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Cosa ci insegna il falso video di guerra del ragazzino sugli esperti dei media

Il falso video del ragazzino siriano tra spari dei cecchini ci spiega bene come agiscano gli esperti dei media e come manipolino le informazioni (e le menti di chi le riceve).

Cosa ci insegna il falso video di guerra del ragazzino sugli esperti dei media
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1 Dicembre 2014 - 18.57


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di Maram Susli.

Tradotto da ComeDonChisciotte.

Il falso video del ragazzino siriano che corre tra gli spari dei cecchini riesce a spiegarci bene come agiscano gli esperti dei media e come manipolino le informazioni (e le menti di chi le riceve).

 

Molti siti web-generalisti hanno contribuito alla
circolazione di un falso video che si è diffuso come un virus. Questo video,
che riprendeva un ragazzo siriano che attraversa il fuoco dei cecchini per salvare
una bambina, si è rivelato falso solo quando il produttore norvegese Lars
Klevberg ne ha informato il pubblico. Uno degli obiettivi dichiarati da
Klevberg era «
come i media avrebbero reagito ad un video falso».

Ecco come è andato l”esperimento.

Tutta la stampa occidentale ha immediatamente preso il
video per vero e lo ha usato per rafforzare gli argomenti del governo degli
Stati Uniti nel raccontare quel che succede in Siria. Molte delle più importanti
fonti ufficiali di notizie USA hanno cominciato a diffondere questa storia
nonostante il produttore abbia detto di aver calcato esplicitamente la mano per
far capire a tutti che il video era falso, anche perché il bambino non sarebbe
mai potuto sopravvivere a tanti proiettili.

Propagandare false notizie sulla Siria non è una novità
per la stampa occidentale. Fin dall”inizio del conflitto molte storielle si
sono rivelate fasulle, come quella dell”attivista anti-governativo “
Gay Girl in Damascus
che poi si è rivelato essere un cittadino americano di mezza età residente in
Scozia. Il siriano Danny Abdul Dayem, che appare spesso nelle interviste della
CNN, ha usato spesso false sparatorie e falsi incendi come documenti nelle sue
interviste.

Il falso video dei cecchini non è bastato da solo a
sostenere quello che racconta il governo, come il video originale  –
ora cancellato 
– non ha permesso di capire da che parte fossero i cecchini che sparavano: così
tutti i media occidentali hanno preso per buono il fatto che i cecchini fossero
dei militari siriani che sparavano a dei bambini, senza nemmeno cercare una
prova che potesse confermarlo. I giornalisti hanno trascurato di spiegare anche
come siano giunti alla conclusione che un attore che si trovava a Malta abbia
potuto essere colpito da militari siriani. Probabilmente la stampa occidentale
è troppo pronta a fidarsi delle fonti pro ribelli, anche perché il video è
stato messo in rete da Sham Times e accompagnato da un suo commento.

Il titolo di questo video dato dal Guardian era “Un ragazzino siriano salva una ragazza dai
cecchini dell”esercito” e il Telegraph
ha delicatamente commentato che forse l”esercito siriano in quel momento stavo
usando pallottole a salve. International
Business Times
(IB)
afferma che
«i cecchini, da quanto si dice, vanno ricercati tra le forze governative fedeli
al presidente siriano Bashar al-Assad». IB
Times
non ha mai menzionato esplicitamente da chi ha avuto questa informazione
e comunque ha fatto un passo in più, concludendo l”articolo dicendo: «certamente
questo incidente non è il primo che vede i tiratori di Assad prendere di mira
dei bambini». Ebbene questa non è assolutamente la prima volta che i media mainstream presentano dei falsi
reportage come se fossero fatti veri. Nel 2012, la CNN affermò che una
pallottola che aveva ammazzato una bambina di quattro anni ad Aleppo era stata
sparata da cecchini del governo, malgrado nello stesso servizio avesse già
ammesso che la pallottola era arrivata da un edificio dove erano asserragliati
dei ribelli.

Altri giornalisti cercano notizie su Twitter per usarle
come se fossero delle affermazioni documentate che dimostrano che cecchini dell”esercito
sparano sui bambini. Vinnie O”Dowd, che ha lavorato per Channel 4 e per Al
Jazeera, ha postato il tweet “Il Regime siriano prende di mira i
bambini” e subito dopo Liz Sly del Washington Post lo ha
ritwittato incredulamente aggiungendo
che «i soldati continuavano a sparare sui bambini».

Questi tweet erano in linea con quelli spediti del
Dipartimento di Stato – Twitter account @ThinkAgain_DOS – che
accusava Assad
di avere sparato quelle (false) pallottole che apparivano nel filmato. Questo lascia
tutti i dubbi immaginabili su un”amministrazione americana che orienta
l”informazione in base alle sue scelte politiche. Nel 2013 fecero affidamento
sul materiale video trasmesso dai ribelli per giustificare il loro attacco
programmato sulla Siria che seguì l”attacco chimico di Ghouta.

Osservando
gli Osservatori (Esperti)

Tuttavia non sono stati solo i media tradizionali a
farsi facilmente ingannare da un film di propaganda già bello e pronto: nemmeno
gli esperti di video a cui hanno chiesto di controllarlo sono riusciti a riconoscere
che il video era un falso. Il Telegraph
si è difeso dichiarando che al momento gli esperti avevano detto di «non aver nessun
motivo per dubitare che il video fosse reale». International Business Times ha fatto un ulteriore passo avanti e
ha dichiarato che gli «esperti hanno detto al Telegraph di non avere nessun dubbio sull”autenticità del filmato».

