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Un omicidio senza remote control

Perché non ci indigniamo per gli omicidi commessi da dietro una consolle con un remote control? [N. Caiazza]

Un omicidio senza remote control
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26 Marzo 2017 - 17.50


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di Nicolai Caiazza

A Vasto il 2 luglio 2016 l’auto guidata da Italo d’Elisa investiva e uccideva Roberta, moglie di Fabio di Lello. Il processo si sarebbe svolto ad aprile del 2017. Fabio di Lello, non ha aspettato il giudizio e ha ucciso con tre colpi di pistola Italo d’Elisa.

Il 23 marzo scorso il giudice ha svolto il processo e condannato Fabio a 30 anni di reclusione. Il giudice affermava altresì che “non si può accettare che ci si faccia giustizia da sé”.

I media si sono scatenati anch’essi contro Fabio perché trovano inammissibile il comportamento di qualcuno che uccide per vendetta. Secondo la civiltà giuridica questo è giusto. Ma in astratto.

Ogni giorno gli stessi media informano che un bombardamento su una scuola o un mercato ha fatto decine di vittime.

Obama ogni settimana faceva l’elenco delle persone da uccidere con i droni. I bombardamenti sono diretti a loro volta da centri che coordinano il tutto. In sostanza la morte viene data non da una persona contro un’altra ma per mezzo di una consolle dove si preme un tasto e voilá.

Il personale che lavora nei centri di comando di assassinii deve avere un ricambio ogni due-tre mesi, perché la loro psiche non riesce a sopportare il lavoro di uccidere mediante remote control, senza nemmeno conoscere il destinatario del colpo mortale.

Fabio, perlomeno é un essere vivente che ha ucciso un altro essere vivente.

Il fatto che si conoscano gli artefici della violenza, sia di quello che con l’auto ha ucciso una persona, sia di quello che, mosso da forza di vendetta per aver perso la moglie e il figlio che questa aveva in grembo, uccide a sua volta, ha sommosso i sentimenti di molte persone. Giustamente.

La domanda che però andrebbe anche posta è perché questa insubordinazione contro un omicidio fatto da una persona viva, non trova spazio quando quotidianamente e sistematicamente decine di persone vengono uccise da aerei, droni e altre armi, non da assassini ma da impiegati dietro una consolle con un remote control?

(25 marzo 2017) [url”Torna alla Home page”]http://megachip.globalist.it/[/url]

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