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Alle soglie della terza guerra mondiale

'Giulietto Chiesa risponde alla Voce di New York: i rischi di una crisi incontrollabile, il caso Siria, la Libia e le ricadute sull''Italia. L''urgenza di uscire dalla NATO'

Alle soglie della terza guerra mondiale
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24 Febbraio 2016 - 21.33


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La corsa agli
armamenti e le contrapposizioni politiche e diplomatiche rischiano di portarci
a una crisi incontrollabile: “Se finirà con una nuova guerra, magari con
l’Italia alla testa della coalizione, le ripercussioni saranno durissime”

di Tommaso Della Longa.

“Non siamo mai stati così vicini a una guerra tanto grande: se inizia,
diventerà un conflitto nucleare che avrà ripercussioni catastrofiche sul mondo
attuale”. Non è catastrofismo, ma un lucido e preoccupato realismo, se a dirlo
è Giulietto Chiesa, una delle più importanti penne italiane, corrispondente
storico da Mosca per La Stampa e da sempre analista scrupoloso
delle questioni geopolitiche. Lo abbiamo intervistato per La VOCE di
New York
 perché chi scrive da tempo cerca di raccontare quello che non
viene raccontato, svelare e rendere semplice quello che molte volte ad arte
viene complicato.

Ci sono dei chiari elementi di gravità che il sistema mediatico confonde a
posta – spiega Giulietto Chiesa – Siamo davanti a una situazione che può
diventare incontrollabile con un rischio gravissimo di scontro diretto tra la
Nato e la Russia almeno su tre fronti: quello siriano, quello ucraino e quello
del baltico settentrionale”. Secondo Chiesa, nel giornalismo occidentale non ci
sono più pluralismo e libertà: “I giornali sono solo uno strumento di
propaganda della politica occidentale, dove non c’è più spazio per analisi e
inchieste, ma solo per le veline dei governi, dei servizi segreti, della polizia.
Pensate agliattentati di Parigi: quanti hanno raccontato che
l’indagine su Charlie Hebdo Ã¨ stata chiusa con il segreto militare?
Come si fa a ignorare una notizia così importante?”. E così “raccontando di
bombardamenti sui civili e di disastro umanitario, oggi non abbiamo più come
nemico Daesh, ma i russi che sono intervenuti legalmente in Siria
e che hanno completamente rovesciato la situazione militare sul terreno”.

Nello scacchiere vicino-orientale, nelle parole di Chiesa, c’è stata
un’aggressione esterna per distruggere e abbattere un governo, “piaccia o no”,
legittimo. Dopo quattro anni di guerra, il governo siriano non è caduto perché
non inviso alla maggioranza della popolazione: “Qualsiasi regime sarebbe caduto
ben prima durante una guerra che ha ucciso 250-300.000 siriani”. L’intervento
russo, “assolutamente legale secondo le leggi internazionali”, ha rovesciato la
situazione sul campo ed è stato di “un’efficacia straordinaria”: “Nessuna
occupazione del Paese, logistica al minimo, utilizzo perfetto della forza
navale e area. Così la Russia ha messo in rotta l’ISIS che oggi è in fuga su
tutti i fronti e registra diserzioni massicce di un esercito null’altro che
mercenario”. E su questo punto Chiesa ha le idee chiarissime: “Non mi vengano a
dire che il fondamentalismo islamico è capace di mettere in piedi un esercito
che ha bisogno di uno sforzo economico e logistico enorme. Servono aiuti
finanziari e questo esercito è stato messo in piedi da qualcuno. Chi? Arabia
Saudita, Qatar, Turchia”.

Proprio sulla nazione governata da Erdogan, Chiesa non ha dubbi nel dire
che la “Turchia Ã¨ uno stato canaglia”, tra l’altro membro
della NATO e alleato dell’Italia.  E aggiunge che l’Arabia Saudita è
ancora più pericolosa perché si è dotata dell’arma atomica tramite il Pakistan,
come denunciato dalla web Tv Pandoratv.it, e sembrerebbe avere anche già utilizzato
bombe ai neutroni in Yemen. “Siamo davanti a un paradosso assoluto: se prima il
nemico era l’ISIS, oggi sembra che l’avversario sia la Russia. Gli alleati
occidentali avrebbero dovuto applaudire all’intervento russo: la Russia avrebbe
di fatto risolto il problema ISIS, se non ci fossero intromissioni da parte
degli Stati Uniti, dellaTurchia e dei Sauditi”.

