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Dalla padella UE alla brace Globale

“Draghi vuole un Nuovo Ordine Mondiale che i populisti ameranno odiare”: così suona un articolo di Bloomberg datato 28 giugno, all’indomani del Brexit.

Dalla padella UE alla brace Globale
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9 Luglio 2016 - 18.34


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di Maurizio Blondet

“Draghi vuole un Nuovo Ordine Mondiale che i populisti ameranno
odiare”: così suona un articolo di Bloomberg datato 28 giugno,
all’indomani del Brexit. Due ore dopo, Bloomberg toglieva dal titolo
l’aggettivo “Nuovo”:  parlare di Nuovo Ordine Mondiale forse scopriva troppo i giochi.


Come si sa, in quegli ambienti  vale il detto: “Mai sprecare una
bella crisi”. E il Brexit lo è. I globalizzatori sono dunque
all’attacco:  mentre gli europeisti (che sembrano essere la cosca perdente)  cercano di cavalcare la crisi per instaurare “più Europa”, Draghi e complici puntano al Nuovo Ordine Mondiale.

Ciò  sarà  venduto al pubblico come “necessario coordinamento fra le
banche centrali”,  in seguito ad un collasso finanziario globale che è
stato già (deliberatamente?) innescato.  Di fatto, Draghi, nelle sue
dichiarazioni post-Brexit,  ha parlato di un coordinamento obbligatorio
per tutti gli Stati, coattivo, sovrannazionale.  Bloomberg è chiaro, fin
troppo. Oggi, “le banche centrali [nazionali] sono governate da leggi
concepite in patria, che richiedono loro di perseguire certi scopi, a
volte espliciti, in genere  legati all’inflazione e alla disoccupazione.
Per di più, devono rispondere ai legislatori nazionali, eletti”. Il che
è un guaio  per i banchieri globali. In questa crisi  gravissima,
invece, “gli obbiettivi a breve termine dovrebbero essere sostituiti
dagli obbiettivi globali”.


Obbiettivi globali che comprendono l’aggravamento della
disoccupazione,   e decretati da  un  consesso di banchieri centrali
irresponsabili verso i governi e i popoli (meno, magari, verso Goldman
Sachs di cui, come Draghi, sono impiegati).  La crisi ci farà  cadere
dalla padella dell’euro alla brace della moneta globale governata contro
gli interessi dei popoli.



Brandon Smith, notevole economista-blogger, giunge a sostenere che il
Brexit sia stato un evento artificiale, per preparare  deliberatamente
il prossimo collasso – quello vero – che farà   implorare i media e i
governi e i complici in ogni stato, il governo unico mondiale – proprio
come oggi i federalisti eurocratici vorrebbero, pateticamente, non sprecare
questa bella crisi per dare tutti i poteri alla Commissione, senza
vedere che  essi sono stati superati. Ora vige il  nuovo progetto.

Questa ipotesi non manca di indizi.  Mette nella giusta prospettiva
il fatto che l’uscita del Regno Unito dalla Ue sia stato voluto dalla
“gentry e da  Buckingham Palace” –  per  posizionare la City come
centrale globale di negoziazione dello yuan –   che farà  parte del
paniere di monete che costituirà la moneta globale digitale,  una volta
tramontato il dollaro.  Il giorno dopo il Brexit, Pechino s’è affrettata
ad  esprimere il caldo proposito   di collaborare, con la sua Asian
Infrastructure Investment Bank (AIIB), di stretto concerto con la Banca
Mondiale: la prova, per Brandon Smith, che “i cinesi non hanno mai avuto
l’intenzione di fare della AIIB un contro Fondo Monetario o
anti-Banca Mondiale. Ho  sempre sostenuto che  i cinesi lavorano con i globalizzatori, non contro  di essi”: parere che personalmente condivido, per quel che vale.

 

In questa chiave si capisce   anche come Toni Blair venga messo sotto
accusa dal  rapporto emanato dalla  â€˜gentry” –   proprio adesso, dopo
12 anni!  – per aver obbedito a Bush jr. e aver    commesso crimini di
guerra in una guerra criminale in Irak. Personaggi simili non servono più,
o hanno ormai una sola utilità marginale: non escluderei che Blair, e
persino Bush jr., siano dati in pasto alle folle e tratti in tribunale. 
Allo stesso modo, la Unione Europea  viene abbandonata come un  guscio
vuoto. Abbiamo sentito Schauble criticare la “commissione e Bruxelles” –
manco fosse un blogger, non uno dei creatori di “Bruxelles” e della sua
ottusa regolamentazione, che ha aggravato il collasso economico
dell’Europa del Sud, e  come se la sua cancelliera non fosse  l’artefice
del colpo finale, con la sua inspiegabile chiamata a milioni di
‘profughi’ perché invadessero l’Europa. Adesso il  governo tedesco si
disamora dell’Europa; adesso che dovrebbe pagare il conto   dell’aver
ficcato il naso nei bilanci degli altri stati membri per controllare
che li pareggiassero,  facendo dell’euro una “vera” moneta comune (con
relativi trasferimenti di solidarietà da Berlino a  Grecia, Portogallo,
Spagna, Italia: è questo “più Europa”), Schauble dice: se alcuni stati
membri vogliono perseguire le loro politiche al di fuori delle
istituzioni europee, che lo facciano pure. Una UE ridotta ad accordi fra
governi, adesso gli va benissimo.



Matteo? Sacrificabile

 

Se il progetto è quello indicato da Bloomberg –  salto nella
globalizzazione totalitaria –  si capisce anche l’imprevista pugnalata
di Draghi al Montepaschi,   a cui ha richiesto, ordinato, di liberarsi
di 10 miliardi di crediti inesigibili: certo con ciò ha precipitato il
fallimento della banca (del PD), e  magari il collasso del sistema
bancario italiano, il più fragile, e non può non averlo fatto apposta.
Con ciò ha decretato anche la  disfatta di Matteo Renzi.


Deliberatamente ha pugnalato alla schiena il giovane rottamatore, come già fece con il vecchio Berlusconi.


Come Blair, come Juncker e  Schulz, simili personaggi non servono
più. Sono spendibili, come l’Europa che ormai ha esaurito il suo compito
di fase intermedia verso la globalizzazione.


Anche Matteo Renzi sarà dato in pasto alle folle inferocite, e ai
suoi sicari  di partito…C’è il rischio che l’Italia si trovi nel
collasso del suo sistema bancario senza un governo funzionante, e magari
–  il che è lo stesso –  con un governo grillino eletto a furor di
popolo. Ma chi dice che è un “rischio”? Lo sarà per  chi ha
perso il lavoro nei passati otto anni di depressione mai curata, chi s’è
visto pignorare la casa,   ed ha i figli disoccupati da sempre. Ma per
lorsignori le grandi recessioni hanno un altro significato: non perdono
mai il lavoro, né la villa, né lo yacht, loro. “ Mai sprecare una bella
crisi”.


 Aggravarla, cioè, non alleviarla– così sospetta Brandon Smith. Non a
caso Soros continua a dire che sta per arrivare la catastrofe. Non a
caso il Fondo Monetario  e  la Banca dei Regolamenti Internazionali
hanno “lanciato l’allarme”   prevedendo un crash colossale nel 2016.
Queste previsioni  non le sbagliano mai, perché sono loro che pongono le
condizioni perché esplodano, sostiene Brandon Smith. Per quel che vale,
tenderei a condividere.

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