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'L''attacco chimico non fu lanciato da veicoli militari'

'Diffusi video che mostrano lanciarazzi montati su camioncini, senza contrassegni, circondati da militanti, che lanciano munizioni usate nell''attacco chimico in Siria.

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'L''attacco chimico non fu lanciato da veicoli militari'
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Redazione Modifica articolo

30 Settembre 2013 - 01.32


ATF

di Tony Cartalucci.

Diffusi
video che mostrano lanciarazzi montati su camioncini, senza
contrassegni,
circondati da
militanti, che lanciano alcune munizioni utilizzate nel corso degli
attacchi di Damasco del 21 agosto (e di altri attacchi chimici)

Una
nota di chiarimento
: Gli Stati
Uniti continuano a sostenere che gli attacchi chimici avvenuti a
Damasco alla fine del mese di Agosto possono essere stati condotti
solo dal Governo siriano, perchè i militanti dell’opporizione non
posseggono i mezzi per potere lanciare simili attacchi.
Il
report che vi forniamo prova che la tecnologia utilizzata per
lanciare i razzi che si afferma siano stati utilizzati nel corso
dell’attacco non richiede molto di più che un camioncino
modificato, e che i militanti ripresi nel video hanno ricevuto da
contractors occidentali, in Siria, addestramento ed assistenza
specifica su come maneggiare le armi.

Il
vero significato di un attacco sotto falsa bandiera è utilizzare
armi che solo un avversario potrebbe avere a sua disposizione. Questo
report smentisce definitivamente il mito della impossibilità, per i
terroristi sostenuti dagli USA, di condurre attacchi chimici, a causa
della inaccessibilità della esotica tecnologia necessaria. D’altra
parte, il fatto che stia passando sempre più tempo e che l’Occidente
non sia stato capace di produrre fino ad ora alcuna prova credibile,
dimostra che l’America ed i suoi alleati hanno fallito (e
continueranno a fallire), nel dimostrare le proprie tesi.

25
Settembre 2013 (Tony Cartalucci)

Nell’articolo
del 17 settembre “
5 menzogne inventate per manipolare il Report delle Nazioni Unite sugliattacchi chimici in Siria”,
una delle bufale utilizzate dall’Occidente è stata particolarmente
ben smentita [
grassetto
aggiunto dall’autore
]

Prima
menzogna: le armi chimiche sono state sganciate con munizioni non
utilizzate dai ribelli.

Questa affermazione si basa, tra l’altro, su citazioni dello
“spettatore della Siria”
Eliot Higgins, noto anche come “Brown Moses”,
un analista della crisi siriana che vive in Gran Bretagna e che sta
analizzando, sul suo blog, gli armamenti utilizzati nel conflitto.

 

Mentre
Higgins spiega che questi particolari tipi di razzo di grande calibro
(140 e 330 mm.) non sono stati mai visti (da lui) tra quelli
utilizzati dai terroristi che operano nel territorio siriano ed ai
suoi confini,
suoi post precedenti
mostrano razzi del tutto simili per caratteristiche costruttive e di
utilizzo, ma solamente più piccoli, quasi certamente nelle mani dei
militanti.

 

Il
Washington
Post

afferma che, in qualche modo, questi razzi più grandi richiedano una
“tecnologia” a cui i militanti non avrebbero accesso. Ciò è
categoricamente falso.
Un
razzo viene lanciato mediante un semplice tubo, e la sola tecnologia
ulteriore che sarebbe stata necessaria per i terroristi era un camion
su cui montare il sistema di lancio. Per un fronte armato che è in
grado di utilizzare
carri armati sottratti
all’esercito, trovare camion adatti a trasportare grandi tubi di
metallo sembrerebbe un compito piuttosto elementare – specie se il
fine è quello di condurre un attacco allestito per giustificare un
intervento straniero e salvare la propria vacillante offensiva.

 

E’
stato diffuso un filmato che mostra proprio quel tipo di sistema di
trasporto improvvisato, con camion privi di contrassegno, che i
terroristi avrebbero dovuto utilizzare per condurre gli attacchi. Nel
video i camion sono circondati da un gruppo di individui, alcuni in
abiti civili, altri in uniforme, che fanno fuoco utilizzando
munizioni identiche a quelle usate durante gli attacchi chimici di
Damasco. I media occidentali stanno facendo i salti mortali per
spiegare come questo costituisca, invece, la “pistola fumante”
che proverebbe che il Governo siriano sia dietro gli attacchi,
anziché i cosiddetti “ribelli”.

 

Questo
inconsistente argomento è difeso dal “Brown Moses Blog” condotto
dal
sedicente
“esperto di armi”

Eliot Higgins, che
afferma:

“Il
seguente video mi è appena stato inviato da
@Paradoxy13,
e mostra il tipo di munizioni che si ritiene sia collegato agli
attacchi chimici mentre viene caricato e lanciato da quelle che
sembrano essere le forze di Assad”.

