Documentario di Michelangelo Severgnini per ByoBlu.
Un pezzo d’informazione sfuggita alla censura e alla propaganda NATO.
Una di quelle cose che se non l’avessi vista con i miei occhi e se non ci fossero documenti, uno non la crederebbe. Ebbene sì. Benzina a 3 centesimi al litro e una risoluzione internazionale per impedire alle legittime autorità libiche, votate dal popolo, esiliate nell’est del Paese, di finanziare il proprio Stato. Al contrario, il petrolio costretto a passare da Tripoli dove noi armiamo una guerra che dal 2011 non è mai finita, per poterne saccheggiare, grazie alla sponda dell’Isis.
Una guerra che ha prodotto la migrazione irregolare dall’Africa degli ultimi anni, ha prodotto la schiavitù, ha fatto sì che l’Italia stia occupando un pezzo di Libia illegalmente insieme ai Turchi. Una guerra che finora nessuno ha visto e nessuno ha raccontato.
E il mantra dei “porti aperti – porti chiusi” è solo il teatrino per nascondere questa colossale vergogna! Mentre il popolo italiano non sa e così non conosce le cause della propria miseria. Scacco matto.
«Dopo il covid, l’informazione si è concentrata sulla crisi energetica in atto e i nuovi rapporti geopolitici ed economici fra Stati. Potrebbe esistere un’altra verità oltre a quella raccontata dalle istituzioni?
Il documentarista Michelangelo Severgnini si è recato in Libia per realizzare il suo nuovo docu-film per Byoblu.
L’Italia avrebbe l’opportunità di ottenere diverse fonti energetiche a basso costo dalla Libia, qualora riallacciasse i rapporti con il Governo di Bengasi. Chi è allora che glielo impedisce?».
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