Carlo Vulpio). Detesto in modo assoluto la cultura dei ‘personaggi’, la cosiddetta Cultura della Visibilità (leggi Vip), sia quella massmediatica propria del Sistema che quella ‘antagonista’ del nostro Antisistema. Credo fortemente nella parità di tutti, nell’importanza di ciascuno a prescindere, nessuno conta più di qualcun altro.

Sergio di Cori Modigliani

Vedi: “liberopensieroblogspot”, Facebook (piace a 850 persone) , google+.

Così si presenta ai suoi lettori: Sergio Di Cori Modigliani. Scrittore, giornalista, fotografo e pittore. Ha pubblicato diversi romanzi, racconti erotici, reportage, e lavorato per 25 anni come corrispondente dagli Usa per testate italiane. Nel 1998 ho restituito il tesserino dell”Ordine dei Giornalisti con una lettera di dimissioni che spiegava perchè ritenesse il suddetto Ordine un ente corrotto e spregevole. Come artista visivo ha lavorato per diversi anni per le riviste glamour (playboy penthouse oui loui) come fotografo fino a metà degli anni”80. Da allora si dedica all”attività artistica. Suo il copyright “legart”. Attualmente è un blogger attivo con il suo blog “Libero Pensiero: la casa degli italiani esuli in patria”. Ha vissuto a : Roma, New York, Los Angeles, Buenos Aires, Milano. Ha 1.495 follower . Ha scritto dal 2011 più di 1000 post raggiungendo quasi 10 milioni di visualizzazioni complessive.

Gianni Lannes

Vedi: Blog “Su La Testa!”, Wikipedia.

Così si presenta ai suoi lettori: Gianni Lannes. Scrittore, fotografo, documentarista, esploratore, subacqueo, ex giornalista. Ha mosso i primi passi da fotoreporter a metà degli anni ”80, in Francia (terra dei suoi avi). In Italia ha lavorato con RAI, LA 7 e molti importanti quotidiani e magazines. Nel 2011 ha terminato la sua carriera giornalistica con IL CORRIERE DELLA SERA. Per impegno professionale e personale batte da tempo le piste polverose di terre lontane. Spazia nel Mediterraneo, ma è ancorato al Gargano e alla Corsica. Ha subito alcuni attentati e minacce di morte. Dal 22 dicembre 2009 al 22 agosto 2011 – quando gli viene revocata la protezione a causa delle sue inchieste – ha vissuto sotto scorta della Polizia di Stato. I numerosi atti parlamentari relativi al suo caso non hanno ricevuto risposta da 4 governi. Il suo libro – NATO: COLPITO E AFFONDATO – pubblicato il 14 novembre 2009 ottiene la riapertura giudiziaria di una strage di Stato archiviata nel 1997. Nel 2010 ha ottenuto in Sicilia il “Premio Internazionale dedicato a Rosario Livatino e Antonino Saetta” (due magistrati uccisi dalla mafia). Risolutive le sue indagini sulla strage di Ustica e sulla scomparsa dei colleghi Ilaria Alpi e Miran Hrovati, nonché sul caso di Volpe 132 in Sardegna. Mirabile la sua inchiesta sulle centinaia di migliaia di minori scomparsi in Europa negli ultimi anni.

Lidia Undiemi

Vedi: il sito, Facebook ( piace a 12650 persone), il blog/Fatto Quotidiano, Twitter (8146 followers).

Così si presenta ai suoi lettori: Lidia Undiemi. Laureata in Economia e Commercio nel 2003 a Palermo in Diritto dell’Economia, dei Trasporti e dell’Ambiente. Caporedattore e Webmaster della rivista scientifica GIURETA www.giureta.unipa.it. Autrice del libro Il ricatto dei mercati edito da Ponte alle Grazie. Sono consulente tecnico in materia di outsourcing e operazioni di societarizzazione. Ho realizzato diverse pubblicazioni sul tema della tutela del lavoratori coinvolti in operazioni di outsourcing attuate dalle grandi aziende, e a tal fine ho condotto molte indagini sul campo, dal settore dei call center a quello della pubblica amministrazione. Dal 2011 ho iniziato un ulteriore percorso di studi circa l’evoluzione della crisi economica europea con particolare riferimento alle trasformazioni del rapporto fra Stato, Democrazia e Organizzazioni internazionali.