Questo è molto strano, dato che tutti e due i bambini
continuano a camminare dopo essere stati direttamente e ripetutamente
colpiti dalle pallottole.
Chi ha creato le scene di questo film ha detto di aver volutamente previsto
questa sceneggiatura per lanciare un avvertimento e far capire che si tratta di
un video falso. La mancanza di un controllo da parte degli esperti impiegati
dai media dimostra la loro incompetenza e lo stesso livello di biasimo che si
meritano tutti i media che li hanno assunti.

Heather Saul dell”Independent
ha scritto che uno degli “esperti di Medio Oriente” a cui ha
mostrato il video era Human Rights Watch.
In verità Andrew Stroehlein – Media Director di Human Rights Watch European –
non ha mostrato nessun dubbio sull”autenticità del filmato quando lo ha
twittato a tutti i suoi followers. L”organizzazione per i Diritti Umani, di
base a New York, non è nuova nel twittare informazioni false. Il mese scorso
hanno usato un”
immagine dell”incendio
di Odessa, dove le milizie sostenute dagli USA bruciarono trentadue persone,
come esempio delle «politiche poliziesche repressive» di Putin. Nel 2008 il
Venezuela espulse due membri dello staff di HWR accusandoli di «attività contro
lo Stato» dopo che avevano prodotto un reportage contro il governo Chavez. Un giornalista
del Guardian, Hugh O”Shaughnessy,
accusò HRW
dell”uso di informazioni false e fuorvianti divulgate per mezzo di un servizio
di accusa, sempre pro Washington. Nel 2009 HRW ricevette donazioni finanziarie
dal governo Saudita e questo può servire a spiegare, in parte, il loro slancio
antisiriano.

HRW assunse il cosiddetto esperto di video Eliot
Higgins e il suo collega Daniel Kaszeta per indagare sull”attacco chimico del
21 agosto su Ghouta, e subito arrivarono alla conclusione che dietro l”attacco c”era
il governo siriano. Daniel Kaszeta è stato accusato di essere un mistificatore
dall”eminente fisico e professore del MIT Theodore Postol; ma anche il CEO di
HWR, Kenneth Roth, recentemente ha usato un rapporto di Eliot Higgins per
diffondere delle
affermazioni infondate sui
ribelli ucraini che avrebbero abbattuto il volo Malaysian MH17. Heather Saul
non ha risposto alla domanda che chiedeva se Eliot Higgins fosse stato uno
degli esperti a cui si era rivolta, tuttavia i principali media hanno citato
questo video – che gli esperti non avevano riconosciuto come fraudolento –
twittandolo e informando sì di non essere sicuri dell”autenticità, ma
provocando comunque una reazione del pubblico.

Tuttavia i molti spettatori scettici sugli esperti di
video sul Medio Oriente hanno immediatamente riconosciuto che il video era un
falso e hanno cominciato a inondare i siti di social media, Twitter e YouTube, con
i loro dubbi sull”autenticità del filmato. Se Heather Saul avesse usato queste
persone come esperti, piuttosto che quelli di HRW, sarebbe arrivata alla giusta
conclusione sul video, ma forse è quest”occhio imparziale che i media mainstream cercano di evitare. La stragrande
maggioranza delle conclusioni di Higgins servono come appoggio e conferma a ciò
che racconta il governo degli Stati Uniti e ai suoi ordini del giorno: è questo il tipo di imparzialità che i media
mainstream preferiscono
.

Accuse
al Producer

Invece di accettare umilmente la colpa per aver diffuso
tanta disinformazione, molti giornalisti occidentali e i loro esperti hanno reagito
accusando Klevberg, il produttore del film, così la rabbia collettiva di tutti
i media mainstream lo ha costretto a cancellare qualsiasi traccia di questo suo
esperimento, costato 30.000 dollari. Alcuni giornalisti se la sono presa con
Twitter per esprimere la loro rabbia
per essere stati esposti a una trappola propagandistica messa a portata di
mano.

Quegli stessi esperti che sono stati ingannati dal
video hanno anche protestato vigorosamente e HRW ha denunciato che questo falso
video ha <>,
in altre parole ha eroso la fiducia cieca nelle analisi fatte da HRW e nella propaganda
bellica. Eliot Higgins ha inviato una
lettera aperta
al produttore del film sul suo sito Bellingcat, condannandone la diffusione.

GlobalPost ha fatto riferimento a questo filmato
definendolo <>, ma non perché è stato
usato per spingere alla guerra e per le false accuse contenute. Ciò che
costituisce il vero danno, che ha colpito sia i media-mainstream che i loro esperti, è che – come risultato di
tanto clamore e tanto parlare di questa “fregatura” – i prossimi
video dovranno essere controllati con maggiore attenzione e la gente non si
berrà tutto e subito senza fare domande. Comunque ciò che è veramente
irresponsabile e dannoso è la mancanza di verifica delle informazioni da parte
dei giornalisti.

Se il regista del film non
l”avesse dichiarato, denunciando il falso, questi giornalisti avrebbero senza
dubbio continuato a raccontare che quella storia è un chiaro esempio dei crimini
di guerra compiuti dall”esercito siriano.

****

Maram Susli anche nota come  Syrian Girl“, è attivista-giornalista e commentatore sociale sulla Siria e su argomenti di geopolitica, particolarmente sul  magazine on line “New Eastern Outlook”.

Fonte:   http://landdestroyer.blogspot.it/2014/11/what-fake-syria-sniper-boy-video-tell.html

Tratto da: http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14293.

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l”autore della traduzione Bosque Primario.

Alcune piccole revisioni sono state aggiunte dalla Redazione di Megachip.

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