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Presidio davanti al
Parlamento, il 15 e 16 settembre (ore 15-21) per dire stop alle
sanzioni UE contro la Siria (decise senza l”avallo dell”ONU) e alle
vendite di armi all’Arabia Saudita. Basta provocare nuovi morti e nuove
migrazioni forzate!
da Redazione PeaceLink.
La Rete NoWar-Roma indice un presidio a Roma in piazza Montecitorio il 15 e il 16 settembre, dalle 15 alle 21, per presentare ai parlamentari cinque rivendicazioni per la pace.
La prima: che l”Italia si adoperi per la fine delle sanzioni contro
il popolo siriano, già sfiancato da oltre quattro anni di guerra
fomentata dall”esterno. E per la ripresa dei rapporti diplomatici con
la Siria come da interrogazione parlamentare dello scorso luglio 2015,
ancora in attesa di risposta.
Rapporti diplomatici con un regime repressivo? “Sì, proprio come
l”Italia le intrattiene con l”Arabia Saudita (che Amnesty International
considera il regime più repressivo in assoluto) o con l”Egitto, il cui
presidente ha ammazzato 1000 manifestanti dell”opposizione in piazza in
un solo pomeriggio, un record per il Medio Oriente,” commenta Patrick
Boylan della Rete. “La Farnesina non fomenta guerre civili in questi
due paesi per destabilizzarli; cerca invece, usando mezzi diplomatici,
di portarli gradualmente verso una democrazia compiuta. Ebbene, che
faccia altrettanto con la Siria.”
La seconda rivendicazione,
pertanto, è che l”Italia si dissoci dalla politica di guerra degli Usa,
Turchia, Arabia saudita, Qatar, Israele, Francia, Regno Unito che in
Siria da anni sostengono milizie armate estremiste, con l’intento di
rovesciare il governo siriano. “Fomentare guerre civili e fornire armi a
organizzazioni come al Nusra e l’Isis è un atto criminale,” sostiene
Marinella Correggia, una degli organizzatori del presidio. E aggiunge:
“L’Italia dovrebbe lavorare invece perché i Paesi appena elencati
cessino di condurre la loro guerra per procura in Siria, invece di
favorirli.”
“Infatti,” aggiunge Boylan, “l”Italia ha svolto con
prestigio nel Rinascimento e nel”600 il ruolo di mediatore di pace tra
le nazioni, ruolo che potrebbe benissimo ripristinare oggi affermando la
propria neutralità , sopra le parti.”
La terza rivendicazione da
presentare ai parlamentari è che l’Italia ponga fine ai rapporti
militari con i sauditi, che sono i primi acquirenti di armi italiane.
“L”Arabia Saudita sta usando quelle armi per bombardare e affamare lo
Yemen,” afferma Marco Palombo, un altro degli organizzatori. “Ciò è in
spregio alla legge 185/90, come da interrogazione parlamentare sullo
Yemen dello scorso giugno 2015, ancora in attesa di risposta. Invece di
alimentare guerre civili, che l”Italia si adoperi per mediare tra le
parti, anche nel caso dello Yemen!”
La quarta rivendicazione
chiede che l’Italia si impegni in modo serio nel boicottaggio economico
del Nuovo Califfato (Isis), un’organizzazione in continua crescita
economica. “Abbiamo”, dice Stefania Russo del Comitato Organizzatore,
“una serie di domande imbarazzanti da porre ai nostri parlamentari. Ad
esempio, chi compra il petrolio di cui il Nuovo Califato si è
impossessato? Chi gli consente di incassare i finanziamenti sauditi
presso la Banca del Kuwait? Chi lo rifornisce di armi e viveri,
trasportati poi dalla Turchia (valico di Ceylanpinar) in lunghe carovane
di Tir, che l”aviazione USA si guarda bene dal bombardare?” Il
Comitato Organizzatore chiede dunque la fine di ciò che chiama “i doppi
giochi” di alcuni governi. “Che i paesi complici dell”Isis vengano
sanzionati tutti quanti! Ma proprio tutti,” aggiunge Russo.
L”ultima rivendicazione è che l”Italia prenda pubblicamente posizione contro le vere cause delle crisi migratorie.
“Infatti,”
spiega Boylan, “chiediamo che l”Italia, invece di limitarsi a puntare
il dito contro scafisti e trafficanti, dichiari in sede europea che sono
le aggressioni militari occidentali all”Afghanistan, all”Iraq, alla
Libia, alla Siria ed ora allo Yemen che hanno devastato tutti questi
paesi e terrorizzato le loro popolazioni, costringendole alla fuga. I
dati UNHCR parlano chiaro: l”80% dei migranti NON viene in Europa per
”vivere meglio”, ma solo perché costretto dalle nostre guerre ed
ingerenze destabilizzanti nei loro paesi. Tornerebbe subito a casa se
potesse. E se avesse ancora una casa a cui tornare…”
“Perciò”, conclude Boylan, “fermare le migrazioni è in fondo molto semplice: basta non provocarle.”
“Ma per questo, occorre che l”Italia, insieme ad altri paesi, svolga
nel mondo un ruolo efficace di promotore di pace,” aggiunge Enzo Brandi
della Rete NoWar-Roma e del Comitato NoGuerraNoNato. “E ciò presuppone
che l”Italia assumi una politica internazionale di neutralità – il che
comporterà necessariamente l”uscita dalla Nato. Questo perché la Nato,
da organizzazione puramente difensiva, dal 1991 è diventata promotrice
delle più sanguinose guerre dell”ultima generazione.”
“Parlare dell”uscita della Nato non è fantascienza,†sostiene Brandi,
che fa notare che ben tre senatori hanno già depositato al parlamento
una proposta di legge in tal senso. “Durante il presidio chiederemo
dunque agli altri parlamenti di assecondare questi tre senatori.â€
Puoi scaricare il volantino:
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Volantino DUE GIORNI A PIAZZA MONTECITORIO PER SIRIA E YEMEN
(439 Kb – Formato jpg)Rete NoWar-Roma – Fonte: nowar@gmx.com.Rete No War promuove a Roma il 15 e 16 settembre, dalle 15 alle 21, presidio davanti al Parlamento.
Fonte: [url”http://www.peacelink.it/pace/a/42058.html”]http://www.peacelink.it/pace/a/42058.html[/url]
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