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Il TSL, un tribunale speciale

'La storia del Tribunale Speciale per il Libano illustra le convulsioni dell''imperialismo in Medio Oriente e in Russia. [Thierry Meyssan]'

Il TSL, un tribunale speciale
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20 Gennaio 2014 - 00.08


ATF

«Sotto
i nostri occhi», cronaca di politica internazionale n°66

di
Thierry Meyssan
.

In
conformità con il suo nome, il Tribunale speciale per il Libano è
così speciale che non è un organo giudiziario, ma uno strumento
politico. Creato per condannare i presidenti Émile Lahoud e Bashar
al-Assad, fu poi ulteriormente utilizzato al fine di condannare il
generale Qassem Suleiman e l”ayatollah Ali Khamenei, per poi essere
oggi diretto contro Hezbollah. La storia di questo tribunale
d”eccezione illustra le convulsioni dell”imperialismo in Medio
Oriente e in Russia.

Rete
Voltaire | Damasco

Il
Tribunale speciale per il Libano (TSL) ha tenuto le sue prime
sessioni pubbliche, dieci anni dopo l”assassinio dell”ex primo
ministro libanese Rafik Hariri.

Fino
all”ultimo momento, i siriani si sono chiesti se il TSL non sarebbe
stato utilizzato
in
extremis

da Washington per sabotare la conferenza di pace di Ginevra 2.
Bastava allo scopo riattivare le accuse contro il presidente
al-Assad. Per fortuna non si è dato il caso.

Il
TSL non è un tribunale internazionale e non segue le regole della
Giustizia internazionale. Infatti, non è stato fondato
dall”Assemblea Generale delle Nazioni Unite e il Parlamento libanese,
ma da un accordo tra i due Esecutivi. Si è dotato di regole sue
proprie, che – a seconda del caso – si riferiscono alla Giustizia
internazionale o alla Giustizia libanese, o ancora alle proprie
esigenze. Come fu sottolineato dal Segretario Generale delle Nazioni
Unite dell”epoca, Kofi Annan:
«Non
è un organo sussidiario delle Nazioni Unite, né un elemento della
magistratura libanese
».

Il
tribunale speciale aveva come missione principale quella di
condannare i presidenti siriano e libanese Émile Lahoud e Bashar al-
Assad per giustificare un intervento internazionale contro il Libano
e la Siria. Il comportamento della prima missione d”inchiesta è
ricordato come una successione di cospirazioni e manipolazioni
culminate con lo scandalo dei falsi testimoni remunerati, il ritiro
dell”accusa e le dimissioni del vergognoso capo della commissione,
Detlev Mehlis.

L”assassinio
di Rafik Hariri e il TSL stesso sono soltanto, in realtà, due
episodi della guerra che gli Stati Uniti stanno conducendo contro il
Libano e la Siria da quando hanno deciso di distruggerli, il 15
settembre 2001, come hanno annunciato pubblicamente con l”adozione
del
Syria
Accountability and Lebanese Sovereignty Restoration Act

(SALSRA) del 2003, tuttora in vigore.

Tra
le vittime di questa trama, quattro generali libanesi, Mustafa
Hamdan, Jamil Sayyed, Ali Haj e Raymond Azar, furono arrestati e
imprigionati per falsa testimonianza. Mentre venivano accusati
davanti al mondo di aver ucciso Rafik Hariri, la loro detenzione
prolungata ha notevolmente facilitato l”aggressione israeliana del
2006.

Essendo
fallite queste manovre, gli Stati Uniti e Israele tentarono di nuovo
di spezzare la resistenza libanese e di provocare la guerra con la
Siria chiedendo, nel 2008, al primo ministro Fouad Siniora, di
vietare la fornitura di armi iraniane a Hezbollah e di tagliare il la
linea telefonica della Resistenza.

Ancora
una volta fu un fallimento. In definitiva, Washington e Tel Aviv
cambiarono strategia e, anziché confrontarsi direttamente con il
popolo libanese e siriano, scelsero di fomentare una guerra di quarta
generazione sul territorio siriano.

Una
volta caduto in letargo, il TSL si era trasformato in una sinecura
per giuristi di lusso. Poi, all”ambasciatore Jeffrey Feltman,
l”attuale leader politico delle Nazioni Unite, venne l”idea di usarlo
contro Hezbollah e l”Iran.
L”idea
era di accusare dei resistenti libanesi e fingere che prendessero gli
ordini non da Sayyed Hassan Nasrallah, ma dal generale Qassem
Suleiman

(comandante della Forza Al-Quds)
e
dalla guida iraniana della Rivoluzione, l”Ayatollah Ali Khamenei.

Per
fare questo, venne nominato Presidente del TSL il giudice Antonio
Cassese, consigliere giuridico dell”organizzazione terroristica
anti-iraniana dei Mujahidin del Popolo. Tuttavia, una volta
smascherato, il giudice corrotto fu costretto a sua volta a
dimettersi. Tenuto conto dell”avvicinamento di Washington a Teheran,
questa parte del piano venne abbandonata e non rimase che l”accusa
contro Hezbollah.