Sfortunatamente
per la credibilità e l’obiettività di Higgins, la conclusione a
cui salta (apparentemente basata sul colore dei cappelli indossati da
tutte le persone riprese nel video) si basa su “prove” inviategli
dall’utente di Twitter @Paradoxy13, un dichiarato sostenitore delle
milizie armate ribelli che operano in Siria. La timeline del suo
account twitter è orgogliosamente aperta dalla bandiera coloniale
francese che è al momento utilizzata dal cosiddetto “Free Syrian
Army”, ed è inondata di faziosa propagada che sostiene sia i
terroristi in Siria che i loro sponsor all’estero.


Il
presunto video che Higgins ha diffuso sul suo blog proviene
dall’account YouTube “
Darya
Revolution
”
– chiaramente appartenente a sostenitori delle milizie ribelli.

La
descrizione del video afferma:

Il
momento del lancio dei missili terra-terra dall’aeroporto militare
di Mazzeh – potrebbero trasportare una testata chimica – nel
giorno del “massacro chimico” a Ghouta Est. Il “Darraya Media
Center” ha filmato il missile nel secondo esatto in cui è stato
lanciato verso Ghouta Est dall’aeroporto militare di Mazzeh,
attorno alle 6 del mattino. Nei pressi del punto in cui è stato
lanciato il missile sono stati visti molti soldati che indossavano il
cappello rosso che ne indica l’appartenenza alle guardie
presidenziali.

Che
caso fortunato, avere sia un massiccio attacco chimico a Damasco
proprio quando gli ispettori dell’ONU raggiungono la capitale
siriana, ed ora un video girato dai ribelli che affermano che per
caso gli è capitato di avere una videocamera pronta a riprendere i
missili proprio mentre venivano lanciati verso il sobborgo di Damasco
di Ghouta.

 

Apparentemente,
nulla di tutto ciò porta al Governo siriano – come invece
sosterrebbe Higgins. Persino Higgins sente il dovere di ricordare ai
suoi lettori che l’attacco chimico sarebbe avvenuto di notte, con
ciò contraddicendo la propria stessa tesi secondo cui il video
citato rappresenterebbe “la pistola fumante”.

Immagine:
dopo aver sparato un singolo missile, il camion è rapidamente
coperto e preparato per abbandonare il posto. La finalità di un
arsenale chimico è quella di fornire un elemento di deterrenza
contro aggressori stranieri, e per essere dislocato in caso di guerra
totale. Questo camion modificato è stato chiaramente progettato per
il lancio di un singolo missile, con una cadenza di fuoco
drammaticamente bassa, e non per missioni tattiche. Si tratta
comunque, letteralmente, di un veicolo perfetto per un’operazione
sotto falsa bandiera, particolarmente come l’attacco chimico
avvenuto a Damasco alla fine del mese di agosto.

….

Il
video mostra due camion, circondati da una variegata compagnia di
individui, alcuni in uniforme, altri in abiti civili, che portano una
varietà di armi – come avviene tipicamente nelle formazioni del
“Free Syrian Army”, e come è invece del tutto atipico per le
operazioni dell’Esercito siriano, che avvengono con l’utilizzo di
colonne di carri armati, di aeromobili chiaramente identificabili, di
camion e mezzi di trasporto dalle consuete livree mimetiche, e di
soldati in regolare equipaggiamento.

Il
video sembra mostrare che uno dei due camion sia adibito al trasporto
ed al carico dei missili, e l’altro sia utilizzato per il lancio.
Il veicolo utilizzato, verso la fine del filmato, viene nascosto
sotto un telone. Non sono visibili altri veicoli militari nelle
vicinanze dei due mezzi, ed i due camion sono privi di contrassegni,
analogamente ai veicoli civili convertiti ad uso bellico tipicamente
conosciuti come le “
tecniche”,
veicoli da combattimento improvvisati utilizzati dai terroristi sia
in Libia che ora in Siria. Per essere veicoli dell’Esercito
regolare siriano che portano armi chimiche, o comunque missili di
grandi dimensioni, c’è una sorprendente carenza di misure di
sicurezza attorno ad essi, ed un molto sospetto desiderio di
nascondere il sistema d’arma improvvisato subito dopo il suo uso.



Immagine:
i gruppi terroristici in Siria, e in passato in Libia, con
l’eccezione dei veicoli sottratti alle forze militari regolari, si
affidano a veicoli da combattimento improvvisati di vari gradi di
sofisticatezza chiamati “tecniche”, come quello ritratto in
questa foto. Il ben più grande veicolo ripreso in un recente video
mentre lancia un razzo simile a quello trovato sulla scena degli
attacchi chimici di Damasco avvenuti nel mese di agosto, è
anch’esso, chiaramente, un veicolo da combattimento improvvisato.

….

