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di Giulietto Chiesa.
Il “dopo Milano” dimostra diverse cose importanti. La prima è che Putin ha adesso molte carte da giocare per costringere alla ragione gli europei.
La trattativa sul gas riparte tra due giorni a Bruxelles. Gli europei dovranno mettere mano alla borsa per pagare almeno una parte del gas ucraino. Poroshenko dovrà fermare i suoi nel Donbass (se ci riesce, cosa che non è detta).
Adesso si vedrà come reagiscono a Washington. Attenzione ai colpi di coda.
Una cosa è certa: a Milano nessuno ha osato riparlare di Crimea. Che è dunque perduta per Kiev.
Il Donbass, invece, non lo considerano ancora perduto. E questo è il problema più grosso, insieme a quello dell”inverno che arriva.
L”altra cosa certa è che il gas americano, di cui tanto si strombazza, non c”è e non è neanche all”orizzonte.
Adesso, finiti i trucchi propagandistici, il cappello a cilindro della Merkel risulta vuoto. O forse cӏ solo un coniglio.
Si chiama Matteo.
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