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Ustica ucraina: continua la disinformazione

Leggendo il rapporto degli investigatori filo-NATO sul volo MH17 vediamo che, in realtà, le presunte prove schiaccianti siano di fatto assenti. Ecco perché. [Enrico Santi]

Ustica ucraina: continua la disinformazione
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9 Ottobre 2016 - 21.59


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di Enrico
Santi
.

Il 17 luglio 2014 il volo MH17 della Malaysia
Airlines fu abbattuto da un missile BUK lanciato da una zona controllata dai
ribelli filorussi. Lo ha affermato il JIT (Joint Investigation Team) il 28
settembre 2016 presentando in una conferenza stampa le prime conclusioni delle indagini condotte dal gruppo di
investigazione internazionale di cui fanno parte l’Ucraina, l’Olanda,
l’Australia, il Belgio e la Malaysia.

Purtroppo, però, leggendo il rapporto del JIT
si resta sconcertati nel constatare che, in realtà, le presunte prove
schiaccianti siano di fatto assenti. Ecco perché.

INTERCETTAZIONI
TELEFONICHE

Il Joint Investigation Team afferma che sono
state importanti ai fini delle indagini le 150
mila intercettazioni
telefoniche. Dopo l’ascolto per verificarne la loro
rilevanza, sono state selezionate e tradotte 3.500 conversazioni ritenute utili ai fini delle indagini. Fra
queste, anche quelle (presunte) fra i ribelli indipendentisti. Peraltro, è lo
stesso JIT che, con riferimento a queste intercettazioni telefoniche, afferma
di non sapere chi siano gli
interlocutori, invitando chiunque li possa conoscere a mettersi in contatto con
il gruppo di investigazione
. Al JIT è servito molto tempo per selezionare e scremare le registrazioni telefoniche.
Stranamente, però, lo stesso giorno del
tragico evento
, il 17 luglio 2014, i servizi di sicurezza ucraini riuscirono
misteriosamente nell’impresa di pubblicare sul loro canale presente su YouTube una conversazione fra presunti ribelli indipendentisti,
anche con la trascrizione in lingua ucraina.

E sempre lo stesso giorno gli Speedy Gonzales
di Kiev pubblicarono anche le versioni con la trascrizione in inglese, in tedesco, in francese e in polacco.

Ascoltando il
sonoro delle intercettazioni e leggendo l’orario indicato in alto a destra per
ciascuna intercettazione, si può notare che l’audio è un collage frammentato di
discorsi che si sono svolti a distanza di minuti l’uno dall’altro. Dunque, se
ci si attiene ai quanto indicato dai video caricati su YouTube dai servizi di
sicurezza ucraini, si dovrebbe dedurre che il 17 luglio 2014, in pochissime
ore, i servizi di sicurezza ucraini sarebbero stati in grado di:

1) ascoltare le intercettazioni
telefoniche

2) verificarle e controllarle

3) farne un collage con taglia-incolla
per assemblare in modo lineare le conversazioni telefoniche che si sarebbero
svolte in momenti differenti nell’arco di circa un’ora

4) realizzare il video con
l’audio della registrazione e la trascrizione in lingua ucraina

5) realizzare altri 4 video con
le trascrizioni in altre 4 lingue

6) caricare i video su YouTube.

RADAR

Nel rapporto finale
del Dutch Safety Board pubblicato un anno fa era stato evidenziato che non
erano operativi
sia i radar primari ucraini,
perché
in fase di manutenzione programmata, sia quelli militari.

Ora, invece, il
Joint Investigation Team afferma di aver trovato (dopo un’intensa attività
investigativa…) alcuni dati di un radar mobile ucraino, che
dimostrerebbero l’assenza di altri aerei vicino al’aereo della Malaysia
Airlines, consentendo pertanto di escludere l’ipotesi dell’abbattimento con un
missile aria-aria.

Pochi giorni fa i russi hanno reso disponibili i dati dei
radar primari
da cui si evince, limitatamente alla zona orientale più
vicina alla Russia, che nessun aereo o altro oggetto stava interferendo con il
Boeing. Senza però che si possa dedurre nulla sulla zona occidentale
controllata dall’esercito ucraino. Da ciò il JIT ricava però la conferma che sarebbe da scartare l’ipotesi dell’abbattimento con missile aria-aria.

Facendo autogol.

Infatti, se il JIT
considera validi i tracciati radar primari russi che monitorano la parte
orientale, deve dedurre non solo che in quell’area controllata dagli
indipendentisti non stesse volando alcun aereo, ma anche, giocoforza, che nessun missile da sistema BUK era stato
lanciato da quella zona.

WEB E SOCIAL

Il JIT afferma di aver utilizzato le prove
trovate su alcuni siti internet (come Bellingcat) e sui social. Il sospetto è
che abbia utilizzato moltissimi dei documenti pubblicati da Bellingcat, le cui
tesi, peraltro, sono state confutate da varie parti. Stranamente, però, nel
rapporto del JIT non c’è alcuna traccia dei numerosi siti web e social che
sostengono le tesi della colpevolezza dell’Ucraina.

Di tutte le prove
citate dal rapporto del Joint Investigation Team, non viene fornita alcuna
evidenza fotografica o alcuna ripresa video. Il JIT ha pubblicato alcuni video che semplicisticamente ricostruiscono il
lancio del missile terra-aria con animazioni virtuali. Che non costituiscono di
certo una prova di alcunché.

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