In sostanza “l’Occidente non vuole ammettere di avere perso e quindi
alimenta il terrorismo con alleati assolutamente imprevedibili e non
controllabili”.

Intanto il fronte della guerra rischia di avvicinarsi ancora di più
all’Europa e all’Italia con la possibile prossima guerra in Libia. “La signora
Pinotti (il ministro della Difesa italiano,nda) si muove solo su ordine
della NATO, mentre Renzi vorrebbe evitare un conflitto armato. Se finirà con
una nuova guerra, magari con l’Italia alla testa della coalizione, questo avrà
ripercussioni durissime, portando la guerra atomica a poche centinaia di
chilometri dall’Italia”. Secondo Chiesa, se la guerra dovesse esplodere “si
tratterebbe di qualcosa di peggio della Prima e della Seconda guerra mondiale.
Purtroppo il pubblico non lo capisce perché tutti i giornali non ne parlano,
altrimenti avremmo un fronte comune contro la guerra”.

C’è però ancora qualcosa da fare per fermare questa “situazione folle”.
“Dobbiamo rompere il meccanismo dell’informazione pilotata e lavorare
attivamente come giornalisti e come cittadini per smuovere la coscienza della
popolazione. Ho dato vita al movimento Italia fuori dalla Nato, so che siamo
una minoranza ma stiamo crescendo”. E poi c’è il progetto Pandora TV, una
“operazione di autodifesa della popolazione” per diffondere un’informazione
attendibile e sistematica. “Lo abbiamo deciso pochi giorni fa: stiamo
stabilendo una rete sul territorio per mettere in onda trasmissioni online per
raccontare la verità del conflitto che si avvicina”.

Ma perché siamo arrivati a tutto questo? L’autore dell’inchiesta sulla
versione ufficiale dell’11 settembre (Zero. Perché la versione ufficiale
sull’11/9 è un falso
, Piemme, 2007) e di Guerra Infinita (Feltrinelli,
2002), non ha dubbi: “Tutto quello che sta succedendo oggi è stato immaginato e
scritto nel 1998 dai neo-con americani nel Project for the New American Century”. Ma il XXI
secolo non è più americano, esistono due ostacoli insormontabili che sono la
Russia e la Cina. I mercati finanziari vivono una crisi strutturale e negli
ultimi 15 anni sono rimasti in piedi solo grazie a trucchi contabili e alla
continua immissione di denaro. Ma prima o poi questo sistema esploderà.
L’Occidente è in una crisi irreversibile e non può guidare il mondo. Quando lo
capiranno?”.

Insomma, c’è poco da stare allegri. Mentre scriviamo questo articolo
arrivano le notizie dell’ennesimo bagno di sangue in Siria firmato dalle bombe
terroristiche dell’ISIS: almeno 150 morti tra Damasco e Homs. Quello che appare
chiaro è che la corsa agli armamenti e le sempre più dure contrapposizioni
politiche e diplomatiche rischiano di portarci a una crisi incontrollabile. “Ho
letto pochi giorni fa che la Cina negli ultimi 2-3 anni ha prodotto più cemento
di quanto gli Stati Uniti abbiano fatto nella loro storia. È chiaro che lo
sviluppo non può andare oltre e che stiamo anche distruggendo il pianeta. Ci sono
pochi potentissimi del gruppo dirigente impazziti e tutto questo avrà effetti
sconvolgenti”. Nel suo ultimo libro E’ arrivata la bufera (Piemme,
2015). Chiesa lo ha raccontato. C’è da sperare che qualcuno ai piani alti lo
abbia letto attentamente: bollare come “catastrofiche” queste tesi forse è solo
un modo per mettere in dubbio la vulgata del mainstream.

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