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L'Italia solida e la Germania solita

Commissariamento dell'Italia? Non vi è nessun indicatore fondamentale che possa giustificare una simile manovra. Sullo sfondo, la lotta egemonica fra anglosassoni e tedeschi. [Giuseppe Masala]

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7 Ottobre 2018 - 21.00


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di Giuseppe Masala.

 

Quando sento parlare di commissariamento dell’Italia non vi nascondo che trasecolo. Al momento non vi è nessun indicatore fondamentale che possa in qualche modo giustificare una simile manovra. Lo stesso aumento dello spread tra Bund tedeschi e BTP itailiani può essere giustificato solo in realzione alla lotta senza esclusione di colpi in corso, spesso fatta anche con l’uso spregiudicato della disinformazione.

La bilancia commerciale italiana presenta 50 mld€ di attivi, il saldo delle partite correnti è positivo per 60 mld€, il tasso d’inflazione (che conta solo nelle teste bacate dei dirigenti tedeschi, ma tant’è) va bene, dunque la posizione netta finanziaria dell’Italia non può che essere ottima.

Se l’Italia merita uno spread a 300 con un rapporto di + (più) 2,5% di rapporto partite correnti/pil cosa meriterebbe la Francia che ha – (meno) 1,1% (fa peggio solo la Grecia con -1,2%)?
Allora capisci che il tema non è finanziario ma politico e allargando il quadro concettuale è un tema anche culturale: da una parte in Italia abbiamo i filotedeschi sotto le mentite spoglie di “filoeuropei” e dall’altro lato gli anglosassoni (USA e UK che fino alla Brexit terranno profilo basso, poi a Berlino e a Bruxelles si ritroveranno una pedina piuttosto maramalda e birichina). La prima fazione dei filotedeschi è capeggiata da Mario Monti e la seconda da Paolo Savona. Storia vecchia che dall’unità d’Italia si ripropone ciclicamente (pensiamo a Giolitti e Crispi). 
Gli anglosassoni pretendono che la Germania abbandoni il suo mercantilismo e abbassi considerevolmente i 350 mld€ di surplus commerciale mentre i tedeschi da quell’orecchio non ci sentono. Ora, comunque la si pensi una cosa è certa: indipendentemente da come si schiererà l’Italia, la lotta andrà avanti: i tedeschi pretendono che noi rispettiamo quella che ritengono un’alleanza strategica, mentre gli anglosassoni ritengono che l’alleanza strategica sia con loro (come da trattato di pace del 1945). 
In qualsiasi caso gli anglosassoni (gli USA in primis) ci andranno fino in fondo, attingendo al loro arsenale della Full Spectrum Dominance: l’avvertimento del Presidente della FED che ha prospettato l’aumento dei tassi oltre il 4% la dice lunga. 
Per paradosso della sorte, se noi ci schierassimo con i tedeschi ci schiereremmo in difesa di chi per 25 anni ci ha vessato e umiliato.
Siccome i caporioni tedeschi quando si mettono a fare danni li fanno in grande non si sono limitati a rompere le scatole agli anglosassoni ma hanno pensato bene di svegliare anche l’Orso Russo organizzando un putsch filonazista a Kiev (convincendo anche Obama a partecipare) con il risultato di debordare nel cortile di casa russo per la terza volta (la prima con la repubblica fantoccio nel 1918, la seconda negli anni ’40 con quella altrettanto fantoccio di Bandera e ora la terza con Poroshenko). Ovviamente hanno fatto firmare un trattato d’associazione dell’Ucraina all’UE con il risultato di invadere di prodotti made in Germany il mercato ucraino e portando alla fame nera quel popolo. Vladimir Putin sornione attende risposte, come da suo costume parla poco e molto dolcemente. Ma non dimentica di portarsi appresso una pistola carica: ha trasformato la Crimea e l’antica Prussia del Nord riderominata Kaliningrad in due santuari inespugnabili e al confine ucraino ha organizzato un dispositivo militare da paura. Non si sa mai nella vita. 
Se a Berlino fossero saggi farebbero come i cinesi e abbasserebbero il loro export, oltre che accettare la riforma della UE nel senso proposto da Savona. Insomma abbandonerebbero il sogno faustiano dell’Europa ridotta a Lebensraum tedesco. Ma niente, i dirigenti tedeschi sono dirigenti tedeschi perchè combattono fino a sconfitta certa. 

PS: Oggi Berlusconi è alla festa di compleanno di Putin e dice che parlerà con lui di politica internazionale. Scommettete che Forza Italia svolterà su posizioni molto meno filo europeiste con buona pace del nano da giardino Tajani.

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