Il
maniacalmente lento processo di carico e lancio di un singolo missile
sembrerebbe inoltre negare qualunque pratico vantaggio tattico sul
campo di battaglia se si dovesse trattare di un altro attacco, o di
un attacco avvenuto in un’altra occasione, utilizzando un missile
convenzionale dotato di una normale carica di artiglieria – come
Higgins sembra suggerire. L’Esercito regolare siriano possiede un
grande arsenale di proiettili tradizionali di artiglieria, ed è
dotato di lanciatori multipli con cui potrebbe molto facilmente
bombardare dei bersagli con migliore accuratezza, rapidità di tiro,
efficacia.

Ulteriore
“prova” citata da Higgins a sostegno della tesi “dell’uso da
parte del regime” di questi sistemi di lancio consiste unicamente
nei filmati girati dalle forze ribelli nei luoghi di impatto dei
missili – non di filmati che riprendano le truppe regolari siriane
mentre usino le armi. Higgins ragiona in base alla falsa premessa che
i precedenti attacchi chimici mostrati dai video diffusi in
precedenza, e che ritraggono simili missili, potrebbero essere opera
solo del Governo siriano, escludendo la possibilità che si potesse
trattare di operazioni sotto falsa bandiera condotte da un sempre più
frustrato Occidente e dei suoi burattini all’interno della Siria.
Al di là delle sue assunzioni, Higgins non fornisce alcuna prova a
sostegno delle sue tesi.

Higgins
ha ricevuto la sua “pistola fumante” proprio da chi avrebbe avuto
il maggior beneficio dal crimine, e che afferma di averla “trovata”
proprio ai piedi del governo contro cui stanno combattendo. Senza
alcun esame critico, ed apparentemente basandosi solo sul colore dei
cappelli indossati da parecchi individui, Higgins conclude che il
video ritrae forze regolari siriane che lanciano un singolo grande
missile da un camion modificato.

In
realtà, quello che il video ci sta probabilmente mostrando è
l’ESATTO metodo con cui i terroristi sostenuti dagli USA hanno
condotto l’attacco chimico di Damasco alla fine del mese di agosto.
Se i missili ripresi nel video contengano o meno sostanze chimiche
potrebbe essere oggetto di dibattito – visto che i missili e le
altre prove sono tutte state chiaramente alterate nei pochi giorni
precedenti all’arrivo degli ispettori dell’ONU sul luogo
dell’attacco – e ciò proprio secondo quanto afferma lo stesso
rapporto delle Nazioni Unite. A
pagina 18 del rapporto dell’ONU
(pagina 22 nella versione pdf), le Nazioni Unite affermano [grassetto
aggiunto dall’autore]

Il
tempo necessario per condurre una verifica approfondita di entrambi i
luoghi, e per raccogliere i campioni, è stato molto limitato. Ai
siti hanno avuto accesso altri individui, sia prima delle ispezioni
che durante il loro svolgimento.
Frammenti
ed altri possibili elementi di prova sono chiaramente stati rimossi o
maneggiati prima dell’arrivo del team di investigatori.

 

E’
stato confermato che gli Stati Uniti hanno fornito addestramento ai
ribelli, ed hanno reclutato “contractors” per accompagnarli in
Siria, dove hanno operato specificamente per gestire armamenti
chimici. La CNN ha riportato, nell’articolo del 2012 “
Fonti: gli USA stanno aiutando le forze ribelli siriane nell’addestramentoper mettere in sicurezza armi chimiche”,
che:

Gli
Stati Uniti, ed alcuni alleati europei, stanno ricorrendo a
contractors per l’addestramento dei ribelli siriani necessario per
mettere in sicurezza gli arsenali chimici in Siria, è stato riferito
alla CNN da un ufficiale superiore americano e da numerose fonti
diplomatiche.

L’addestramento,
che è in corso al momento in Giordania ed in Turchia, riguarda le
modalità di monitoraggio e messa in sicurezza delle scorte e della
gestione di armi, siti e materiali, secondo le fonti. Alcuni dei
contractors sono sul terreno in Siria, lavorando con i ribelli per il
monitoraggio di alcuni siti, secondo quanto riportato da uno degli
ufficiali.

 Mentre
il video sopra è definito una “pistola fumante”, esso invece,
sotto un attento esame critico, illustra i mezzi con cui l’operazione
sotto falsa bandiera è stata condotta, alla fine di agosto, al solo
scopo di giustificare un intervento militare diretto dell’Occidente
per salvare una sempre più traballante guerra condotta per procura.

Che
lo stesso missile utilizzato a Damasco sia ora visto essere stato
lanciato da un camion comune, e non da un sistema mobile di lancio
nel tipico verde militare, oltre alla risposta alla classica e
semplice domanda “cui prodest?”, e considerato che è confermato
che i militanti ribelli abbiano avuto addestramento specifico sulla
gestione delle armi chimiche dagli Americani, tutto ciò, quanto
meno, demolisce la teoria secondo cui “solo il regime siriano”
avrebbe potuto condurre gli attacchi.

Traduzione per Megachip
a cura di Giampiero Obiso.

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