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Statue distrutte da ISIS: a sbriciolarsi è la credibilità dei media

'L''ISIS che distrugge il museo: è spettacolo, distruzione e finzione. Cosa c''è dietro questa manipolazione del pubblico ''dodicenne'' [di MMJ e Pino Cabras]'

Statue distrutte da ISIS: a sbriciolarsi è la credibilità dei media
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Redazione Modifica articolo

28 Febbraio 2015 - 01.09


ATF

di
Mason Massy James
.

Con
nota di Pino Cabras in coda all”articolo.

Avete
presente i reperti d’arte antica che i facinorosi
dell’
ISIS avrebbero
recentemente distrutto nel 
museo
di Musul
?
Scommetto di sì, visto che il video che li immortala mentre fanno a
pezzi le preziosissime sculture è rimbalzato sui social come fosse
un proiettile impazzito. Ovviamente accompagnato da commenti che
incitavano alla loro morte e al fatto che questi “
vanno
fermati
”.

La
parte di Occidente che non sia stata abbastanza colpita da
decapitazioni e roghi umani, sarà sicuramente colpita
dalla 
distruzione
della cultura
,
della storia, dall’
iconoclastia
delirante
e pericolosa di questi folli che â€œvanno fermati”.

Anche
il 
TG5 l’ha
ribadito oggi in un servizio, in cui di nuovo venivano riproposte le
stesse immagini sottolineando la 
perdita
inestimabile
 che
il mondo ha subito al seguito di questa distruzione causata da un
integralismo religioso incontrollabile, pericoloso e che “va
fermato”.
Peccato che pochi secondi dopo la giornalista legge un
breve aggiornamento sulla notizia, roba di qualche secondo, in cui ci
fa sapere che 
parte
delle opere distrutte sono delle copie in gesso
. Sì
avete letto bene: copie in gesso.

Informandomi
in rete poi, quella “parte di opere false”, sembra essere
invece 
praticamente
la totalità
,
secondo gli esperti, ovvero forse una sola era una statua originale.

Ma
il punto è questo: solo dopo aver fatto 
rimbalzare
a destra e sinistra
 su
decine e decine di testate giornalistiche, siti, telegiornali, la
notizia tremenda che antichissimi reperti erano stati distrutti
dall’ISIS, se ne escono con:
“ah
a proposito, erano solo copie, passiamo allo sport”
.

Vi
invito poi a ragionare su come sia possibile che il califfato, i
tagliagole più sanguinari della storia, i pericolosi estremisti
islamici che minacciano l’occidente seminando orrore, che
dispongono di milioni di dollari di finanziamenti, un reparto
dedicato alla comunicazione mediatica che fa invidia a hollywood, si
siano così 
clamorosamente
sbagliati
 e
si siano accaniti con martelli e picconi su delle statue in gesso
senza valore.

Tutto
questo sarebbe ridicolo se non facesse emergere un 
tremendo
sospetto
:
ovvero che i mass media, nella migliore delle ipotesi, non siano in
grado di fornirci un’informazione corretta su quello che succede,
nel peggiore che siano
volontariamente
coinvolti
 nel
creare un clima di terrore, in questo caso divulgando notizie
clamorose nella maniera più
eclatante possibile
per poi ridimensionarle nella maniera più timida possibile cosicché
appaiano “puliti” di fronte alla verità, ma lo scopo di 
seminare
il terrore
creando
un’immagine ben definita della realtà nell’immaginario
collettivo è stata 
portata
già a termine
 dal
tam tam precedente.

Usare
i media per fomentare le masse e giustificare guerre, se non
addirittura inventare nemici di sana pianta, è un 
giochetto fin
troppo ben conosciuto e fin troppo usato nella storia. Se non
sentite 
puzza
di bruciato
 adesso,
dubito possiate sentire quello degli escrementi in cui ci troveremo
se non la smettiamo di farci 
manipolare da
questa informazione da quattro soldi.

(alcune)
fonti: 

 

NOTA
DI PINO CABRAS

Condivido le
osservazioni del blogger e scrittore che ha descritto mirabilmente
questo ennesimo spettacolo, usato da qualcuno 
per lasciarci affidare alla protezione degli stessi che finanziano l”ISIS, intanto che ci spingono a dire che
“vanno fermati” . Perché proprio di spettacolo si è
trattato, con polveri, crolli, e la quasi giocosa distruzione di un
ordine. La scena era cinematografica, con echi di Indiana Jones e di
Totò contro Maciste, se non di qualche scena corale di Bud Spencer e
Terence Hill. Cinema per dodicenni. Ma ormai il livellamento
dell”informazione rende tutti dodicenni. In quei film si coglieva la
finzione, con l”esotismo dei costumi di scena, le colonne e le statue
che si sbriciolavano con rimbalzi e sbuffi che facevano capire che
non erano pietre. Erano però immagini vive, più potenti delle
parole che potevano smentirle.

Anche stavolta le
smentite verbali e distratte incideranno assai meno delle immagini
che si sono già impresse nella mente.

Così, ci addomesticano
docilmente alla finzione, in dosi sempre più massicce. Oltre alla
distrazione voluta e ottenuta di nascosto, ce ne sarà una ulteriore, altrettanto
subdola. Una delle verità meno evidenti del ciclo di guerre
mediorientali aperto dagli Stati Uniti, Israele e loro alleati dopo
l”11/9 è il [url”saccheggio (un commercio misto a distruzione)”]http://osservatorioiraq.it/nei-quattro-anni-di-frenetico-saccheggio-delliraq-gli-alleati-sono[/url] di reperti archeologici
preziosissimi in luoghi da considerare come culle della civiltà. La
galassia jihadista e le contigue operazioni coperte dei servizi
segreti
si finanziano – oltre che con il contrabbando di petrolio e
armi e con il traffico di droga – anche con voluminosi traffici di
beni archeologici
, ai quali spesso i mandanti dei furti attribuiscono
valori esoterici enormi. Questa storia dura da molti anni. Molte
delle opere pretesamente “distrutte” orneranno palazzi assai
esclusivi di mezzo mondo, con acquirenti che investiranno somme
ingenti: si consumano anche queste rapine, nel grande caos che fa
comodo a chi tira la volata ai falchi che si vogliono impadronire
della politica mondiale.

Troppo democratici, i
musei che raccontano la lunga storia dell”Umanità. Chi vuole
costruire un ordine aristocratico non si limiterà a colpirci con la
violenza dell”austerity. Ci colpirà anche privandoci dei luoghi di
condivisione della memoria. Vuole che gli unici luoghi che contino
per testimoniare un qualche ordine siano all”interno del perimetro
aristocratico di tipo nuovo che emergerà dal caos. Saranno in pochi
a sapere cosa fu davvero la Mesopotamia.

Caduta la polvere di gesso si
vede la guerra, che non è la stessa guerra che ci viene raccontata
dai media, i quali aumentano ogni giorno la percentuale del falso. Non so
come facciano, ma mi pare che abbiano già superato il cento per cento, sfidando la logica e la matematica. Su masse enormi funziona.
[b]AGGIORNAMENTO DEL 28 FEBBRAIO 2015[/b].

L”amico Sovjet ci segnala un riferimento ancora migliore e più preciso rispetto a Totò e Indiana Jones. Nientemeno che la mitica Stefania Rotolo, nella coreografia di ”Spaccotutto”:


(p.c.)



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