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La grande partita del gas

La prima mossa l’ha fatta Putin: Kiev dovrà ora pagare il gas che riceve da Mosca con due mesi d’anticipo. A cliente moroso (e ostile) credito zero. [Giulietto Chiesa]

La grande partita del gas
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13 Aprile 2014 - 01.02


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di Giulietto Chiesa.



È cominciata, com’era previsto,
immediatamente
. La prima mossa l’ha fatta Putin, il
quale ha deciso che Kiev dovrà ora pagare il gas che riceve da Mosca
con due mesi d’anticipo.


A cliente moroso (e ostile) credito
zero
. E fin dall’inizio di aprile il prezzo del gas
russo per l’Ucraina è stato aumentato dell’80%, fino a
485$ per 1.000 metri cubi di gas.


Due decisioni non meno politiche che
economiche. L’Ucraina deve ancora pagare arretrati per 2,2 miliardi
$. Per giunta Putin ha cancellato lo scontro di 100$ ogni 1.000
metri cubi
che la Russia concedeva in precedenza come compenso
per mantenere la base navale di Sebastopoli in Crimea. Adesso che la
Crimea è diventata russa, niente più sconti.




Non tutto è però scritto nel
marmo
. Putin ha fatto sapere che “se ne può discutere”. Ma
queste sono le condizioni e, se Kiev tiene duro e continua a
non pagare, da queste condizioni Putin non torna indietro. Adesso la
Commissione Europea cerca un piano urgente
. Se la frizione
diventa uno scontro, la Russia può chiudere i rubinetti e l’Europa
resterebbe a secco. Non può permetterselo. Kiev risponde picche a
Putin e propone di realizzare un “flusso inverso”, cioè propone
di usare il gas russo che passa per la Slovacchia, l’Ungheria e la
Polonia. Ma questo trucco è vietato dai contratti già firmati e chi
lo attuasse si troverebbe a dover pagare enormi penali e a
subire ritorsioni.




Kiev potrebbe decidere di
bloccare tutto il flusso di gas russo che va in Europa
attraverso i suoi gasdotti. Ma può farlo? Se lo facesse si
metterebbe contro molti consumatori europei di gas, che si
schiererebbero con la Russia contro l’Ucraina
. Sarebbe in
violazione di tutti i contratti del 2009 che Kiev ha già
sottoscritto. Un bel guaio.


Chi pagherà la bolletta del gas
ucraino? Al momento non lo sa nessuno
. Tutti gli altri negoziati
politici, la riforma della costituzione, i referendum per autonomie e
sovranità che pendono in tutte le regioni russofone dell’Ucraina,
lo status dei russi in Ucraina, dipenderanno da questa partita.




Dall’altro lato la NATO ha fretta
e vuole prendersi l’Ucraina senza porre tempo in mezzo. Sarà
un’estate drammatica, anche se fino al 25 maggio (data
elettorale presidenziale) nessuno vorrà tagliare i nodi con un colpo
di spada.

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Giulietto
Chiesa

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