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I Finlandesi soffrono? Mangino Babbo Natale!

La Finlandia colpita dalle sanzioni pretende il principio di solidarietà economica. Quando si massacravano i greci il principio non esisteva. E ora? [P. Cabras - G. Masala]

I Finlandesi soffrono? Mangino Babbo Natale!
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7 Agosto 2014 - 17.26


ATF

di
Pino Cabras e Giuseppe Masala
.


La guerra
è, dapprima, la speranza che uno stia meglio; poi, l’attesa che l’altro stia
peggio; più tardi, la soddisfazione che esso non stia meglio; e, alla fine, la
sorpresa che ognuno stia peggio.

(Karl
Kraus)


Il duro spessore dei fatti
– in forma di reazione russa alle sanzioni occidentali – si sta già dedicando a
spiegare bene agli europei come gira il fumo, anche a quegli europei che negli
ultimi anni pensavano di poter imporre a interi popoli un’austerity criminale e
predatoria in nome delle regole intoccabili dell’Unione europea. Le regole del
prelievo e della distruzione economica 
erano un tabù e non si potevano modificare. A costo di fare
spallucce se q
ualcuno osava ricordare che persino questa UE di vampiri scrive nei
propri pessimi trattati che esistono “obblighi di solidarietà fra gli Stati”. Ma per i
PIGS – maledetti maiali-cicala poco ariani – nessuna pietà.


Ora succede che la
Finlandia avrà grossi danni dalle sanzioni decise da Mosca in risposta alle
stolte sanzioni europee che appoggiano gli avventuristi nazistoidi dell’Ucraina (il
53% delle esportazioni finlandesi sono verso la Russia).  Con la rapidità di un ninja finnico hanno già chiesto
all’Europa un pacchetto di aiuti per fronteggiare i danni che subiranno. Non
avete mai visto un ninja finnico? Ora li vedrete, con una tutina nera e la
scritta «Itken jotta hitto sinua» (trad.: “chiagn’e fotti”).


Il primo ministro
finlandese, Alexander Stubb, dichiara: 

«Non c’è dubbio che se le sanzioni
colpiranno la Finlandia in modo sproporzionato, cercheremo un sostegno dei
partner europei. Ci appelleremo al principio di solidarietà economica.»

Quando veniva scannata la gente
di Atene il principio di solidarietà economica non esisteva. Lo hanno
introdotto ora, e vale solo se almeno il 50% della popolazione è bionda con gli
occhi azzurri. Sig Heil!

E no, stelline, il prezzo
della Libertà (oh yeah!) va pagato, dovete fare le manovre di aggiustamento
strutturale
. E poi, non è forse roba vostra quell”espertone di Olli Rehn, che
si è prodotto in ogni tipo di manovra sadica contro Grecia, Spagna, Italia e
Portogallo? Fatevi fare una consulenza da lui. Ora tocca a voi

Se avete un
deficit di bilancia commerciale, importate meno carne di vitella e mangiatevi
renna sotto sale. O mangiatevi quel trippone di Babbo Natale, che ha una vasta
riserva di proteine.

E se non vi arriva il gas russo
per cuocerlo, avrete pure qualche bosco di betulle da disboscare come un parco
greco qualsiasi, o no?


Vedete, ci avete imposto
regole economiche inventate, parametri insensati, superstizioni finanziarie assassine
(con la complicità di certi italiani, va detto: i minori economisti della
nostra epoca come 
Rigor Montis e Alesina, più qualche altro zimbello da esportazione). Ed ecco l’austerità espansiva, la moneta da
prendere a debito, gli
spread in mano anglosassone, ogni liquame neoliberista che
potesse affogare lo Stato sociale. La vostra prima ministra di un tempo tuonava da Helsinki per chiedere finanche il
Colosseo in garanzia per pochi spiccioli, e non muoveva un dito davanti
a 6 milioni di italiani in povertà assoluta a causa di 22 anni consecutivi di
manovre strutturali. Va bene che il Colosseo fu costruito per un ludico spettacolo di
sacrifici umani, ma Obama ha detto che sembra un campo da baseball. Il solito ipocrita. Noi non dimentichiamo il genocidio economico del popolo
greco. Noi non dimentichiamo la sferza che ha torturato spagnoli e portoghesi.

Ora, se i finlandesi e i
baltici e i polacchi hanno un problema di bilancia dei pagamenti e di crescita,
imparino da Rehn le manovre di austerità espansiva. Soffrire aiuta, fa bene,
fortifica
. Spetta un po” anche a loro. Imparino sulla loro pelle il significato delle
loro “raccomandazioni”, che ci hanno impartito per anni mentre in
mezza Europa edificavano una rete di classi dirigenti in bilico fra
neoliberismo economico e nazismo ideologico, fino all’apoteosi della catastrofe
ucraina, un buco nero neonazista che rischia di inghiottirci tutti.

Giuriamo che se danno
soldi a questi qua ci lanciamo con un trattore contro la sede della Commissione
Europea come il mitico Jose Bové.

#FinlandiaPenitenziagite.

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