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La lezione greca: solo il tracollo rende possibile il vero cambiamento

'Quando muore l''illusione che lo status quo sia in grado di soddisfare tutte le sue promesse per tutti, esso inizia a precipitare definitivamente verso il tracollo reale. '

La lezione greca: solo il tracollo rende possibile il vero cambiamento
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9 Febbraio 2015 - 21.59


ATF

di
Charles Hugh Smith
.

Quando
muore l”illusione che lo status quo sia in grado di soddisfare tutte
le sue promesse per tutti, lo status quo inizia a precipitare
definitivamente verso il tracollo reale.

Tra
le molte lezioni che possiamo imparare dall’arduo cammino della
Grecia verso il rifiuto di un debito da schiavi, la più importante è
forse la più ovvia: nessun vero cambiamento è possibile prima del
momento in cui lo status quo non può più mantenere le sue promesse,
ossia quando di fatto implode
.


Il
crollo dello status quo ha due caratteristiche distinte: il processo
è molto variabile, il processo colpisce le classi sociali in modi
diversi.


Il
processo di collasso non è né improvviso né fluido
. Le cose non
smettono di funzionare necessariamente durante la notte; piuttosto,
il declino verso l’effettivo tracollo funziona proprio come gli
stati di energia in fisica: i sistemi decadono e poi scendono a un
livello di energia più basso, dove rimangono stabili finché un
ulteriore decadimento determina il successivo calo a un livello
ancora più basso.


Il
sistema previdenziale fornisce un esempio già pronto: a mano a mano
che il pagamento delle pensioni si riduce, il destinatario tira la
cinghia e si arrangia. La riduzione seguente (in termini assoluti o a
causa dell”inflazione) impone drastici cambiamenti nei consumi, così
ulteriori adeguamenti riducono la pensione a un’integrazione
marginale che non può assolutamente sostenere un pensionato, men che
meno la sua famiglia.

Le
pensioni sono ancora erogate, ma è venuta meno la promessa di una
pensione in grado di sostenere una famiglia a un livello di consumo
modesto. Anche se il sistema pensionistico esiste ancora, non
possiede più lo scopo originario
.


In
questo senso, il collassato sistema pensionistico è molto simile
alle legioni fantasma del tardo impero romano, i cui contabili e
ufficiali ricevevano ancora lo stipendium sebbene non ci
fossero più veri soldati: la legione era ormai una voce di bilancio
in un’operazione di smantellamento, non più un’unità di
combattimento.


In
Grecia l”aristocrazia finanziaria (cioè la cleptocrazia) ha evitato
per sé molto del peso del debito da schiavi, ma che senso ha gestire
le cose se non è possibile distribuire il peso fra tutti? Ho
affrontato questo argomento in Greece
at the Crossroads: the Oligarchs Blew It
[La Grecia al
bivio: gli oligarchi hanno fallito
– 27 gennaio 2015].

Le
classi più deboli sono state prima di tutto sfruttate
. Ingannate col
voto alla cleptocrazia ladrona nelle precedenti elezioni, i ceti
inferiori esclusi dal potere hanno sentito l’urto dell’austerità
per la semplice ragione che la cleptocrazia sapeva non ci sarebbero
state conseguenze fintanto che alcuni spiccioli della refurtiva
fossero stati distribuiti.

Ciò
mette in evidenza il fondamentale ruolo di complicità nella
conservazione di una cleptocrazia corrotta, venale e parassita: la
passività e il silenzio dei destinatari dell’assistenza sociale

sono stati comprati molto a buon prezzo, dal momento che costoro
temono di perdere la miserabile elemosina che gli viene elargita.

Questa
paura è una potente forma di terrorismo finanziario: qualsiasi
resistenza o protesta potrebbe causare la perdita delle pur ridotte
indennità sociali, e quindi chi è senza potere sceglie di rimanere
impotente piuttosto che ribellarsi e correre il rischio di far cadere
la cleptocrazia parassita.


La
borghesia statalista (ovvero il ceto medio-alto finanziato dallo
Stato) è stata l’ultima a perdere la fiducia nella cleptocrazia,
per la semplice ragione che la sua parte di bottino è bastata a
mantenere la facciata di agiatezza della classe media. È stata
sufficiente anche a sostenere l”illusione che l’ignobile
remissività della cleptocrazia nei confronti dei Signori della Banca
centrale europea (BCE), dell”Unione Europea (UE) e del Fondo
monetario internazionale (FMI) sarebbe magicamente diventata una
strategia vincente per la Grecia, piuttosto che un biglietto di sola
andata verso un debito da schiavi perenne.

Quando
la cleptocrazia ha perso una percentuale significativa di questo ceto
sopra il 20%, ha segnato il proprio destino. Quando i burocrati
statali, i funzionari istituzionali, i professionisti, i piccoli
imprenditori eccetera hanno perso finalmente la fiducia nello status
quo, lo status quo è stato condannato, anche se può inscenare
un”azione di retroguardia sopprimendo brutalmente questa classe
(guardate il Venezuela, per un esempio di difesa senza speranza di un
fallito status quo).

Negli
Stati Uniti, un primo 10% sta andando molto bene, un altro 10% riesce
appena a sostenere l”illusione di poter ancora recuperare il suo
precedente status e la ricchezza, il restante 80% è stato comprato
con il benessere sociale o la promessa del benessere sociale. Alcune
varianti di queste percentuali sono attive in Europa, in Cina, in
Giappone e nelle economie emergenti che non sono già collassate.


Quando
muore l”illusione che lo status quo sia in grado di soddisfare tutte
le sue promesse per tutti, lo status quo inizia a precipitare
definitivamente verso il tracollo reale.


Purtroppo,
nessun vero cambiamento in una struttura di ordine sociale o di
potere può avvenire prima del momento in cui il crollo effettivo
dello status quo distrugge tutti tranne i cleptocrati, i loro alti
funzionari e i patetici deliranti.

Traduzione per Megachip a cura di Emilio Marco Piano.

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