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'Heil mein NATO! Ucraina ''vivaio'' del rinascente nazismo in Europa'

'Cooperazione NATO-Ucraina: forze armate e industria bellica di Kiev integrate in quelle dell’Alleanza a guida USA. E i nazisti sono il nerbo dell''apparato. [Manlio Dinucci]'

'Heil mein NATO! Ucraina ''vivaio'' del rinascente nazismo in Europa'
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5 Gennaio 2016 - 19.56


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di Manlio Dinucci.

La
roadmap per la cooperazione
tecnico-militare Nato-Ucraina,
firmata in dicembre, integra ormai a tutti gli effetti le forze armate e
l’industria bellica di Kiev in quelle dell’Alleanza a guida Usa. Manca solo l’entrata formale dell’Ucraina
nella Nato
. Il presidente Poroshenko
ha annunciato a tal fine un «referendum» in data da definire, preannunciando
una netta vittoria dei «sì» in base a un «sondaggio» già effettuato. Da parte
sua la Nato garantisce che l’Ucraina, «uno dei partner più solidi dell’Alleanza»,
è «fermamente impegnata a realizzare la democrazia e la legalità».

I
fatti parlano chiaro. L’Ucraina di Poroshenko – l’oligarca arricchitosi col
saccheggio delle proprietà statali, del quale il premier Renzi loda la «saggia
leadership» – ha decretato per legge in dicembre la messa al bando del Partito comunista d’Ucraina, accusato di
«incitamento all’odio etnico e violazione dei diritti umani e delle libertà».

Vengono
proibiti per legge gli stessi simboli
comunisti: cantare l’Internazionale
comporta una pena di 5–10 anni di reclusione
. È l’atto finale di una
campagna persecutoria analoga a quelle che segnarono l’avvento del fascismo in
Italia e del nazismo in Germania. Sedi
di partito distrutte, dirigenti linciati, giornalisti seviziati e assassinati, attivisti
bruciati vivi
nella Camera del Lavoro di Odessa, inermi civili massacrati a
Mariupol, bombardati col fosforo bianco a Slaviansk, Lugansk, Donetsk. Un vero
e proprio colpo di stato sotto regia
Usa/Nato
, col fine strategico di provocare in Europa una nuova guerra
fredda per colpire e isolare la Russia e rafforzare, allo stesso tempo,
l’influenza e la presenza militare degli Stati uniti in Europa.

Quale
forza d’assalto sono stati usati, nel putsch
di piazza Maidan e nelle azioni successive, gruppi neonazisti appositamente
addestrati e armati
, come provano le foto di militanti di Uno-Unso
addestrati nel 2006 in Estonia.

Le
formazioni neonaziste sono state quindi incorporate nella Guardia nazionale, addestrata da centinaia di istruttori Usa della 173a divisione aviotrasportata, trasferiti da
Vicenza in Ucraina, affiancati da altri della Nato.

L’Ucraina
di Kiev è così divenuta il «vivaio» del
rinascente nazismo
nel cuore dell’Europa. A Kiev arrivano neonazisti da
mezza Europa (Italia compresa) e dagli Usa, reclutati soprattutto da Pravy Sektor e dal battaglione Azov, la cui impronta nazista è rappresentata
dall’emblema ricalcato da quello delle SS Das Reich.

Dopo
essere stati addestrati e messi alla prova in azioni militari contro i russi di
Ucraina nel Donbass, vengono fatti rientrare nei loro paesi con il
«lasciapassare» del passaporto ucraino. Allo stesso tempo si diffonde in
Ucraina l’ideologia nazista tra le giovani generazioni. Se ne occupa in
particolare il battaglione Azov, che organizza campi di addestramento militare e formazione ideologica per bambini
e ragazzi, ai quali si insegna anzitutto a odiare
i russi
.

Ciò
avviene con la connivenza dei governi
europei
: per iniziativa di un parlamentare della Repubblica Ceca, il capo
del battaglione Azov Andriy Biletsky,
aspirante «Führer» dell’Ucraina, è stato invitato al Parlamento europeo quale
«oratore ospite».

Il
tutto nel quadro dell’«Appoggio pratico della Nato all’Ucraina», comprendente
il «Programma di potenziamento dell’educazione militare» al quale hanno
partecipato nel 2015 360 professori ucraini, istruiti da 60 esperti Nato.

In
un altro programma Nato, «Diplomazia pubblica e comunicazioni strategiche», si
insegna alle autorità a «contrastare la propaganda russa» e ai giornalisti a
«generare storie fattuali dalla Crimea occupata e dall’Ucraina orientale».

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