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Ciò che è non appare, ciò che appare non è

Che ruolo sta giocando Matteo Renzi nello scacchiere internazionale a guida USA? [Gianfranco La Grassa]

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3 Novembre 2016 - 09.25


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di Gianfranco La Grassa

Fonti:

[url”Manovra, Renzi sfida la Ue”]http://www.ilgiornale.it/news/politica/manovra-renzi-sfida-ue-misure-non-cambiano-1321871.html[/url]

[url”Renzi e Merkel litigano sulle sanzioni alla Russia”]http://www.ilgiornale.it/news/mondo/renzi-e-merkel-litigano-sulle-sanzioni-russia-1321865.html[/url]

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L’unica cosa che appare pressoché sicura è che Renzi, appena rientrato dagli Usa e dopo il duetto con Obama, ha l’appoggio di quest’ultimo per entrambe le posizioni prese. Tuttavia, sappiamo che in merito ai due problemi, gli Stati Uniti sono decisamente contrari all’austerità e alla rigida posizione della UE (e soprattutto della Germania) in merito – così come si era già riscontrato all’epoca della grave crisi greca – e manifestano una dura contrapposizione alla Russia sia per l’Ucraina che per la Siria; per cui, sono favorevoli alle (anzi sono promotori delle) sanzioni economiche verso Mosca, considerata l’aggressore, esattamente come espresso dalla Merkel (“Chiediamo la fine degli attacchi. Non solo abbiamo detto che potremmo imporre sanzioni alla Siria, ma anche sanzioni contro tutti gli alleati della Siria. Questo si applica alla Russia”).

Se fossimo affetti da quel rozzo economicismo attribuito, sbagliando di grosso, a Marx, potremmo dire che Renzi è spinto all’attenuazione del suo atteggiamento anti-russo dalla situazione difficile in cui verrebbero a trovarsi alcuni settori produttivi italiani che esportano in Russia. Troppo semplice a mio avviso. Non c’è un solo attore sulla scena politica mondiale che dica effettivamente quel che pensa e il cui gioco persegua gli scopi apparentemente voluti. Questo è abbastanza normale in politica e in ogni tempo; tuttavia, in periodi come questi, data la sempre accentuata subordinazione alla potenza predominante, le manovre dei paesi europei hanno un superiore tasso di ambiguità e autentico inganno.

La Merkel, cioè l’attuale governo tedesco, non ha evidentemente gli strumenti e le pedine giusti per essere meno dipendente dagli Usa; nemmeno ha, però, governanti con una vera personalità e chiarezza di intenti e di visione internazionale. La Germania ha comunque apertamente osteggiato il TTIP (voluto dagli americani) e, all’inizio, sembrava non proprio soddisfatta delle sanzioni alla Russia; ben 15 sue grandi imprese (fra cui la Siemens) si incontrarono segretamente con i russi per aggirarle (e poi fecero in modo che un giornale rivelasse il tutto). Oggi invece tale paese sembra prendere una posizione eccessivamente dura verso quel paese. Il governo italiano ha invece appoggiato il TTIP; e tuttavia, dopo la sfacciata sottomissione a Obama, Renzi si lancia in dichiarazioni non eccessivamente rigide in merito alle sanzioni anti-russe che, mi sembra, dovrebbero essere sospese (in tutto?) da gennaio. Gli Stati Uniti hanno più volte manifestato il loro malcontento per l’atteggiamento tedesco in generale e, con il loro appoggio a politiche economiche meno austere, intendono contrastare il predominio tedesco in Europa. Nel contempo, chiudono un occhio di fronte al blando atteggiamento italiano verso la Russia. Qualcuno si porrà qualche domanda o si è al contrario così “ingenui” da pensare che Renzi, subito dopo la manifestazione di aperta sottomissione agli Usa e dopo aver ricevuto da questi uno speciale riconoscimento, si metta a fare l’indipendente?

Tornando alla politica tedesca, quel governo accetta d’essere piuttosto miope e sgradevole, passibile di malcontenti e critiche anche da parte di altri paesi europei, pur di mettere in condizioni di grande difficoltà l’Italia. Il nostro paese non rappresenta affatto per i tedeschi un antagonista credibile rispetto al loro desiderio di supremazia in Europa; l’Italia è semplicemente una succube pedina del vero predominante, in grado di imporre la sua volontà anche alla Germania, che s’inchina quindi nel prendere alcune rilevanti decisioni di politica estera nel senso voluto dagli Usa, ponendo tuttavia qualche intralcio alla piena subordinazione europea in altri ambiti. In fondo, per fare un esempio, il TTIP non è solo una manovra economica; ricorda invece quella politica voluta dall’Inghilterra nell’800 (utilizzando le teorie ricardiane del libero commercio internazionale, allora avversate da List) per ostacolare la crescita di potenza della Prussia (cioè Germania dal 1871) e soprattutto della loro ex colonia, appunto gli Stati Uniti, che si liberarono da ogni dipendenza con una bella guerra civile costata oltre un milione di morti.

Il gioco contorto, che si sta oggi giocando in una situazione in cui altre potenze iniziano ad infastidire seriamente gli attuali predominanti, è assai complicato e nascosto nei suoi reali intenti. Vediamo se si riesce a capirci qualcosa. Bisogna però liberarsi di ogni semplicismo interpretativo e capire che, in situazioni così intricate come l’odierna, la politica assume in pieno tutta la sua doppiezza e si carica di menzogne e di falsi obiettivi, che ritardano la resa dei conti finale perché è indispensabile arrivare ad un mutamento profondo della situazione “sul campo” prima di affrontarla. Oggi gli Stati Uniti sono ancora troppo forti e le altre potenze – non più semplicemente “in nuce” tuttavia – devono fare e rifare le loro mosse per portarsi verso una “angolazione d’incidenza” tale da poter infine tentare di scalzarli dalla loro posizione di preminenza. Chi non capisce questo (o finge di non capire), sostiene che Renzi sta facendo almeno una cosa buona. No, è invece pessima, ha avuto il consenso di farla proprio dal suo padrone. Vediamo un po’.

Intanto, riporto questo bell’articolo: [url”qui”]http://blog.ilgiornale.it/foa/2016/10/19/obama-renzi-e-il-triangolo-con-la-merkel-che-spiega-tutto/[/url]. Foa capisce che Renzi sta giocando a favore degli Usa al fine di scalzare la Germania da quella posizione – la prima in Europa, pur restando però pur sempre nella sfera d’influenza americana – dalla quale essa, rafforzandosi con l’indebolimento delle più servili pedine filoamericane (del tipo del governo italiano), potrebbe poi tentare un graduale spostamento dei suoi rapporti verso est (Russia in specie). Dobbiamo però a questo punto compiere un lungo détour.

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