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di un bimbo ferito viene promossa negli screditati media mainstream insieme a
una tragica storia di ‘attivisti’ in un quartiere collocato nella Aleppo Est occupata
da Al-Qa’ida.
«attacchi aerei russi o del regime siriano» che va imputata la colpa di questo
atto di brutalità contro un bambino innocente.
ferito, si siede tranquillamente in un’ambulanza nuova fiammante.
testa.
immagine è estrapolato mostra il bimbo mentre viene consegnato da una posizione
buia a una persona “ufficiale” e portato dentro l’ambulanza.
macchine fotografiche vanno avanti a confezionare questa operazione di guerra psicologica.
seguente:
catturato l”immagine, ha riferito all”Associated Press che i soccorritori e
giornalisti hanno cercato di aiutare il bambino, identificato come Omran
Daqneesh, di 5 anni, insieme con i suoi genitori ei suoi tre fratelli, che hanno
1, 6 e 11 anni.
Raslan, che ha aggiunto: «Abbiamo inviato subito i bambini più piccoli all”ambulanza,
ma la ragazzina di undici anni ha aspettato affinché sua madre venisse salvata.
La sua caviglia era bloccata sotto le macerie».
“Mahmoud Raslan”, il presunto “fotoreporter”, non risultano
altre immagini o video attribuiti a tale persona.
momento ci sono cinquanta guerre in corso lungo tutto il sanguinante pianeta
Terra.
bambini diventano vittime della guerra in ciascuna ora di ogni santo giorno.
attacchi aerei USA, o dei bombardamenti dei nostri alleati.
morto o ferito e lo trasmettono a ripetizione, c’è un preciso ordine del
giorno.
le emozioni necessarie a manipolare il vostro consenso per una nuova guerra.
proiettate su un bersaglio mentre i vostri demoni privati diventano nemici
pubblici, così che lo Stato può ammazzare impunemente, trasformando l’assassinio
in patriottismo.
attingere alla nostra psiche tribale rispetto a quella di un bambino ferito o
morente.
Stato ha una risposta preconfezionata.
uccisi o feriti dai bombardamenti statunitensi solo in questo secolo.
dalle aggressioni degli Stati Uniti in Afghanistan, Pakistan, Yemen, Siria, o
Somalia, comparire in un giornale mainstream che giustifica la guerra?
che era stata vittima di un raid con bombardamenti al napalm su Trang Bang, in Vietnam,
apparve sulla prima pagina del New York
Times.
Pulitzer, scattata da un fotografo dell’Associated Press, Nick Ut, si dimostrò efficacissima
nell’esporre l’autentico orrore e l”immoralità della guerra del Vietnam e contribuì
a mutare il sentimento pubblico contro l”aggressione USA nel paese.
strada in questa potente piattaforma mediatica anche nell’odierno paesaggio dei
media egemonizzati da governo e grandi aziende?
portato alla guerra in Iraq.)
cariche di emozioni, può essere utilizzata per contribuire a porre fine una
guerra, ma – molto più frequentemente – è utilizzata per demonizzare un nemico e fornire pretesti per una nuova guerra da giustificare
con motivi “umanitari”.
carneficina inflitta dagli USA, in quanto una delle principali funzioni dei media
che promuovono le guerre è quella di rimuovere ogni colpa e responsabilitÃ
morale dalle azioni del nostro paese per addossare invece la colpa e il male
altrove.
spesso nel dire che le immagini sono “troppo provocatorie”; eppure
gli stessi organi di informazione promuovono con entusiasmo certe sequenze in cui
si vedono dei malfattori che compiono atti malvagi, quando ciò fa comodo alla
loro gerarchia delle notizie.
media, che ci sono nemici, fate attenzione!
Tratto da: [url”http://www.pandoratv.it/?p=10661″]http://www.pandoratv.it/?p=10661[/url]
PANDORA TV – Il bambino di AleppoSecondo l”ultimo rapporto Unicef, 1 bambino su 10 vive in zone di conflitto e solo nel corso del 2016 in Yemen sono morti 466 bambini. Nessuna delle loro foto però è diventata virale su internet. E” lecito domandarsi perché?
Tratto da: [url”http://www.pandoratv.it/?p=10640″]http://www.pandoratv.it/?p=10640[/url]
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