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Quelli che ridono e quelli che non ridono

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24 Ottobre 2011 - 22.05


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risapotentidi Tullio Cipriano – Megachip.

Ride la Clinton sulla tragedia consumata della morte e della guerra, ridono il Sarkozy e la Merkel sulla tragedia ancora da consumare della crisi in Italia. Non riescono a trattenersi? Eppure sono degli scafati utilizzatori del mezzo televisivo, è lecito chiedersi se sono risate spontanee. Non c”è da attendersi granché di spontaneo, ma molto di inquietante, in questa sequenza di risolini mediatici. Ci fanno sentire come le vittime sacrificali di un rituale pagano di inebriati astanti. E così che ci immaginiamo i conciliaboli di banchieri eccitati dalla crisi, come prefigurati dal broker straccione Astani. La gente che soffre, e loro che se la ridono. La pietas non abita lì.

 http://www.youtube.com/watch?v=rPSJoPbG8Oc

Il blogger Felice Capretta la riassume così:

“Merkel e Sarkozy (ed i giornalisti presenti) prima hanno riso dell”Italia. Poi hanno dato ordini.  Sguardo di intesa, pizzico di imbarazzo e grasse risate, come tra parenti che rispondono ad una domanda sul nuovo ambizioso progetto sviluppato dal cugino scemo.
E non è che la realtà sia molto distante.
Questo per la parte di risate.
Per gli ordini, inutile entrare nel merito dei dettagli. Basti dire che l”Unione europea, insieme ai duo franco-tedesco, sta facendo montare la pressione sull”Italia per fare sforzi per rimettere i conti in ordine.
Sarkozy:

Io e la cancelliera Merkel abbiamo incontrato Berlusconi e Papandreou per ricordargli le responsabilità che hanno e le decisioni che devono prendere

Si, padrone.”


Prendete poi la Clinton: un articolo di antiwar.com, un sito della galassia “libertarista” americana, descrive la sua risata beffarda e tutto il carico di tragedie che essa ha richiamato in pochi sguaiati secondi. Ve lo proponiamo qui di seguito, accompagnato da un video.


Per gli USA, la morte di Gheddafi è cosa da ridere

di Jason Ditz - antiwar.com

A dimostrazione definitiva di come sia spensierato l”animo dell”amministrazione Obama riguardo all”entrare in nuove guerre, il Segretario di Stato, una ridacchiante Hillary Clinton, ha fatto la sua presenza oggi in televisione sbeffeggiando la morte di colui che reggeva le redini della Libia da lungo tempo, Muammar Gheddafi, cercando a stento di trattenere la sua gioia mentre dichiarava “we came, we saw, he died.” (“Venimmo, vedemmo, morì”, NdT).

http://www.youtube.com/watch?v=mlz3-OzcExI

L”annuncio è una moderna rivisitazione dell”enfatica frase trina di Giulio Cesare “Veni, Vidi, Vici” (Venni, vidi, vinsi), anche se nel caso del Segretario Clinton avrebbe dovuto essere “Veniimus, Vidimus, Morit”. Dal momento che usa il plurale “siamo venuti” potrebbe anche essersi riferita al primo film di Ghostbuster, tuttavia.

Lo stesso Presidente Obama ha definito l”uccisione di Gheddafi, sulla quale le circostanze rimangono ancora misteriose, un “giorno memorabile”, sebbene abbia fatto in modo di parlarne senza ridacchiare come una ragazzetta gaia.

L”attenzione sulla natura della morte di Gheddafi continua a mantenersi alta a causa dei racconti conflittuali sulla storia della sua uccisione, incluso il fatto di come abbia fatto a farsi sparare in testa dopo la sua cattura e prima dell”arrivo in ospedale.

Ma questa storia negli USA è utilizzata soprattutto per dare spago all”amministrazione a decidere di iniziare una guerra senza l”approvazione del Congresso e continuare a chiudersi a qualsiasi richiesta di spiegazioni da parte del Congresso su questa politica votata alla vendetta con la morte.

Dietro le quinte, comunque, la gioia non è così tanto dovuta alla potenziale spinta elettorale per il Presidente Obama – che sarà sicuramente dilapidata da qualche altra mal consigliata nuova guerra o da una vecchia che intensificherà – bensì dal fatto che la morte di Gheddafi abbia risparmiato l”Amministrazione dall”imbarazzo creato dall”eventuale processo conseguente.

In particolare, ciò significa che i segreti relativi alla consegna da parte degli USA di dissidenti del regime di Gheddafi soggetti ad arresti extralegali non verranno alla luce in tempi brevi, anche se dal momento che alcuni ex prigionieri sono ora figure di alto profilo nel Consiglio Nazionale di Transizione (CNT) appare improbabile che la questione venga definitivamente insabbiata.

Fonte: http://news.antiwar.com/2011/10/20/for-us-gadhafis-death-a-laughing-matter/



 

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