Il
TSL è stato finanziato da 28 stati per un importo di 60 milioni di
euro ogni anno. Principalmente da Arabia Saudita, Stati Uniti,
Francia, Regno Unito e Libano. Ma non dalla Russia. In effetti,
Vladimir Putin lo considera una trappola che potrebbe essere
utilizzata come precedente per istituire un tribunale
ad
hoc

contro di lui e addossargli la responsabilità della guerra contro
l”Emirato Islamico di Ishkeria (Cecenia). Confermando le
preoccupazioni russe, il presidente Barack Obama aveva anche proposto
a Dmitri Medvedev di sostenerlo contro Putin se si fosse impegnato a
consegnarlo

a un tribunale di circostanza.

Il
TSL ha incriminato cinque resistenti libanesi, Moustafa Badreddine,
Salim Ayyash, Hassan Habib Merhi, Assad Sabra e Hussein Oneissi,
giudicandoli in contumacia in violazione dei principi della
giustizia internazionale.

Al
suo primo giorno di udienza, il Tribunale ha ascoltato il riassunto
dei fatti. Esistono due teorie su come fu commesso l”attacco. La
prima evidenzia l”esplosione di una camionetta, mentre la seconda –
che esposi alla stampa russa nel 2010 – sottolinea come i rilievi
medico-legali nonché la dislocazione delle vetture al momento
dell”esplosione non sono compatibili con un esplosivo convenzionale,
ma esclusivamente con un”arma ultramoderna basata su nanotecnologie.

Ignorando
le mie obiezioni, il pubblico ministero ha sostenuto a lungo la prima
teoria,

anche quando il TSL non è riuscito a ricostruirla.
Nel
2010, aveva infatti tentato di confondermi investendo somme
considerevoli per ricostruire in modo identico, in una base militare
francese, il quartiere della Marina e là testare le conseguenze
dell”esplosione equivalente a 2,5 tonnellate di TNT. Il risultato
dimostrò l”impossibilità della teoria ufficiale e fu quindi
cestinato.

Poco
importa, oggi il TSL

continua a lavorare su una base che c
hiunque
sa essere falsa.

Il
fatto è che la seconda teoria modifica le prospettive: nel 2005,
quest”arma era in mano esclusivamente alla Germania. Ed è difficile
immaginare Berlino che la fornisca alla Siria o a Hezbollah. Al
contrario, è possibile immaginare che la Germania, membro della
NATO, l”abbia fornita agli Stati Uniti.

Non
è il caso per Washington che il TSL affronti questo problema
perché
lo stesso metodo è stato utilizzato dalla CIA in altre parti del
mondo, in particolare a Islamabad (20 settembre 2008). Anche se in
Pakistan si verificò un incidente che venne a modificare lo scenario
dell”attentato: un posto di blocco trattenne troppo a lungo il camion
di esplosivi convenzionali che doveva funzionare da diversivo. Esso
esplose lontano dal cratere formato dall”arma tedesca. Si ebbero
dunque due crateri sovrapposti per un”unica esplosione ufficiale.

Da
parte sua, Hezbollah ha respinto le accuse rivolte ai suoi membri.
Per difendersi, ha rivelato di intercettare da tempo i segnali dei
droni israeliani. Ha pubblicato i video girati da questi droni per
spiare Rafik Hariri nelle settimane precedenti il suo assassinio e
sul luogo del delitto per la sua preparazione.

Inoltre,
l”esercito libanese ha dimostrato che il giorno dell”assassinio gli
Stati Uniti avevano un dispositivo di osservazione AWACS sul Libano e
avevano disturbato tutti i segnali di origine libanese. Invitati a
spiegare questa anomalia e a fornire copia dei loro dati, in modo da
confermare o smentire i sospetti di Hezbollah e la mia teoria, gli
Stati Uniti rifiutarono. Fino a quel momento, essi avevano chiesto
alla comunità internazionale di collaborare all”inchiesta.

Così,
contrariamente alle sue pretese, il TSL non è migliore della pietosa
Commissione d”inchiesta che lo ha preceduto. Mentre Detlev Mehlis,
che era stato denunciato dai suoi ex colleghi tedeschi come agente
del Mossad, ha lui stesso corrotto dei testimoni e falsificato dei
documenti, il TSL ha tenuto in prigione i quattro generali libanesi,
rifiutato di giudicare Detlev Mehlis e i suoi falsi testimoni,
occultato le prove presentate da Hezbollah e da me, e, infine giudica
i sospettati in contumacia.
Thierry
Meyssan, 19 gennaio 2014.

Traduzione
a cura di Matzu Yagi.

Questa
“cronaca settimanale di politica estera” appare
simultaneamente in versione araba sul quotidiano
“Al-Watan”
(Siria),
in versione tedesca sulla
“Neue
Reinische Zeitung”
,
in lingua russa sulla
“Komsomolskaja
Pravda”
,
in inglese su
“Information
Clearing House”
,
in francese sul
“Réseau
Voltaire”
.
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