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Una deformante informazione

La storiella dei troll russi che avrebbero invaso internet con richieste di dimissioni di Mattarella è caduta nel ridicolo. [Gianfranco La Grassa]

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9 Agosto 2018 - 06.21


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di Gianfranco La Grassa

 

La storiella dei troll russi che avrebbero invaso internet con richieste di dimissioni di Mattarella (quando questi si rifiutò di nominare Savona ministro dell’economia) è caduta nel ridicolo. Non erano agenti russi, gli stessi che hanno fatto eleggere Trump presidente quale agente segreto di Putin (ahahah). Adesso si sa che erano semplicemente italiani indignati per l’assunzione di prerogative presidenziali, che non spettano al presidente della Repubblica italiana così come spettano invece a quelli di repubbliche presidenziali quali Stati Uniti, Francia, Russia, ecc. Si è considerata offensiva semplicemente quell’indignazione. In TV hanno mostrato alcuni inserti di questi presunti “troll”, ma vi si leggeva semplicemente il forte malcontento e certamente, in alcuni, l’invito al presidente di farsi da parte se non era d’accordo. Poi, però, nei commenti i servili giornalistucoli televisivi aggiungevano che il presidente era stato insultato, offeso pesantemente, ecc. Tuttavia, solo nei commenti erano citate simili offese, in quel che si era mostrato non figuravano. Questo lo stato della nostra “deformante” informazione.

Dirò di più: il presidente, nel rifiutare la nomina di Savona, ha affermato esplicitamente che questo ministro sarebbe stato contro la UE, contro l’euro, ecc. Ora, è del tutto evidente che non esistono gli Stati Uniti d’Europa (sulla falsariga di quelli d’America). Laggiù il presidente rappresenta in effetti l’insieme degli Stati; qui nel nostro continente, ogni presidente lo è solo di quel determinato paese, dai cui cittadini (direttamente o tramite Parlamento) è stato eletto. Quindi era perfettamente giustificata l’ira di coloro che hanno invitato il nostro presidente a dimettersi, visto che non si sentiva più di rappresentare l’Italia, bensì altri organismi (della UE o addirittura di alcuni governi, tipo il tedesco e il francese), che spesso ci hanno fortemente danneggiato (e senz’altro osteggiato).

Tutto questo rende particolarmente grave il blocco che l’opposizione ha determinato nella nomina dei nuovi dirigenti alla Rai. Per un quarto di secolo, pidioti e forzaitalioti hanno governato il paese; alternativamente, ma determinando insieme la disgustosa degenerazione del sistema informativo pubblico. Ora, sarebbe indispensabile avere dirigenti del tutto nuovi e poco consenzienti verso questa degenerata opposizione, fortemente anti-italiana e prona ai voleri della UE. Già non mi sembra il massimo l’amministratore delegato eletto di recente; ma almeno il presidente e poi i futuri direttori delle tre reti devono essere di segno opposto a quello finora rappresentato in questa nostra disastrata TV.

Per quanto mi riguarda, credo che sarebbe bene trovare il modo di neutralizzare le tre reti di Mediaset; è massimamente negativo che siano solo cassa di risonanza del loro “padrone”. Basta già avere una La7 che si finge neutrale e oggettiva e ospita invece quell’“in onda”, il massimo di una faziosità insopportabile; e anche i telegiornali si fingono al di sopra delle parti, ma in modo ancor più sottile e subdolo cercano di danneggiare ogni possibile svolta in questo paese. D’altra parte, il vero cambiamento, secondo la mia opinione, non lo possono assicurare nemmeno i due partiti governativi, con idee fra l’altro abbastanza distanti fra loro. Sono un primo incerto nuovo orientamento rispetto a quello che caratterizzava pidioti e forzaitalioti e provocava vera nausea; almeno si respira una “boccata d’ossigeno”. C’è però bisogno di ben altro entro non più di un quinquennio.

(8 agosto 2018)

 

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