Aldo Giannuli

Vedi: sito, Wikipedia, Facebook (piace a 6.000 persone), Twitter (3048 followers), Youtube.

Così si presenta ai suoi lettori: Aldo Giannuli. Nato a Bari nel 1952. Sono ricercatore in Storia Contemporanea all’Università degli Studi di Milano e per diversi anni, sono stato consulente delle Procure di Bari, Milano (strage di piazza Fontana), Pavia, Brescia (strage di piazza della Loggia), Roma e Palermo. Dal 1994 al 2001 ho collaborato con la Commissione Stragi. Ho sviluppato una significativa esperienza con fonti della Storia Contemporanea che spesso gli storici ancora oggi faticano ad utilizzare con familiarità, come fonti giudiziarie, fotografie, video e testimonianze orali. Frutto di quella stagione di studio e ricerca, sono stati diversi volumi. Da alcuni anni presto particolare attenzione al ruolo dell’intelligence e dell’open source intelligence nella società dell’informazione ed alle sfide che la Globalizzazione e la crisi dei processi di modernizzazione, tradizionalmente intesi, pongono al mondo contemporaneo. In questo solco si inseriscono i miei volumi dal 2009 a oggi. Il mio ultimo libro è “Papa Francesco fra religione e politica.” (2013).

Fulvio Grimaldi

Vedi: il sito controblog “mondocane”, Wikipedia, Facebook (piace a 2904 persone) , Youtube, Vimeo, Pandora tv.

Così si presenta ai suoi lettori: QUESTI TEMPI vado continuando a fare il mio lavoro di giornalista, essenzialmente in rete, e di documentarista, su aree e situazioni di conflitto. Attivista politico, attualmente cane sciolto uscito dal PRC, partecipo alle mobilitazioni delle sinistre vere sopravvissute e alle lotte contro le devastazioni ambientali e gli abusi amministrativi. PRIMA ero stato per quattro anni corsivista (rubrica “Mondocane”) e inviato di guerra del quotidiano del PRC “Liberazione”. ANCORA PRIMA e per sedici anni sono stato redattore e inviato in RAI, prima al TG1 e poi al TG3, dove mi occupavo di ambiente, ecologia, questioni internazionali. IN PRECEDENZA : alla fine degli anni ’70 in Yemen, corrispondente dei giornali arabo-inglesi “The Middle East” e “New African” e di alcune testate italiane. NEL DECENNIO DAL 1968 IN POI ho militato nel grande e, per ora, ultimo movimento che si proponeva la rottura rivoluzionaria con l’esistente. Come direttore responsabile, dal 1972 al 1975 del quotidiano Lotta Continua, ho rimediato 150 processi per reati di stampa che, alla fine, hanno portato a un mandato di cattura (poi ritirato). NEI PRIMI ANNI’70, lasciato “Paese Sera”, del PCI, per divergenze sulla valutazione del movimento 1968-1977, ho lavorato da libero professionista e inviato di guerra per i settimanali “Giorni-Vie Nuove” e “ABC” “Nouvel Observateur”. DALL’INVERNO ALL’ESTATE DEL 1970 ho militato in Giordania, insieme ad altri giovani stranieri, nel Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina… ([url”continua qui”]http://www.fulviogrimaldicontroblog.info/profilo.asp[/url]).

Glauco Benigni, è giornalista e scrittore. Ha lavorato 20 anni a “La Repubblica”, poi 15 anni in

Rai. È autore-conduttore di programmi TV ed è stato consulente di grandi aziende (Eutelsat, Rai Trade,

Sipra). Gestisce un

[url”canale YouTube”]www.youtube.com/user/glaucobenigni[/url] e un [url”blog”]http://glaucobenigni.blogspot.it/[/url]. Tra i suoi libri: Re Media (1989), Apocalypse Murdoch

(2003),

YouTube. La storia (2008), Gli angeli custodi del Papa (2004, tradotto in diverse lingue), la

quadrilogia “

[url”Web nostrum”]http://www.goware-apps.com/?s=web+nostrum[/url]” edita da goWare.

[url”Torna alla Home page”]http://megachip.globalist.it/[/url]

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