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Syriana 2.0

'Assistiamo a una partita a scacchi che potrebbe cambiare radicalmente i rapporti di forza in Medio Oriente e su scala globale. I rischi dell''offensiva USA a Raqqa'

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5 Ottobre 2015 - 17.36


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di Giuseppe Masala.


Già tre anni fa ci occupammo su questo sito della crisi siriana
ipotizzando che si trattasse di una complessa partita a scacchi tra la
Russia
(che appoggia Bashar al-Assad) e gli USA (che appoggiano più o meno
apertamente le forze che vorrebbero rovesciare il governo in carica).
Non ci siamo sbagliati: siamo di fronte ad una partita a scacchi che
potrebbe cambiare radicalmente i rapporti di forza nella regione medio
orientale e data la sua importanza strategica i rapporti di forza su
scala globale
.


Da una settimana assistiamo infatti al
diretto intervento della Russia nella crisi tramite l’uso della sua
forza militare
. Tale intervento – a detta di molti esperti militari –
sta letteralmente demolendo le forze anti Assad che ormai riattraversano
il confine per mettersi al sicuro.


In questa situazione evidentemente
favorevole alla Russia e ad Assad si sono levate alte le proteste degli
occidentali
che prima hanno protestato perchè l’aviazione russa bombarda
anche i cosiddetti “oppositori moderati addestrati dalla CIA” e poi
hanno preteso (così ha dichiarato l’ambasciatrice all’ONU degli Stati
Uniti Samantha Power) che la Russia comunicasse i propri bersagli
precisamente e con una settimana d’anticipo. E’ evidente che tali
pretese sono state fatte cadere nel vuoto dalla Russia che ha continuato
nella sua azione militare.


Oggi però il New York Times ha disvelato
la nuova strategia occidentale: gli USA hanno deciso di appoggiare,
anche con raid aerei,  un’offensiva (immaginiamo pianificata su due
piedi) di una coalizione curda e dei cosiddetti “oppositori moderati”
contro Raqqa
, la capitale siriana del cosiddetto stato islamico (ISIS).


Appare evidente che con questa mossa gli
americani vogliano guadagnare terreno ed evitare che i siriani e i loro
alleati russi riescano a riconquistare tutta la Siria
grazie alla
demolizione dei gruppi di opposizione ed in particolare dell’ISIS.  Una
situazione pericolosissima: i russi hanno fino ad ora bombardato
qualunque avversario (armato) di Assad considerando – appunto – tutti i
gruppi armati di opposizione come terroristi. Cosa potrebbe vietare, se
queste sono le regole d’ingaggio dell’aviazione russa, che la coalizione
appoggiata dagli USA venga bombardata?


E’ evidente che la mossa americana sia un
azzardo enorme e pericolosissimo, una mossa disperata per evitare che
il governo legittimo riprenda il controllo su tutto il territorio della
Siria e che potrebbe portare ad un confronto diretto tra l’aereonautica
americana e quella russa sui cieli siriani.


La partita a scacchi siriana continua e
vittoria e sconfitta decideranno chi sarà la potenza egemone nel Medio
Oriente in questa prima metà del XXI secolo.

 

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