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di Alternativa Sicilia.
È questo il messaggio che si cerca di fare passare adesso, dopo il grande successo (circa 4000 partecipanti) della manifestazione nazionale dello scorso venerdì 9 agosto a Niscemi.
Il governatore Crocetta, il protagonista de “la [url”deroga della deroga”](http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=82187&typeb=0&-La-revoca-della-revoca-e-il-Teatro-di-Crocetta[/url]”, ha rilasciato a La Repubblica un”intervista che va ben oltre il tentativo di deresponsabilizzarsi rispetto alla spinosa questione del MUOS, tirando in causa in maniera assai discutibile il pericolo di una possibile infiltrazione mafiosa tra i No MUOS. Ebbene bisognerebbe ricordare all”onorevole Rosario Crocetta che l”infiltrazione mafiosa riguarda l”altra parte, ossia i PRO MUOS e che a tal riguardo non mancano da tempo dati e atti ufficiali.
Il 7 novembre 2011 la Prefettura di Caltanissetta aveva sottolineato l”interesse della criminalità organizzata alla realizzazione dell”impianto statunitense mentre il 14 febbraio 2012 un”interrogazione parlamentare ai Ministri della difesa e dell”interno, voluta dal senatore PD Giuseppe Lumia, ha denunciato le mani mafiose sugli appalti edili. Antonio Mazzeo, un giornalista onesto e coerente che paga il prezzo di non avere mai accettato compromessi con il potere, ha descritto molto bene la relazione tra Mafia e costruzione dell”impianto ([url”Qui”]http://antoniomazzeoblog.blogspot.it/2012/05/mafia-e-muos-parenti-amici-o-passavamo.html[/url]). Fare passare il messaggio della presenza mafiosa in seno al No MUOS ci appare un”ulteriore offesa, il tentativo vile di delegittimare una protesta tanto importante quanto legittima.
Analoga considerazione va fatta anche a proposito della presunta natura violenta del movimento No MUOS. I pochi servizi televisivi, le notizie ANSA e gli articoli pubblicati il giorno dopo, tutti conformi al mainstreaming dominante, denunciano, invece, il carattere violento della manifestazione e parlano di scontri.
Chi c”era a Niscemi, sfidando il caldo di un sole più che mai generoso, sa bene di avere vissuto una grande esperienza, di avere preso parte ad una manifestazione pacifica.
Si è parlato, senza mai chiarire le eventuali dinamiche o invitare a dire la loro le parti coinvolte, di “scontri” che non ci sono stati.
Definire la tensione di taluni momenti con il termine”scontro” è a tutti gli effetti una travisazione inaccettabile della realtà , il tentativo di criminalizzare tutti coloro che su tale questione rivendicano diritti legittimi quali la tutela ambientale, il diritto alla salute, la denuncia delle speculazioni “criminali” legate alla realizzazione del MUOS e la pace.
Il No MUOS, ribadiamolo, è un movimento che si oppone pacificamente e che per sua natura e composizione non può essere stigmatizzato con il termine “violento”.
Da quasi un anno, senza provocare alcun danno, senza violenza, con i propri corpi gli attivisti dei vari comitati e mamme niscemesi hanno bloccato la strada di accesso ai muratori al “cantiere” del MUOS. Lo hanno fatto con passione, con decisione e con spirito comunitario, subendo loro in taluni casi violenza da parte di chi ha cercato di forzare a tutti i costi il blocco pacifico dei No MUOS ed è arrivato a ferire le mamme come ci ricorda la cronaca dei fatti, in verità quasi bisbigliata dai media, che ha riportato nei mesi scorsi notizie di donne contuse e ferite.
Se il 9 agosto ci fosse stato realmente lo scontro tra la moltitudine dei manifestanti e le forze di polizia e militari dispiegate per arginarli, contenerli e bloccarli nelle loro azioni dimostrative, avremmo avuto di certo un vero e proprio bollettino di guerra. Ciò non è avvenuto.
Ad Alternativa Sicilia preme sottolineare che se non è accaduto è stato (ed è) perché quelle migliaia di manifestanti non si sono mai pensati in termini offensivi, non hanno mai visto nelle forze dell”ordine un loro nemico ma stavano alla Sughereta, sotto un caldo infernale, per rispondere a chi li ha offesi e traditi, per dire con fermezza NO a scelte e decisioni prese da poteri che non li hanno mai considerati e che non rispettano il territorio nel quale vivono.
Alternativa Sicilia ritiene inaccettabile l”accusa diffamante d”infiltrazione mafiosa e l”attacco mediatico nei confronti di questa gente.
Alternativa Sicilia, e più ampiamente il laboratorio politico Alternativa, chiede pertanto la convocazione straordinaria a porte aperte e in diretta streaming dell”Assemblea Regionale Siciliana affinché tutti, siciliani e italiani, possano avere perfetta conoscenza della posizione di tutti i gruppi parlamentari, dal vivo.
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